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Vaccini antirabbici, Oms: sostituire i vaccini ottenuti da tessuto nervoso con quelli prodotti in colture cellulari

(traduzione e adattamento a cura della redazione di EpiCentro,

revisione a cura di Cristina Giambi – reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss)

 

 

La prevenzione della rabbia nell’uomo si avvale di una combinazione di interventi, fra cui la profilassi post esposizione in pazienti potenzialmente esposti, la vaccinazione pre esposizione di soggetti a rischio e il controllo dell’infezione fra gli animali (soprattutto i cani domestici).

L’uso dei vaccini antirabbici nell’uomo, sia come profilassi pre esposizione sia post esposizione, è il tema di un position paper pubblicato dall’Oms nel dicembre 2007, che sostituisce un analogo position paper del 2002.

 

La posizione dell’Oms

Da molti anni sono in commercio vaccini antirabbici sicuri e altamente efficaci, prodotti in colture cellulari (Cell-Culture Vaccines, CCV). In alcuni Paesi in cui la rabbia è endemica, questi vaccini sono però di difficile accesso a causa del costo elevato o disponibili in scarsa quantità, e in qualche Paese, soprattutto in Asia, sono ancora utilizzati per la profilassi post esposizione i vaccini ottenuti da tessuto nervoso estratto dal cervello degli animali (Nerve Tissue-based Vaccines, NTV), forniti di solito gratuitamente nei centri antirabbici governativi.

 

Rispetto ai moderni vaccini prodotti in colture cellulari, quelli ottenuti da tessuto nervoso danno più reazioni avverse e possono causare encefaliti e polineuriti gravi, a volte anche letali. Inoltre sono meno potenti e richiedono un numero maggiore di dosi. Perciò l’Oms sostiene fortemente tutte le misure volte ad aumentare, anche fra le fasce più povere della popolazione, l’accessibilità e la disponibilità di vaccini di alta qualità ottenuti da colture cellulari e di immunoglobuline antirabbiche. Raccomanda, inoltre, di sostituire al più presto la produzione e l’uso di vaccini ottenuti da tessuto nervoso con quelli prodotti in colture cellulari.

 

Efficacia della somministrazione intradermica

A seguito di esposizione a un animale con sospetta rabbia, la prevenzione della rabbia nell’uomo consiste nella rapida pulizia della ferita, nella somministrazione di un moderno vaccino ottenuto da coltura cellulare e, in caso di esposizione grave (Categoria III del tipo di contatto con l’animale con sospetta rabbia: morsicature o graffiature transdermiche singole o multiple; contaminazione di mucose con saliva), anche di immunoglobuline antirabbiche.

La vaccinazione pre esposizione è raccomandata per chiunque sia esposto a un rischio elevato di contrarre la rabbia, sia per motivi professionali, sia per motivi di viaggio o perché residente in aree ad alto rischio di rabbia.

 

Nelle aree in cui la rabbia è endemica, i bambini sono particolarmente a rischio: l’Oms incoraggia, quindi, l’implementazione di studi sulla fattibilità e l’impatto dell’inserimento dei vaccini ottenuti da colture cellulari nei programmi routinari di immunizzazione in età pediatrica. È stato accertato che la somministrazione intradermica di determinati vaccini prodotti in colture cellulari è un’alternativa più sicura ed efficace rispetto all’uso di vaccini ottenuti da tessuto nervoso. È inoltre più economica rispetto alla somministrazione intramuscolare di vaccini prodotti in colture cellulari: la via intradermica permette la somministrazione di dosi ridotte di vaccino ottenuto da colture cellulari.

 

Perciò, nelle aree in cui la rabbia è un importante problema di salute e dove i vaccini da colture cellulari sono difficilmente accessibili per l’elevato costo o disponibili in scarsa quantità, la somministrazione per via intradermica può essere un’alternativa accettabile sia per la profilassi pre esposizione sia per quella post esposizione. Comunque devono essere usati solo i vaccini per i quali siano state dimostrate la sicurezza e l’efficacia per via intradermica nella profilassi post esposizione.

Inoltre, la somministrazione per via intradermica è tecnicamente più impegnativa e richiede un’adeguata formazione del personale per garantire la corretta conservazione, ricostituzione e somministrazione del vaccino.

 

Programmi nazionali ben organizzati per il controllo della rabbia nei cani hanno portato a un rapido calo del numero di morti per rabbia nell’uomo. L’Oms incoraggia, quindi, i governi ad implementare programmi di controllo per assicurare il coordinamento fra tutti i settori coinvolti nel controllo della rabbia.

 

Scarica il position paper dell’Oms (in inglese e francese, pdf 305 kb).