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Salute in tutte le politiche: il leitmotiv del Prp della Calabria

Caterina Azzarito, Dario Macchioni, Eduardo Malacaria, Anna Domenica Mignuoli - Regione Calabria, Dipartimento tutela della Salute e politiche sanitarie

 

6 ottobre 2016 – Promuovere interventi basati sul coinvolgimento di diversi attori/istituzioni, finalizzati a rendere facili per i cittadini le scelte salutari in ambienti di vita sempre più favorevoli alla salute. Questo l’intento primario del Piano regionale della prevenzione (Prp) 2015-2018 della Regione Calabria, approvato con il DCA n. 49 dell’8 giugno 2016.

 

Si tratta di interventi intersettoriali incentrati sullo sviluppo di reti e alleanze, secondo l’approccio europeo della “Salute in tutte le politiche” (Health in all Policies). Le azioni, le risorse e le attività definite dalle politiche regionali devono, infatti, coinvolgere tutti i soggetti che, per finalità, ruolo e competenze istituzionali, possono concorrere alla riuscita positiva degli interventi a tutela della salute, garantendo un approccio multidisciplinare.

 

Dal nazionale al regionale

Il lungo e articolato percorso, messo in piedi già dal 2014 dal gruppo di lavoro regionale specificamente individuato e formato, ha tenuto conto degli obiettivi e degli indicatori centrali fissati nel Piano nazionale della prevenzione (Pnp), che sono stati opportunamente correlati al profilo di salute della popolazione calabrese (DCA n. 103 del 30/09/2015) per individuare le priorità peculiari da affrontare e gli obiettivi da conseguire entro dicembre 2018.

 

Il Prp 2014-2018 pone dunque l’attenzione sullo sviluppo e sul potenziamento della rete delle sorveglianze di popolazione, per favorirne uno sviluppo uniforme sul territorio regionale. Tra i sistemi di sorveglianza, il documento menziona quelli specifici per età o fattori di rischio (come OKkio alla Salute, Hbsc-Health Behaviour in School-aged Children, Passi e Passi d’Argento) che contribuisco, integrati con altre fonti di dati esistenti (Istat, Sdo, ecc), a fornire indicatori utili per lo sviluppo e il monitoraggio del Piano.

 

Dall’analisi critica dell'esperienza acquisita con i precedenti Piani regionali della prevenzione, nel Piano 2014-2018, si è deciso di porre particolare attenzione a:

  • maggiore trasversalità nelle azioni di prevenzione, con consolidamento delle Reti
  • potenziamento delle sinergie con tutti gli attori del sistema regionale, con l’obiettivo di garantire l’applicazione della strategia “Salute in tutte le politiche”
  • approccio sistematico per la riduzione delle diseguaglianze secondo lo strumento dell’Health Equity Audit
  • capacità di “comunicare la salute”
  • intraprendere un percorso per garantire l’accountability dell’organizzazione e la sostenibilità della prevenzione, attraverso un operato trasparente, decisioni rendicontabili e eventuali risultati conseguiti messi a disposizione per i cittadini.

Per soddisfare le esigenze emerse dai 10 macro-obiettivi del Pnp 2014-2018, la Calabria ha declinato, all’interno del proprio Piano, le attività in 8 programmi.

 

Programma 1- Guadagnare salute in Calabria: la salute in tutte le politiche

Sviluppa, con un forte carattere intersettoriale e in continuità con le attività degli anni precedenti, gli indirizzi regionali del programma nazionale “Guadagnare salute”: lotta al tabagismo, riduzione del consumo di alcol, sana alimentazione, implementazione dell’attività fisica, benessere degli adolescenti. L’obiettivo: promuovere il potenziamento delle life skills/empowerment e l’adozione di comportamenti sani nella popolazione, realizzando un piano di azione multisettoriale di promozione della salute nei diversi ambiti, con definizione di accordi con i vari attori e portatori d’interesse.

 

Programma 2 - Screening oncologici

Si propone di aumentare l’estensione reale dei programmi di screening alla popolazione target, i soggetti a rischio sottoposti a screening oncologico. Inoltre mira a riorientare o avviare i programmi di screening per il cancro della cervice uterina introducendo il test Hpv-Dna e a identificare precocemente i soggetti a rischio eredo-familiare per tumore della mammella.

 

Programma 3 - Promozione della salute della donna e del bambino

Comprende interventi specifici per la promozione della salute della donna in tutte le fasi della sua vita, con particolare riferimento alla salute materno-infantile, che riveste un ruolo strategico nelle azioni di salute pubblica, per la proiezione esponenziale dei benefici nel corso della vita dei singoli e della comunità. Sono presenti interventi innovativi e fortemente integrati per il contrasto dei fattori di rischio comportamentali come l’abitudine al fumo, il consumo alcolico a rischio, l’alimentazione scorretta e la sedentarietà.

 

Programma 4 - La prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni

Sviluppa linee di azione che hanno come setting il luogo di lavoro. Gli obiettivi strategici riguardano il contrasto agli specifici rischi per la salute e la sicurezza e l’interazione del sistema istituzionale con le parti sociali e con i soggetti aventi ruoli specifici all’interno delle aziende (medici competenti, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza - Rls, responsabili servizio prevenzione e protezione - Rspp). Obiettivo: sviluppare un approccio integrato alla tematica di salute sul lavoro e per il contrasto alle patologie professionali degli infortuni lavorativi.

 

Programma 5 - Ambiente e salute

Si pone l’obiettivo di aumentare le attività intra e inter-istituzionali per la programmazione e la realizzazione di studi e interventi sul tema, con l’aspirazione comune che il concetto di “ambiente e salute” sia presente in tutte le politiche regionali. Inoltre il programma intende rafforzare il ruolo dell’autorità regionale e locali che si occupano del regolamento Reach–Clp (relativo alla registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche – Reach- e alla classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e delle miscele -Clp), in merito alle attività di prevenzione e di vigilanza. Inoltre mira a realizzare, su tali tematiche, dei percorsi scientifici di qualificazione per gli operatori della rete di vigilanza, con possibilità di accesso a produttori e downstream user.

 

Programma 6 - Malattie infettive e vaccinazioni

Mira a migliorare la qualità/quantità dell’offerta vaccinale, prevedendo anche la sottoscrizione di specifiche intese sia con i pediatri di libera scelta, che con i medici di medicina generale, al fine di attuare le azioni del Programma operativo regionale. Obiettivo: raggiungere gli obiettivi di copertura previsti, di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, e invertire il trend negativo delle coperture vaccinali registratosi a livello nazionale e regionale nell’ultimo anno, contrastando il fenomeno del rifiuto alla vaccinazione.

 

Programma 7 - La sicurezza alimentare e la sanità veterinaria nel territorio regionale

Si propone di affrontare, in una logica integrata, le tematiche della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria nel territorio regionale, coinvolgendo tutti gli attori che a vario titolo contribuiscono alla attività di controllo e prevenzione. Sono previste inoltre azioni e interventi per garantire il pieno raggiungimento della conformità delle autorità competenti a quanto previsto dal Reg. CE 882/04 e per rafforzare i programmi di audit e di verifica dell’efficacia dei controlli.

 

Programma 8 - Governance, organizzazione e monitoraggio del Piano di prevenzione

Rappresenta l’aspetto più peculiare del Prp, nell’ottica di una prevenzione, intersettoriale, interistituzionale e interprofessionale. Per conseguire gli obiettivi di prevenzione (complessi da affrontare e influenzati da tanti fattori) il programma 8, trasversale a tutti i programmi del Prp, definisce le attività per la governance, il coordinamento, la comunicazione, la formazione e l’accountability del Prp, tenendo conto di alcune azioni trasversali a tutti i programmi.

 

Il modello organizzativo

Per favorire a livello aziendale l’armonizzazione delle attività di prevenzione, per tutte le progettualità incluse nei programmi regionali, è stato pensato un modello organizzativo che promuova:

  • azioni di coordinamento fra Regione e Azione sanitarie locali (Aasspp), necessarie al monitoraggio e alla valutazione
  • definizione di accordi “centrali” intersettoriali e interistituzionali
  • sostegno ai programmi attraverso lo sviluppo di iniziative di livello regionale e la diffusione di buone pratiche
  • indirizzi comuni per la formazione, l’informazione, la comunicazione e il miglioramento delle competenze comunicative dei professionisti della salute
  • sviluppo e implementazione di sistemi e degli strumenti informativi
  • utilizzo delle risorse secondo criteri di efficienza
  • messa a regime delle attività previste nel Prp quale attività Lea da garantire a cura delle Asp.

Una progettualità a lungo termine

Riassumendo, il Prp supera il concetto di progettualità circostanziata nell’arco di un tempo definito, per promuovere invece una rivisitazione dell’organizzazione della prevenzione, che includa nella propria pianificazione routinaria e nelle prestazioni da garantire al cittadino tutti gli aspetti considerati nel Piano stesso.

 

Complessivamente una sfida ambiziosa e stimolante per gli operatori sanitari regionali e per tutto il complessivo sistema della prevenzione.

 

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