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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2014

(22 maggio 2014) Sicurezza stradale: la risoluzione dell’Onu

Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte tra i bambini e i giovani di età compresa tra 5 e 29 anni che vivono nella Regione europea dell’Oms e, nel mondo, solo il 7% della popolazione è coperta da leggi in grado di considerare tutti i fattori di rischio comportamentali correlati agli incidenti stradali. Ad aprile 2014, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione, sponsorizzata dal Governo della Federazione Russa, per migliorare la sicurezza stradale globale. La risoluzione loda la United Nations Economic Commission for Europe (Unece) per l’iniziativa “Decade of Action for Road Safety”, invita l’Oms a proseguirne il monitoraggio e incoraggia i Paesi sprovvisti a sviluppare Piani d’Azione sulla sicurezza stradale. Inoltre, accoglie l’offerta del Governo brasiliano di ospitare nel 2015 la seconda conferenza ministeriale sul tema, sollecita l’organizzazione della terza “UN Global Road Safety Week” (con focus su bambini e sicurezza stradale) e incoraggia l’inclusione della sicurezza stradale tra le materie dell’agenda internazionale post-2015. Per maggiori informazioni scarica la risoluzione “United Nations General Assembly resolution on improving global road safety” (pdf 188 kb).

 

(30 gennaio 2014) Sicurezza stradale: la biblioteca on line delle video-campagne

Sono 1,2 milioni le persone che nel mondo muoiono ogni anno a causa di incidenti stradali e 50 milioni quelle che rimangono ferite. Molte di queste tragedie possono essere prevenute. Per stimolare l’opinione pubblica, i governi investono in campagne di comunicazione dedicate. Come risorsa per gli operatori, i decisori e la società civile, l’Oms lancia la “Online library of road safety mass media campaigns”, una sorta di biblioteca che offre una selezione di video sulla sicurezza stradale, categorizzati per argomento (alcol e guida, dispositivi di sicurezza, guidatori distratti, ecc), lingua e regione.

 

(16 gennaio 2014) Sicurezza stradale: nuovi approfondimenti

La sanità pubblica può includere tra i suoi obiettivi quello di ridurre il numero di incidenti stradali e il numero di feriti sapendo che è solo uno degli attori coinvolti in questo campo? E può “sottrarsi” da questa area di prevenzione solo perché non è di sua esclusiva competenza? I lavori del nuovo Piano nazionale della prevenzione non sono finiti, ma dalla sua strutturazione e dalle risposte a questi interrogativi dipenderà l’orientamento della sanità pubblica nei prossimi anni in tema di prevenzione degli incidenti stradali. Maria Giuseppina Lecce (ministero della Salute) approfondisce il tema, avviato durante la seconda giornata del IV incontro del coordinamento nazionale Passi (19-20 dicembre 2013). Sempre sull’argomento della sicurezza stradale, Passi propone ai suoi lettori una riflessione sull’articolo “Distracted Driving and Risk of Road Crashes among Novice and Experienced Drivers” pubblicato a gennaio 2014 sul New England Journal of Medicine (Nejm) che propone i risultati di un importante studio osservazionale condotto dal Virginia Tech Transportation Institute. Dallo studio emerge che il rischio di incidente stradale aumenta quando, mentre si guida, si compiono azioni secondarie che obbligano a distogliere lo sguardo dalla strada. In particolare, tra le principali cause di distrazione dei guidatori c’è l’uso del cellulare. Per i neopatentati, il rischio di fare un incidente legato all’azione di chiamare qualcuno al telefono e di scrivere un Sms è ancora maggiore rispetto ai guidatori esperti.

 

(9 gennaio 2014) I nuovi dati della Asl Roma C e nella Provincia di Viterbo

Nel 2012, nel Lazio si sono verificati 23.647 incidenti con lesioni a persone che hanno causato il decesso di 376 persone e il ferimento di 32.903. Nella Provincia di Viterbo, l’Istat ha registrato 750 incidenti con lesioni a persone, che hanno provocato 24 morti e 1173 feriti. A Viterbo, come nel resto d’Italia, il numero dei morti e feriti è in calo: tra il 2001 e 2012 il numero delle vittime della strada è passato da 47 a 24 (con una riduzione del 48,9%) e quello dei feriti da 1537 a 1173 (con una riduzione del 23,6%). La distribuzione dei morti e feriti per genere penalizza fortemente i maschi che rappresentano il 71% dei decessi e il 58% dei feriti. Il 31% dei feriti e il 25% dei decessi appartengono alla fascia d’età 15-29 anni (maschi + femmine). Nella Asl RmC, i cittadini residenti che, nel 2012, sono giunti a un pronto soccorso (PS) della Regione sono stati 11.616 con un’incidenza pari a 2281 per 100 mila abitanti: l’87% degli accessi con codice di triage verde e il 2% bianco. L’incidenza di accesso ai PS si osserva maggiormente nella fascia d’età 20-24 con una predominanza del sesso maschile, in linea con il dato regionale. Sono alcuni dei dati riportati nei nuovi report aziendali che la Regione Lazio dedica alla sicurezza stradale e che utilizzano diverse fonti di dati (sorveglianza Passi, Istat, Inail, Osservatorio nazionale sull’uso dei dispositivi di sicurezza, Laziosanità). Leggi i rapporti “Incidenti stradali nella Regione Lazio e nella Asl Roma C” (pdf 1,5 Mb) e “Gli incidenti stradali nella Regione Lazio e nella Provincia di Viterbo” (pdf 772 kb).

 

(9 gennaio 2014) Incidenti stradali: ruolo della sanità pubblica dalla sorveglianza alla prevenzione

La seconda giornata dell’ultimo incontro trimestrale Passi, dedicata alla sicurezza stradale, è stata pensata come momento di condivisione con l’obiettivo di estendere l’uso dei dati Passi sul tema e renderli una delle componenti dei sistemi di sorveglianza che sostengono l’attuazione delle politiche, dei programmi e degli interventi di prevenzione degli incidenti. Leggi l’approfondimento.