Gli andamenti dei tumori in Italia
a cura della Associazione italiana registri tumori
È una monografia, quella pubblicata sulla rivista Epidemiologia &
Prevenzione, in cui per la prima volta i dati di incidenza, mortalità e
sopravvivenza per tumore compaiono in maniera esaustiva in un unico testo e
soprattutto con grande attenzione agli aspetti di comunicazione, pur
mantenendo il rigore scientifico necessario ad una materia così complessa ed
importante.
In questo senso lo sforzo dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum)
è parte di un’azione generale che è stata avviata in Italia dalla Lega
italiana per la lotta contro i tumori, da Alleanza contro il cancro e dagli
Istituti di ricerca per accrescere la comunicazione e la fruibilità delle
conoscenze epidemiologiche sulla patologia oncologica.
La monografia include i dati dei registri italiani con almeno 10 di anni
di attività (pool Airtum) pari ad una casistica di 525645 casi e 269902
decessi per tumore in soggetti di età superiore o uguale a 15 anni residenti
in un’area che corrisponde al 21% dei residenti al nord, al 19% nel centro e
al 2% dei residenti nel sud dell’Italia. I dati dei registri di attivazione
più recente sono presentati, assieme a quelli del pool Airtum, in un
allegato Cd-Rom che rappresenta uno strumento utile e di facile uso per i
clinici, gli operatori della sanità e tutti coloro che sono interessati a
conoscere come si sta modificando l’epidemiologia dei tumori in Italia.
La monografia si compone oltre che di capitoli metodologici, di
approfondimenti per sede tumorale redatti da specialisti italiani oncologi
ed epidemiologi.
Il risultato più rilevante è senza dubbio la significativa riduzione
della mortalità per tutti i tumori sia nei maschi (a partire dal 1991,
con un ritmo di riduzione dei tassi standardizzati del –2,4% all’anno) che
nelle femmine (-1,2% all’anno). Questo risultato è da mettersi in relazione
sia alla riduzione dell’incidenza di alcuni tumori ad alta letalità come il
tumore del polmone che, tuttora in crescita tra le femmine, ha mostrato un
trend alla riduzione nel sesso maschile, ma anche alla diffusione di
efficaci percorsi diagnostico-terapeutici.
La riduzione dell’abitudine al fumo tra i maschi ha determinato la
riduzione dell’incidenza e della mortalità non solo del tumore del polmone
(i cui tassi si sono ridotti di circa –1,5% all’anno) ma anche di molti
tumori causati dal fumo, come quelli del cavo orale, dell’esofago, della
laringe.
La diffusione di programmi di screening organizzato per il tumore della
mammella femminile ha contribuito a ridurre la mortalità per tale patologia
che rappresenta il tumore di gran lunga più frequente tra le donne.
L’effetto della aumentata attività di diagnosi precoce spiega l’incremento
notevolissimo documentato sia nelle nuove diagnosi osservato per il tumore
della prostata, che nei primi anni ’90, in corrispondenza con la diffusione
del test per la ricerca dell’antigene prostatico specifico (PSA) è aumentato
del 12% all’anno, che ad esempio per il melanoma cutaneo (tassi in crescita
di circa il 6% all’anno nei due sessi).
I dati raccolti sono importanti in quanto rappresentano, anche nella
comparazione con gli analoghi a livello europeo e americano, un’opportunitÃ
di valutare nello specifico le caratteristiche nella realtà italiana e di
verificare come fenomeni in corso in altri paesi, quali la riduzione dei
tassi di mortalità e il miglioramento della sopravvivenza, si stiano
verificando anche nella rete dei Registri Italiani.
On-line è possibile consultare:
- le presentazioni dello studio a cura della Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, dell’Airt e di Alleanza contro il cancro;
- il primo capitolo della pubblicazione monografica (formato pdf)