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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Vivere in buona salute e aumentare l’equità: la ricetta del Trentino

Pirous Fateh-Moghadam - Osservatorio per la salute, Provincia autonoma di Trento

Mariagrazia Zuccali - Dipartimento di Prevenzione, Azienda per i servizi sanitari, Provincia autonoma di Trento

 

15 settembre 2016 - Il Piano della prevenzione della provincia di Trento 2015-2018 risponde a un duplice mandato, nazionale e provinciale. Da un lato è stato redatto in coerenza con le indicazioni del Piano nazionale della prevenzione (Pnp), dall’altro è collegato strettamente con la proposta del Piano per la salute del Trentino 2015-2025 di cui rappresenta una prima applicazione operativa.

 

I diversi Piani condividono lo stesso obiettivo finale che è quello di ridurre del 25% la mortalità precoce ed evitabile entro il 2025. Nel contesto Trentino questo significa ridurre la mortalità evitabile dai circa 700 decessi/anno a circa 525 decessi/anno entro il 2025. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) questo obiettivo è raggiungibile attraverso interventi di promozione di sani stili di vita (riduzione del consumo ad alto rischio di alcol, diminuzione del fumo di tabacco, riduzione del consumo di sale, incremento dell’attività fisica), azioni su alcuni fattori di rischio prioritari (ipertensione, diabete, eccesso ponderale) e mediante miglioramenti nell’assistenza sanitaria (counselling, terapie farmacologiche appropriate). Fondamentale, inoltre, risulta la riduzione delle disuguaglianze sociali nella salute.

 

Il Piano provinciale della prevenzione concorre quindi operativamente al raggiungimento degli obiettivi a lungo termine, formulati nel Piano per la salute, di prolungare la vita vissuta in buona salute, di ridurre progressivamente le morti premature ed evitabili, di aumentare l’equità, il benessere sociale e il potere decisionale del singolo e della comunità per raggiungere il più elevato standard di salute possibile.

 

Il Piano provinciale della prevenzione 2015-2018 si colloca, inoltre, in continuità con i precedenti Piani della prevenzione (2005-2009 e 2010-2013) rappresentandone nel contempo un’evoluzione verso una maggiore strutturazione e condivisione delle attività svolte nelle diverse Regioni.

 

Tenendo conto del contesto epidemiologico trentino, delle indicazioni, degli obiettivi e dei principi del Pnp e in seguito a un confronto che ha coinvolto diverse strutture sia sanitarie, sia extra-sanitarie (in primo luogo il Dipartimento di prevenzione), sono stati individuati i programmi provinciali che nel loro insieme coprono tutti gli obiettivi centrali assegnati dal Piano nazionale. I programmi sono stati elaborati al fine di includere più obiettivi centrali nello stesso programma e sono:

 

  1. Tavolo interdipartimentale di salute in tutte le politiche
  2. Ospedali e comunità “Amici dei bambini”
  3. Servizi vaccinali territoriali amici dei bambini
  4. Screening neonatali
  5. Scuola che promuove la salute
  6. Aziende che promuovono la salute
  7. Programma provinciale Guadagnare salute
  8. Sicuri a casa, sulla strada e sul lavoro
  9. Screening oncologici
  10. Gestione delle emergenze
  11. Ridurre la frequenza delle malattie infettive prioritarie
  12. Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare
  13. Rafforzare le attività di prevenzione in sanità pubblica veterinaria
  14. Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute umana.

 

I singoli programmi sono ulteriormente articolati in 50 linee di intervento, a loro volta composte da singole azioni e attività coerenti e concorrenti al raggiungimento dell’obiettivo del programma provinciale e dei rispettivi obiettivi centrali del Piano nazionale.

 

Per ogni linea di intervento o azione viene specificato il contesto, il razionale, gli obiettivi, le evidenze scientifiche (qualora non si tratti di interventi definiti dal Piano nazionale, che ne ha già documentato l’efficacia), il setting, l’impatto sulle disuguaglianze (dove pertinente) e i partner di settori extrasanitari, laddove presenti.

 

Sono stati, inoltre, specificati gli indicatori “sentinella”, che serviranno per il monitoraggio dell’andamento del Piano da parte del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento (PAT) nei confronti degli attori locali (è previsto un monitoraggio semestrale delle attività) e, annualmente, da parte del Ministero nei confronti del Dipartimento salute e solidarietà sociale della PAT (come previsto dal documento nazionale di valutazione) nonché un cronoprogramma di massima delle singole azioni. Per altri aspetti è stata lasciata ampia libertà ai referenti dei diversi programmi e delle singole linee di intervento.

 

Per quanto riguarda le condizioni di salute della popolazione che il Piano vuole migliorare sono stati calcolati gli indicatori di partenza a tempo 0 come i valori che auspicabilmente raggiungeremo nel 2018 come risultato dell’insieme delle azioni del Piano provinciale.

 

L’insieme dei programmi copre i diversi setting (servizio sanitario, scuola, lavoro, comunità) e abbraccia l’intero arco della vita. Inoltre, sono stati valutati i possibili effetti sulle disuguaglianze dei programmi e delle singole azioni, alcune delle quali sono finalizzate in maniera più specifica alla riduzione delle disuguaglianze.

 

Il Piano provinciale della prevenzione ha un carattere intersettoriale: sono coinvolti numerosi attori extrasanitari (mondo della scuola, associazioni, diversi enti e istituzioni) che sostengono le azioni contenute nei programmi del Piano e che concorrono alla realizzazione degli obiettivi integrando le attività dei diversi dipartimenti, servizi e unità operative dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.

 

Infine, il Piano provinciale della prevenzione dà evidenza dell’uso e del sostegno ai sistemi informativi e di sorveglianza che continua, infatti, a promuovere e a valorizzare.

 

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