Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica

a cura dell'Istituto superiore di sanità

Convegno di presentazione del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (2005)

CONSEQUENTIAL EPIDEMIOLOGY: IL LAVORO SUL CAMPO DEL CNESPS

(a cura della redazione di EpiCentro)

 

L’epidemiologia al servizio della salute della popolazione. È questa la missione che vuole realizzare il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps), la struttura interdipartimentale dell’Istituto superiore di sanità presentata oggi nella nuova sede di via Giano della Bella a Roma. “Le caratteristiche fondamentali del Cnesps sono molto simili a quelle del vecchio Leb, il Laboratorio di epidemiologia e biostatistica che a partire dagli anni Settanta ha costituito il nucleo fondamentale di questa struttura. Quella che nel frattempo è cambiata è la stessa epidemiologia, che oggi si è arricchita di una forte componente applicativa: l’avanzamento delle conoscenze diventa sempre più funzionale all’introduzione di interventi migliorativi della salute della popolazione”, spiega Stefania Salmaso, neodirettrice del Centro.

 

Il ruolo dell’epidemiologia, dunque, non si esaurisce nella ricerca, nella presentazione e nell’analisi dei dati. “Oggi non è più sufficiente consegnare alla comunità scientifica i risultati degli studi: è nostro compito e responsabilità tradurre queste informazioni in azioni concrete. Il rigore teorico è certamente una condizione metodologica imprescindibile, ma da solo non basta: bisogna anche seguire e monitorare gli effetti delle ricerche per valutarne l’impatto”, continua Stefania Salmaso.

 

Una scienza sempre meno accademica, quindi, e sempre più orientata alla tutela e al servizio della collettività: in una parola, quella che gli anglosassoni chiamano consequential epidemiology. Anche le attività di formazione e comunicazione promosse dal Cnesps rientrano in questo approccio più pragmatico: “Strumenti come il master in epidemiologia applicata Profea o il portale di informazione EpiCentro consentono di mettere in campo e rendere disponibili sul territorio una gran quantità di dati e conoscenze. La vocazione del Cnesps, del resto, è collaborativa, proiettata verso i colleghi dell’Iss, del ministero della Salute, delle Regioni. È solo creando queste sinergie, infatti, che è possibile contribuire alla tutela e al miglioramento della salute di tutti noi”, sottolinea Stefania Salmaso.

 

I migliori testimoni di questa filosofia sono i progetti e le attività svolte dai reparti e dalle unità del Centro. Si va dai lavori scientifici pubblicati (tra il 2003 e il 2004 204 articoli su riviste internazionali e 122 su riviste nazionali; 33 tra libri e capitoli di libri), alla formazione di operatori sanitari qualificati; dalle consulenze per il ministero della Salute al supporto alle attività di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita; dall’organizzazione di registri di popolazione come quello dei gemelli, alla stesura della carta del rischio cardiovascolare; dalla sorveglianza sulle reazioni avverse ai farmaci nei bambini, all’analisi della sopravvivenza dei pazienti oncologici; dalla prevalenza dei disturbi psichiatrici al monitoraggio della salute con gli indicatori; dagli effetti del caldo negli anziani alla sorveglianza sulle intossicazioni acute.

 

La presentazione del Cnesps è stata anche l’occasione per inaugurare la banca dei campioni biologici: una nuovo strumento che consentirà ulteriori studi su parametri biologici e genetici oggi ancora non identificati. Si tratta della nuova frontiera dell’epidemiologia genetica e molecolare: una disciplina che si basa sulla conservazione in condizioni di massima qualità di campioni biologici da sottoporre ad analisi successive. La disponibilità di una banca biologica, associata a un archivio sullo stato di salute dello stesso soggetto nell’arco degli anni, permetterà di rispondere in tempi relativamente rapidi a quesiti di sanità pubblica emergenti.

 

Il Centro oggi dispone di una banca che conserva in condizioni ottimali i campioni biologici di circa 15.000 persone esaminate nell’arco di vent’anni, nell’ambito di importanti studi quali il Progetto Cuore (sui fattori di rischio per le malattie cardiovascolari), il GenomEUtwin (per lo studio della componente genetica e di quella ambientale nello sviluppo di fattori di rischio per obesità, ictus, emicrania) e lo studio Iprea (per lo studio di fattori biologici negli anziani legati allo sviluppo del morbo di Alzheimer).

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