Tumori: il rapporto delle Province di Parma, Reggio Emilia e Modena
Nel 2007 sono più di 12 mila (6794 di sesso maschile e 5840 di sesso femminile) le persone che si sono ammalate di tumore nelle Province di Parma, Reggio Emilia e Modena. Non considerando i dati sui tumori della cute, le malattie mieloproliferative croniche e le sindromi mielodisplastiche, il numero di tumori diagnosticati è stato pari a oltre 10 mila, di cui il 53,4% tra i maschi e il 46,6% tra le femmine. Sono questi i dati che emergono dal primo rapporto collaborativo (pdf 2,9 Mb) tra i registri tumori delle Province emiliane di Parma, Reggio Emilia e Modena. Per i medici, gli operatori sanitari e gli amministratori, il documento costituisce uno strumento di fondamentale importanza per poter migliorare la gestione della patologia oncologica.
Incidenza
Il fattore di rischio più importante per le patologie neoplastiche è l’età : l’incidenza maggiore dei tumori si registra tra le persone ultrasessantacinquenni (66,1%), mentre i tumori infantili rappresentano soltanto lo 0,3% del totale.
Se si escludono i tumori della cute, le malattie mieloproliferative croniche (Mmpc) e le sindromi mielodisplastiche (Smd), le neoplasie più frequenti tra i maschi sono quelle della prostata (20%), del polmone (15,1%), del colon-retto (14,4%) e della vescica (10,1%), mentre quelle più diffuse tra le femmine sono quelle della mammella (28,9%), del colon retto (12,5%), del polmone (6,3%) e della tiroide (5,8%).
Complessivamente nelle tre Province il numero di casi diagnosticati nel periodo 1996-2007 ha evidenziato un trend in leggera crescita, tendenza che può essere spiegata sia con l’aumento del rischio di insorgenza di tumori a causa dell’invecchiamento della popolazione, sia con la maggiore diffusione delle campagne di screening. Per quanto riguarda le singole sedi, sono stati osservati in entrambi i sessi aumenti rilevanti dell’incidenza dei tumori per colon-retto, pancreas, melanoma e tiroide. Significativo nelle femmine il calo dei tumori dello stomaco, dell’ovaio, della cervice uterina e della mammella e nei maschi il decremento delle leucemie e dei tumori dell’esofago, dello stomaco e del polmone.
MortalitÃ
Il numero di decessi registrati nell’area nel 2007 è pari a oltre 5 mila e nel 56,8% dei casi si verifica dopo i 75 anni. Anche se i trend di incidenza sono in aumento, quelli di mortalità sono in diminuzione con una variazione media percentuale pari all’1,53%. Tra i maschi è diminuita in particolare la mortalità per tumori delle vie aerodigestive superiori, del polmone, della prostata e delle leucemie, mentre per le donne un decremento significativo è stato registrato per il tumore della mammella. In entrambi i sessi è in calo la mortalità per i tumori dello stomaco, del fegato e dei linfomi non-Hodgkin.
La sopravvivenza
Dal confronto tra il periodo 1996-2001 e il periodo 2002-2007, è emerso un aumento significativo della sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi, passando dal 49,2% al 57,8% nei maschi e dal 63,2% al 65,2% nelle femmine. Incrementi significativi della sopravvivenza sono stati evidenziati in particolare per i tumori di colon, pancreas, tiroide e mieloma in ambo i sessi, per i tumori di retto, rene e melanoma cutaneo nei maschi e per i tumori di intestino tenue, linfoma di non-Hodgkin e leucemia mieloide cronica nelle femmine.
I cancri che presentano una prognosi migliore a 5 anni dalla diagnosi (cioè una sopravvivenza superiore al 75%) sono risultati i melanomi (85%), i tumori della mammella (89,6%), i tumori del corpo dell’utero (81,7%), della prostata (91,8%), della tiroide (97,5%) e i linfomi di Hodgkin (85,4%). Quelli a peggiore prognosi (sopravvivenza relativa a 5 anni minore del 20%) sono invece risultati quelli dell’esofago (13,6%), del fegato (16%), del pancreas (5,6%), del polmone (12,9%) e dell’encefalo (16,7%).
Scarica il rapporto originale: “I tumori nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena. Anno 2007” (pdf 2,9 Mb).