Infortuni sul lavoro
Secondo i
dati dell'Oms e dell’Organizzazione
internazionale del lavoro (Ilo) sono 268 milioni ogni anno incidenti
non mortali e 160 milioni i nuovi casi di malattie legate al lavoro. Le
regioni in cui questa crescita è più rapida sono la Cina e l'America
Latina. Le malattie più comuni sul luogo di lavoro sono i tumori indotti
dall'esposizione a sostanze pericolose, i disturbi muscolo-scheletrici,
le malattie respiratorie, la perdita dell'udito, i disturbi circolatori
e le malattie infettive. Nel settore agricolo, che riguarda la metà
della forza lavoro mondiale, l'impiego di pesticidi è responsabile di 70
mila morti per avvelenamento ogni anno e di 7 milioni di casi di
malattie acute o croniche.
In Italia, secondo i
dati pubblicati a marzo 2005 dall’Inail, nel 2004 si sono verificati
quasi un milione di infortuni sui luoghi di lavoro, 1400 dei quali
mortali. Le Regioni in cui si è registrata la frequenza più elevata sono
l'Umbria (52,59 infortuni ogni 1000 lavoratori), il Friuli Venezia
Giulia (47,78) e l'Emilia Romagna (47,05). In fondo alla classifica ci
sono invece Lazio (22,82), Campania (23,27) e Lombardia (30,75,
nonostante sia al primo posto per numero assoluto di infortuni, più di
158 mila).
La prevenzione degli infortuni rappresenta quindi
una priorità. Molto è noto sulle condizioni di lavoro e di sicurezza sul
lavoro, grazie a un'intensa produzione tecnico-scientifica e
istituzionale, a cui si aggiunge il contributo degli interventi attuati
negli ultimi tre decenni dal Servizio sanitario nazionale, dalle Regioni
e dagli istituti centrali. Tra i documenti recenti di particolare
rilievo ai fini decisionali, i risultati del
Monitoraggio sull'applicazione della normativa 626, che
costituiscono un riferimento per effettuare l'analisi dei bisogni.
Sulla base di queste indicazioni, è possibile
adottare iniziative prioritarie nazionali e regionali sulla base dei
settori localmente più a rischio: comparti, aziende, problemi di
sicurezza più diffusi e gravi, categorie di imprese o di lavoratori
particolarmente in difficoltà. Per essere efficaci, gli interventi di
prevenzione devono articolarsi nelle seguenti fasi:
- grazie a un adeguato sistema informativo, analisi e valutazione dei bisogni, e identificazione delle priorità e modalità di intervento condivise dalle diverse parti in gioco
- definizione delle azioni per aumentare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro in termini di vigilanza, controllo, informazione e assistenza
- definizione delle risorse necessarie, in linea con un atteggiamento culturale rivolto alla finalizzazione e appropriatezza degli interventi e alla loro efficacia (evidence based prevention)
- adottare la strategia del lavoro in rete, cercando di creare sinergie tra Regioni, Servizio sanitario nazionale e Istituti centrali competenti (Ispesl, Inail, Iss)
- definire criteri e iniziative concrete di verifica dei risultati, sulla base di indicatori adeguati
- sviluppare un sistema di comunicazione efficace.
Link
EpiCentro:
focus dedicato alla salute sul lavoro, arricchito dai commenti di
Domenico Taddeo, presidente della
Società nazionale operatori della prevenzione (Snop) e di
Salomè Gensini, responsabile medico del “progetto stagionali” di
Medici senza frontiere.
Inail: in questa pagina sono disponibili i dati più aggiornati dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, tra cui per esempio l'andamento degli infortuni e l'assicurazione per le casalinghe.
Ispesl: un catalogo dei dati statistici forniti dall'Istituto
superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro riguardo a
infortuni, luoghi di lavoro, malattie professionali.
Sito web dedicato alla
giornata mondiale sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.