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Istituto Superiore di Sanità
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Virus West Nile: la situazione in Europa e nel Mediterraneo, agosto 2010

2 settembre 2010 - Secondo l’editoriale pubblicato su Eurosurveillance il 26 agosto 2010, l’attuale focolaio di virus West Nile che sta colpendo alcuni Paesi euro-mediterranei dovrebbe essere considerato un segnale del riemergere in Europa di questo agente patogeno. Il virus West Nile, infatti, è stato individuato sia in animali sia nell’uomo in diversi Paesi europei, soprattutto nell’Europa centrale e in quella mediterranea e, negli ultimi 15 anni, sono stati riportati focolai sia nei cavalli che nell’uomo in Romania, Ungheria, Portogallo, Spagna, Francia, Italia e Grecia.

 

Nel 2010, in luglio, è stato riportato un unico caso probabile nell’uomo in Portogallo. Al di fuori dell’Ue la circolazione del virus è stata documentata nei cavalli in Marocco e nell’uomo in Russia (Volgograd Oblast) e in Israele. Tutte queste regioni si collocano sulle principali vie migratorie percorse dagli uccelli, principali serbatoi del virus.

 

I casi in Grecia

L’attuale epidemia registrata nella Grecia settentrionale è la prima del Paese documentata tra gli esseri umani, anche se studi di siero epidemiologia condotti negli anni passati suggeriscono che probabilmente nella Macedonia centrale e nel nord della Grecia il virus sta circolando nell’uomo da diverso tempo. Tra i primi giorni di luglio e il 1 settembre 2010 nel Paese, sono stati riportati 164 casi di West Nile virus di cui 14 mortali. Secondo l’articolo pubblicato su Eurosurveillance, l’età mediana dei casi greci è risultata pari a 70 anni mentre l’interessamento del sistema nervoso centrale (encefaliti, meningo-encefaliti o meningiti asettiche) è stato registrato soprattutto tra i pazienti di età superiore ai 50 anni. Secondo i dati riportati da Eurosurveillance, dall’inizio di luglio al 22 agosto, quando i casi notificati nella regione della Macedonia centrale erano 99, 81 (42 probabili e 39 confermati) presentavano un coinvolgimento del sistema nervoso centrale - malattia neuroinvasiva da virus West Nile - e 18 (8 probabili e 10 confermati) avevano una sintomatologia lieve (febbre e cefalea).

 

Dopo i primi casi di infezione, il Centro greco per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive (Hcdcp) ha provveduto ad allertare i medici e ha preparato un set di linee guida per tutto il personale sanitario, che comprendono istruzioni per la diagnosi di laboratorio. Il Centro ha inoltre istituito un sistema di sorveglianza dei casi umani e disseminato informazioni rivolte alla popolazione per le misure personali di protezione. Parallelamente sono state stabilite misure di controllo per la sicurezza delle donazioni di sangue e di organo, intensificate le misure per lotta alle zanzare, vettori dell’infezione, e il coordinamento con i servizi veterinari.

 

Negli altri Paesi euro-mediterranei

Dal 16 luglio al 23 agosto 2010, nella regione di Volgograd (Russia sudoccidentale) sono stati registrati 116 casi d’infezione da virus West Nile, di cui 101 nel distretto di Volgograd. I decessi sono stati 5 e tutti i gruppi d’età sono colpiti, con una predominanza delle persone con più di 60 anni. Circa l’80% delle infezioni sono legate ad attività all’aperto e al momento vengono diagnosticati dai 6 ai 10 nuovi casi al giorno. Rispetto agli anni precedenti, quest’anno la densità del vettore è risultata dieci volte più alta nella regione di Volgograd e 20-30 volte più alta nella piana del Volga.

 

Anche in Israele fino ai primi di agosto sono stati riportati almeno 12 casi di virus West Nile nell’uomo.

Secondo Eurosurveillance, in Olanda, è stata confermata l’infezione in due turisti di ritorno da Israele.

 

Al 18 agosto, il Ministero dell’Agricoltura e della Pesca del Marocco ha riportato all’Oie (Organizzazione mondiale per la salute animale) focolai di virus West Nile tra gli equini con un totale di 17 casi e 8 decessi registrati nella provincia di Ben-Slimane. La prima infezione risale al 20 luglio 2010. Al momento non sono ancora stati registrati casi nell’uomo.

 

Il ministro della Salute della Romania il 30 agosto 2010 ha annunciato che due persone (di 75 e 79 anni) sono morte a causa del virus West Nile e che altre 5 sono state ricoverate dopo essere state infettate (tutti di età superiore ai 30 anni). Questi 7 casi sono stati riportati a Bucarest, e nei distretti di Costanza, Dolj, Galati, Sibiu, Teleorman. Le autorità sanitarie raccomandano maggiore protezione contro le zanzare che trasmettono il virus.

 

Un team di esperti dell’Ecdc (tra cui un virologo, un entomologo e un epidemiologo) sono in Grecia per una valutazione del rischio per conto dell’Unione europea. L’Ecdc sta anche monitorando la situazione epidemiologica delle infezioni da virus West Nile nell’uomo e negli animali in Europa e in generale nell’area mediterranea per stimare i possibili rischi per i cittadini dell’Ue.

 

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