Influenza aviaria: il punto sull’epidemia negli uomini
ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (19/2/2004)
(traduzione libera a cura della redazione di EpiCentro)
In Tailandia
Il Ministro della Salute Pubblica tailandese ha confermato un nuovo
caso di influenza aviaria. Il caso risultato fatale è rappresentato da
un bambino di quattro anni della Provincia di Khon Kaen. Il decesso è
avvenuto il 3 febbraio scorso. Fino a oggi in Tailandia sono stati
riportati 9 casi, di cui 7 risultati fatali.
In Vietnam
Il Ministro della Salute Pubblica del Vietnam ha confermato
un nuovo caso di influenza aviaria. Siamo in attesa dei dettagli
relativi a questo caso che è risultato fatale. I decessi nel Paese
salgono a 15 su un totale di 22 persone infettate.
Paese |
Numero totale dei casi |
Decessi |
Tailandia |
9 |
7 |
Vietnam |
22 |
15 |
Totali |
31 |
22 |
Note:
Il numero totale dei casi include il numero delle morti.
L’Oms riporta solo i casi confermati da indagini di laboratorio
Influenza aviaria: il punto sull’epidemia nei polli
In Asia
L’epidemia di influenza aviaria altamente patogenica, causata dal virus
H5N1, è attualmente in corso in 8 Pasei asiatici. La situazione non è
pienamente sotto controllo in alcune di queste regioni.
Le ripetute esplosioni dell’epidemia, fino a pochi anni fa considerata
rara, dimostrano la difficoltà di eradicare completamente il virus dalle
popolazioni avicole. E’ chiaro quindi che le misure di controllo devono
rimanere alte e costanti anche a distanza di anni dalla comparsa dei
focolai (soprattutto in quelle aree geografiche in cui si concentrano
gli allevamenti). In passato è stata dimostrata la trasmissione del
virus da popolazioni di uccelli selvatici, come anatre o uccelli
migratori, che hanno trasmesso l’infezione alle specie domestiche. Il
virus prolifera nell’intestino degli uccelli e viene disperso
nell’ambiente attraverso le deiezioni. Bastano le ruote contaminate di
un automezzo, gli indumenti o gli attrezzi da lavoro per veicolare il
virus da un allevamento all’altro.
La situazione che si sta verificando in Asia non ha eguali precedenti
storici, perché l’epidemia è ancora in fase di espansione e sta
coinvolgendo aree che non erano mai state infettate in precedenza.
In alcuni di questi Paesi, circa l’80% degli allevamenti è a conduzione
familiare e si trova in aree rurali che non sono facilmente
monitorabili. Per questo è importante non sottovalutare la possibilità
che il virus possa mutare e diventare trasmissibile anche tra gli
uomini.
Cina
L’epidemia, causata dal virus H5N1, esplosa il 27 Gennaio continua a
espandersi. Ad oggi le Autorità confermano la presenza di 52 focolai. Le
analisi in corso di svolgimento confermano che in 43 dei 52 casi si
tratta proprio dell’influenza aviaria altamente patogenica causata dal
virus H5N1. Delle 31 Province del Paese ben 16 risultano infette. Le
ultime regioni colpite dall’epidemia sono: la regione autonoma dello Xizang (Tibet) e la Provincia Jilin. Come riportato dall’OIE, i capi
soppressi fino all’11 febbraio ammontano a 2.3 milioni di polli.
Giappone Le Autorità confermano la presenza di un nuovo focolaio
di dimensioni ridotte nella Prefettura di Oita causata dal subtipo H5.
Sono in corso di svolgimento le analisi per verificare le implicazioni
possibili del virus H5N1.
Corea del Sud Il 7 febbraio le autorità hanno confermato la
presenza di 8 nuovi focolai in allevamenti di anatre, 7 in allevamenti
di polli, e 1 in un allevamento misto di anatre e polli, per un totale
di 16 nuovi focolai. A causa dell’epidemia in Corea sono morti o
sono stati
soppressi circa 350.000 uccelli.
Tailandia
Le Autorità hanno confermato oggi la presenza di 14 nuovi focolai in
diverse Province, inclusa una regione che non era ancora mai stata
coinvolta dall’epidemia. Ammontano a 27 milioni i capi morti o soppressi
a causa della malattia.
Vietnam L’epidemia è attualmente in corso in 57 delle 64 Provincie della Regione. Sono più di 27 milioni gli uccelli morti o
soppressi.
Cambogia, Indonesia, Laos Siamo in attesa di informazioni, in
corso di elaborazione, da questi tre Paesi.