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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Influenza aviaria da H5N1 nei maiali in Cina

ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (25/08/2004)

(traduzione libera a cura della redazione di EpiCentro)

 

Considerando la diffusione dell’epidemia corrente da H5N1 in Asia e la capacità dei virus influenzali di saltare le barriere di specie, è inevitabile che il virus H5N1 sia stato rilevato in alcuni maiali. I maiali possono essere infettati sia da virus di influenza aviaria che di influenza A umana e, per esempio, virus umani H3N2 sono stati scoperti in alcuni maiali in Asia, Europa e Africa.
Alcuni di questi virus umani e aviari potrebbero adattarsi ai maiali e iniziare a circolare nella popolazione suina. La co-circolazione di virus di influenza umana, aviaria e suina nei maiali è particolarmente preoccupante a causa del potenziale scambio di materiale genetico fra questi virus. In questa evenienza potrebbe avere la potenzialità di produrre un nuovo ceppo di pandemia influenzale.

La scorsa settimana, un ricercatore dell’Istituto di ricerca veterinaria Harbin in Cina ha annunciato che maiali di fattorie di alcune parti della Cina sono stati infettati con il ceppo di influenza aviaria H5N1. Il Ministro dell’Agricoltura cinese ha confermato la scoperta del ricercatore. Quello che rimane ancora poco chiaro dai pochi studi che sono stati condotti è se il virus H5N1 si sia già stabilito fra la popolazione di maiali in Cina.
Dal momento che questi risultati rimangono preliminari e non sono necessariamente indicativi di una diffusione dell’infezione fra i maiali, definire le conseguenze di questa informazione per la salute pubblica è difficile. Fornire una dettagliata valutazione del rischio della situazione attuale richiede la comprensione dei principali fattori che influenzano l’arrivo potenziale di un ceppo di pandemia influenzale: la prevalenza di H5N1 e del virus umano H3N2 nei maiali in Asia e la probabilità di un virus ‘riarrangiato’ e la sua possibile patogenicità.

Il ruolo dei maiali nel ‘riarrangiamento’ genetico non è pienamente compreso. Anche se non c’è stato alcun evento naturale di ‘riarrangiamento’ di virus influenzali nei maiali che abbia portato un nuovo ceppo pandemico, la probabilità che questo possa avvenire non è irrilevante.
La possibilità di un riarrangiamento genetico dipende sia dalla durata della circolazione dell’H5N1 nei maiali sia, dalla presenza simultanea di virus influenzali A di uomini e maiali (come H3N2 e H1N1). Fino a quando virus influenzali umani e aviari circoleranno insieme – sia negli uomini che nei maiali – la possibilità di scambi di materiale genetico esiste.

Per comprendere meglio le implicazioni della scoperta in Cina, l’Oms sta incoraggiando altri studi su H5N1 e altri virus di influenza A nei maiali in Cina, ma anche in altri paesi in cui ci sono state epidemie di influenza aviaria da H5N1. Inoltre, si richiedono esperimenti di laboratorio per fare un po’ di luce sulla probabilità di un ‘riarrangiamento’ del virus, sulla possibile patogenicità del virus ‘riarrangiato’, e sulla possibilità che i maiali possano aprire una strada al possibile arrivo di ceppi potenzialmente pandemici. Questi risultati aiuteranno le autorità sanitarie pubbliche nazionali e internazionali a chiarire non solo il ruolo che maiali e uomini giocano nell’arrivo di un nuova pandemia influenzale da virus H5N1, ma per strutturare i necessari interventi di salute pubblica.