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Istituto Superiore di Sanità
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Efsa: un tacchino su tre positivo alla Salmonella

In Europa, la Salmonella si trova quasi in un tacchino su tre allevato per il consumo alimentare e circa in un tacchino su sette allevato per la riproduzione. Lo ha reso noto l’Efsa, l’Agenzia europea per il controllo alimentare, che ha pubblicato il rapporto sulla prevalenza della Salmonella nei tacchini in Europa (2006-2007).

 

La Salmonella è la seconda causa di malattia legata all’alimentazione in Europa, con 160.649 persone infettate nel 2006 (35 ogni 100.000 abitanti). Le manifestazioni della salmonellosi vanno da lievi o severe gastroenteriti fino a gravi complicazioni nei gruppi di popolazione più vulnerabili come anziani e bambini. I rischi per i consumatori derivano principalmente dall’ingestione di carne non sufficientemente cotta o di alimenti contaminati da carne infetta.

 

L’indagine, realizzata allo scopo di ridurre l’incidenza della salmonellosi umana nei Paesi membri, ha preso in esame allevamenti commerciali di tacchini con almeno 250 volatili per la riproduzione e 500 per l’ingrasso nei Paesi membri e in Norvegia, per un totale di 530 allevamenti del primo tipo e 3.769 del secondo.

 

I risultati

I test hanno rilevato la presenza di almeno un tipo di Salmonella nel 30,7% dei tacchini destinati al mercato della carne e nel 13,6% di quelli per la riproduzione. I due sottotipi di Salmonella che più frequentemente sono causa di infezioni nell’uomo, la Salmonella Enteritidis e la Salmonella Typhimurium, sono stati rilevati nel 3,8% dei tacchini per il consumo e nell’1,7% dei tacchini per la riproduzione. Si tratta di valori medi, che presentano ampie oscillazioni da Paese a Paese. La maggior parte degli stati, infatti, non presenta casi di salmonella negli allevamenti. Fanno eccezione Italia, Francia e Regno Unito.

 

I livelli di salmonella trovati negli allevamenti variano significativamente tra i Paesi membri, anche in proporzione alla popolazione dei tacchini. La Francia, paese leader nella produzione di tacchini da riproduzione, copre il 56% degli allevamenti totali, seguita dall’Italia (11,9%) e dal Regno Unito (10,1%). Ciascuno degli altri paesi Europei non supera il 5%. Per quanto riguarda la produzione della carne di tacchino, cinque Paesi raggiungono complessivamente quasi l’80% della produzione (Francia 18,7%, Germania 16,4%, Italia 16%, Spagna 14,7% e Polonia 13,5%).

 

La situazione in Italia

L’Italia è il paese con la maggiore diffusione di Salmonella Enteritidis e Typhimurium (i due tipi di salmonella più frequenti nell’uomo) nei tacchini da riproduzione, con una prevalenza dell’8,3%. Nei tacchini da ingrasso, questi batteri sono stati trovati nel 6,1% degli allevamenti italiani, una percentuale inferiore solo alla Repubblica Ceca (18,4%). La percentuale di tacchini infetti da uno dei sottotipi di salmonella, invece, è stata del 38,8%: un dato superiore alla media europea.

 

Consulta sul sito dell’Efsa:

(revisione a cura di Caterina Rizzo - Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps - Iss)