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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Politiche alimentari e nutrizionali in Europa: il Piano d’azione Oms 2007-2012

Nella maggioranza dei Paesi europei le malattie legate all’alimentazione rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica. Se la malnutrizione è ancora registrata in alcune aree geografiche della Regione, in particolare nei Paesi a basso reddito in cui la povertà colpisce più della metà della popolazione, la lotta all’obesità è, invece, una sfida in continua crescita, responsabile del 7-8% dei DALYs (anni di vita persi per disabilità o morte prematura).

 

Le aree di intervento

Nel 2007 l’Organizzazione mondiale della sanità ha avviato, in collaborazione con Stati membri, organizzazioni internazionali, associazioni professionali, organizzazioni non governative ed esperti in materia di sanità pubblica, il “Piano d’azione europeo Oms per le politiche alimentari e nutrizionali 2007-2012”. Il piano individua quattro sfide di salute (malattie legate alle abitudini alimentari, obesità nei bambini e negli adolescenti, carenza di micronutrienti e malattie legate alla sicurezza del cibo) e sei aree di intervento: i primi anni di vita, l’approvvigionamento alimentare, l’educazione e l’informazione, la promozione di azioni integrate per diversi fattori di rischio, il ruolo del settore sanitario rispetto all’alimentazione e infine il monitoraggio e la valutazione.

 

Obiettivi e raccomandazioni

Il Piano segue il “First Action Plan for Food and Nutrition Policy for the Who European Region 2000-2005” e si pone quattro obiettivi:

  • ridurre la prevalenza della malattie legate alla dieta
  • invertire il trend di obesità nei bambini e negli adolescenti
  • ridurre la prevalenza della carenza di micronutrienti
  • ridurre l’incidenza delle malattie legate al cibo.

Per raggiungere questi obiettivi è necessario intervenire sulle politiche di nutrizione e di sicurezza alimentare, ma anche su altri determinanti come l’attività fisica e l’assunzione di acqua e alcol, seguendo le raccomandazioni di Oms e Fao:

  • ridurre del 10% l’apporto di acidi grassi saturi
  • ridurre dell’1% l’apporto di energia dai acidi grassi trans
  • ridurre del 10% l’apporto di energia dagli zuccheri
  • aumentare o mantenere costante di 400 grammi al giorno il consumo di frutta e verdura
  • ridurre di 5 grammi al giorno il consumo di sale.

In aggiunta a queste cinque raccomandazioni, almeno il 50% dei bambini dovrebbe essere nutrito esclusivamente attraverso l’allattamento al seno nei primi sei mesi di vita.

Anche la riduzione di Campylobacter e Salmonella dovrebbe essere considerata prioritaria. In linea con il primo obiettivo del millennio (Eliminare la povertà estrema e la fame), il Piano deve contribuire alla riduzione del 50% della proporzione di persone che soffrono di fame. Sicurezza, disponibilità e accessibilità a cibi come frutta e verdura devono essere potenziate e la diffusione di cibi molto calorici deve essere ridotta.

 

Area d’intervento 1: i primi anni di vita

Per garantire un’alimentazione sicura e sana nei primi anni di vita, il Piano prevede tre azioni specifiche:

  • promuovere un’ottima nutrizione fetale attraverso l’educazione e il supporto delle diete materne
  • proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento al seno e un’appropriata e sicura nutrizione complementare per i neonati e i bambini più piccoli
  • promuovere lo sviluppo di politiche pre-scolari e scolari per la nutrizione e la sicurezza alimentare.

Area d’intervento 2: cibo sicuro, sano e sostenibile

Le politiche agricole e il commercio influenzano la disponibilità, la sicurezza e l’accessibilità alimentare. Le azioni specifiche previste in questo settore sono:

  • il miglioramento della disponibilità e dell’accessibilità economica a frutta e verdura sicure
  • la promozione di una riformulazione dei cibi più consumati
  • la promozione di un potenziamento della diffusione dei micronutrienti e lo sviluppo di cibi complementari che li contengano
  • il miglioramento della qualità nutrizionale e della sicurezza del cibo nelle istituzioni pubbliche
  • la verifica che le tendenze commerciali dei prodotti alimentari siano in linea con le politiche sanitarie legate all’alimentazione
  • l’analisi del ricorso a strumenti economici come tasse e sussidi
  • la definizione di programmi per la protezione dei gruppo più vulnerabili e meno ricchi
  • la messa a punto di sistemi di sicurezza intersettoriali con un approccio “farm to fork” in accordo con l’analisi del rischio Codex Alimentarius.

Area d’intervento 3: informazione ed educazione

Per portare avanti il Piano è indispensabile sviluppare una strategia informativa e comunicativa e creare un coordinamento tra i vari media. Le azioni specifiche in questo senso sono:

  • sviluppare delle linee guida sulla sicurezza del cibo e sulle abitudini alimentari
  • portare avanti campagne pubbliche che informino i consumatori
  • assicurare le opportune pratiche di marketing
  • promuovere un’adeguata etichettatura dei prodotti alimentari.

Area d’intervento 4: le azioni integrate

Per migliorare il benessere nutrizionale e per prevenire le malattie legate all’alimentazione è necessario intervenire anche su altri determinanti, come ad esempio l’attività fisica e la qualità dell’acqua. Il Piano prevede le seguenti azioni specifiche:

  • aumentare le occasioni per svolgere attività fisica
  • ridurre il consumo di alcol
  • assicurare la disponibilità di acqua potabile sicura
  • ridurre la contaminazione nella catena alimentare.

Area d’intervento 5: il cibo nel settore sanitario

Il settore sanitario ha grosse responsabilità nella riduzione dell’impatto delle malattie legate al cibo. Le azioni specifiche previste in questo senso dal Piano sono:

  • impegnare lo staff medico e paramedico nella consulenza su dieta, sicurezza alimentare e attività fisica
  • migliorare gli standard del servizio di prevenzione, diagnosi e trattamento delle malattie legate al cibo
  • migliorare la qualità dei servizi alimentari negli ospedali.

Area d’intervento 6: monitoraggio, valutazione e ricerca

Per stabilire i trend evolutivi delle malattie legate all’alimentazione è necessario monitorare e valutare la realizzazione delle politiche e dei programmi adottati. Per questo, è necessario migliorare i sistemi di sorveglianza con azioni che mirino a:

  • introdurre sistemi di sorveglianza nazionale e internazionale sullo stato nutrizionale, la disponibilità e il consumo, e l’attività fisica dei cittadini
  • stabilire dei sistemi di sorveglianza per le malattie legate al cibo e sistemi di monitoraggio del rischio microbiologico e chimico nei diversi punti della catena alimentare
  • valutare l’impatto dei programmi e delle politiche
  • incrementare la ricerca pubblica e privata.

Scarica il “Piano d’azione dell’Oms Europa per le politiche alimentari e nutrizionali 2007-2012”.

Data di creazione della pagina: 11 giugno 2009