Ultimi aggiornamenti
3/3/2022 - Analisi dell’evento nascita anno 2020 - Regione Lombardia
I dati analizzati nel rapporto “Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Regione Lombardia - Analisi dell’evento nascita - anno 2020” sono relativi ai 68.120 parti verificatisi in Lombardia nel 2020 e corrispondenti a 69.224 nati in 59 punti nascita. La completezza dei dati dipende da due fattori: la copertura (certificati inviati) e la qualità dei dati stessi. Il rapporto, basato sull’elaborazione dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP) del 2020, comprende i dati del 98,2% dei nati in Regione registrati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Si rileva un decremento nel numero delle nascite con 72.560 nati rispetto a 75.105 nel 2019; il tasso di natalità scende a 7,2 nati per 1000 abitanti da 7,5 nel 2019. Le madri con cittadinanza straniera costituiscono nel 2020 il 30,5% del totale delle madri. L’età media delle madri al momento del parto è pari a 33,6 per le italiane e 30,8 per le straniere. Il tasso di madri non coniugate è pari al 41,6%. Le donne sottoposte ad almeno un’indagine prenatale invasiva sono il 5,9% del totale. Il 75,1% dei parti, nel 2020, è avvenuto in 27 punti nascita che assistono oltre 1000 parti/anno. Il travaglio è stato indotto nel 27,2% dei casi. Il tasso di parti cesarei programmati è pari al 14,1% nelle strutture private accreditate, mentre corrisponde al 21,9% in quelle pubbliche. I parti classificati secondo Robson sono in totale 57.328 corrispondenti all’84,2% del totale dei parti avvenuti nei punti nascita pubblici, equiparati e privati accreditati. L’analisi del ricorso al taglio cesareo nelle classi di Robson fotografa un’ampia variabilità tra le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) nelle classi a minor rischio, confermando la necessità di migliorare in futuro le prassi organizzative e cliniche adottate nelle differenti realtà. Per approfondire consulta il rapporto completo “Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Regione Lombardia - Analisi dell’evento nascita - anno 2020” e visita: la pagina del sito della Regione Lombardia dedicata agli Open Data – Osservatorio Epidemiologico e la pagina dell’Istituto Mario Negri dedicata alla salute materno infantile.
19/12/2019 - Gli screening oncologici in Lombardia. Report dei dati di attività 2017
Una fotografia delle attività dei centri screening per la diagnosi precoce del cancro della mammella, del colon retto e della cervice uterina operanti nel territorio lombardo, aggiornate ogni anno dalle Agenzie di Tutela della Salute (ATS) e inviate al Ministero della Salute: questa la panoramica offerta dal rapporto “Gli screening oncologici in Lombardia. Report dei dati di attività 2017” pubblicato a novembre 2019 dalla Regione Lombardia. I programmi di screening mammografico e colorettale sono attivi dal 2007, mentre quello relativo alla cervice uterina è in fase di completamento. Dai dati emerge che, nel 2017 sono state invitate alla mammografia di screening 611.891 donne in età target 50-69 anni e hanno aderito in 363.193 (con un tasso di adesione pari a 67,1%). Di queste, 19.189 sono risultate positive, con un tasso di approfondimento del 5,3%. Nello stesso anno sono state invitate 1.260.441 persone (uomini e donne) di età compresa fra 50 e 69 anni all’esecuzione del test di screening per la prevenzione del tumore del colonretto con un'adesione pari a 576.399 (pari al 47,4%). Di queste 26.492 sono risultate positive, mentre 8459 hanno avuto una diagnosi di patologia. Infine 210.910 donne in età target sono state invitate a sottoporsi allo screening cervicale. Hanno aderito in 99.700 per il pap test e 3290 per l'HPV-DNA. Da ultimo 2658 sono state inviate a colposcopia dopo pap test positivo e 358 hanno avuto una diagnosi di CIN2+(neoplasia intraepiteliale cervicale di alti grado) o di tumore. Per approfondire consulta il documento completo “Gli screening oncologici in Lombardia. Report dei dati di attività 2017” (pdf 1 Mb).