Gli screening oncologici e il Piano nazionale di prevenzione 2005-2007
Gli screening oncologici, inclusi nei livelli
essenziali di assistenza, non hanno raggiunto lo stesso grado di
sviluppo in tutto il Paese. Il Parlamento, preso atto di una situazione
di grave squilibrio nell’offerta degli screening, ha quindi deciso di
destinare risorse finanziare aggiuntive (52 milioni di euro nel triennio
2004-2006) per interventi orientati a promuovere il riequilibrio
dell’offerta e la qualità degli screening del cancro della cervice
uterina e della mammella e la diffusione dello screening del cancro del
colon retto.
Il Piano screening ha individuato gli obiettivi e le modalità di
assegnazione alle Regioni delle risorse da utilizzare per il
raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- correzione degli squilibri territoriali
- attivazione dello screening del colon retto
- consolidamento dei programmi esistenti.
Ai fini del monitoraggio dei programmi di screening
è stata stipulata una convenzione tra il ministero della Salute e
l’Osservatorio nazionale screening, un network di centri regionali che
fa capo al coordinamento degli assessori alla Sanità delle Regioni e
Province Autonome di Trento e Bolzano.
L’intesa
Stato-Regioni del 23 marzo 2005 ha rappresentato un’ulteriore spinta
all’estensione dei programmi di screening oncologici: sul Piano
nazionale della prevenzione, infatti, si concentrano ulteriori risorse
che prevedono un importo di 440 milioni di euro; per accedere a tali
risorse le Regioni dovranno presentare, entro il 30 giugno, appositi
progetti.
Le Regioni e Province autonome possono presentare, entro il 30 giugno, i
progetti per la realizzazione degli interventi previsti dal Piano
screening, tenendo conto della guida alla predisposizione dei progetti
regionali.
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