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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Informazioni generali

Il morbillo è una malattia infettiva esantematica acuta causata da un virus a RNA del genere Morbillivirus (famiglia dei Paramyxoviridae), di cui esiste un unico sierotipo. Il morbillo è diffuso in tutto il mondo, e l’uomo è l’unico ospite naturale.

 

Prima dell’introduzione del vaccino contro il morbillo negli anni 60, e dei programmi estesi di vaccinazione, si verificavano epidemie all’incirca ogni due o tre anni che, a livello globale, causavano un numero stimato di 2,6 milioni di morti ogni anno. Grazie alla vaccinazione, si è verificata una significativa riduzione dell’incidenza del morbillo nel mondo. Tuttavia, la malattia rimane un’importante causa di morbilità e mortalità: si stima che nel 2022 siano morte di morbillo 136.200 persone, per lo più bambini di età inferiore ai cinque anni. La maggior parte dei decessi avviene in Paesi sottosviluppati.

 

Tutte e sei le regioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno fissato obiettivi di eliminazione del morbillo (interruzione della trasmissione endemica in una determinata area geografica). L’eliminazione del morbillo richiede livelli di immunità molto elevati nella popolazione. Ad oggi, la Regione delle Americhe è l’unica ad avere raggiunto, nel 2016, questo traguardo; tuttavia, la trasmissione endemica del morbillo è stata successivamente ristabilita nella regione.

 

Trasmissione e sintomi

Il morbillo è altamente contagioso, con un numero di riproduzione di base tra 12 e 18. Il 90% delle persone suscettibili esposte a una persona infetta contrae la malattia. Nei Paesi a clima temperato, il picco d’incidenza avviene verso la fine dell’inverno e a primavera. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee e le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Il virus rimane infettivo nell’aria e sulle superfici infette fino a due ore. La contagiosità si protrae da quattro giorni prima a quattro giorni dopo la comparsa dell’eruzione cutanea.

 

I primi sintomi si presentano dopo un periodo di incubazione che varia da sette a 18 giorni (in media 10-12 giorni) e sono simili a quelli di un raffreddore (tosse, rinite, congiuntivite), con malessere e febbre che diventa sempre più alta (fino a 39 °C-40,5 °C). Dopo un periodo che varia da due a quattro giorni appare l’eruzione cutanea caratteristica, inizialmente sul volto e sul collo e poi, nell’arco di due o tre giorni, su tutto il resto del corpo. L’esantema dura da tre a sette giorni e poi scompare seguendo l’ordine di insorgenza, talvolta terminando con una leggera desquamazione che può passare inosservata. La febbre solitamente persiste per due o tre giorni dopo la comparsa dell’esantema e la tosse può persistere fino a 10 giorni.

 

Il 60-70% delle persone con morbillo presenta delle macchie di Koplik, lesioni bianco-bluastre, leggermente rilevate, di 2-3 mm di diametro su una base eritematosa, che compaiono sulla mucosa buccale, solitamente di fronte al primo molare; generalmente appaiono un giorno prima della comparsa dell'eruzione cutanea e persistono per due o tre giorni. Sono frequenti anche la fotofobia, il mal di gola, la cefalea, dolore addominale e una lieve linfoadenopatia generalizzata.

 

Sono descritte forme più lievi di morbillo, in particolare in persone con immunità parziale preesistente.

 

Diagnosi

La sintomatologia del morbillo è notevolmente tipica, tuttavia la diagnosi su tale base non è sempre affidabile, in particolare nei periodi di bassa incidenza della malattia. La conferma della diagnosi si ottiene generalmente attraverso la ricerca nel siero di anticorpi IgM specifici diretti contro il virus del morbillo, oppure osservando un aumento significativo degli anticorpi IgG tra la fase acuta e la fase convalescente.

Un altro metodo si basa sull’identificazione di particelle virali mediante amplificazione genica (RT-PCR).

 

Complicanze

La maggior parte delle persone guarisce entro due-tre settimane; tuttavia, la malattia può avere un decorso grave e determinare gravi complicanze e anche il decesso. Le complicanze possono riguardare fino al 30% dei casi (o una percentuale ancora più elevata nei Paesi poveri). I bambini sotto i 5 anni di età, gli adulti di età superiore a 20 anni, le donne in gravidanza e le persone con deficit immunitario hanno il rischio più elevato di complicanze. Le complicanze più gravi sono la polmonite (che può complicare 1- 6% dei casi) e l’encefalite acuta (0,1% o 1 caso su 1000). Altre complicanze includono l’otite media, la laringotracheobronchite, la diarrea, la disidratazione, la cheratite, la trombocitopenia, e le convulsioni febbrili. Il 20-30% dei casi complicati da encefalite acuta ha esiti permanenti a livello neurologico. Il morbillo associato a carenza di vitamina A è una delle cause più comuni di cecità acquisita nei bambini dei paesi in via di sviluppo.

 

La letalità del morbillo è principalmente dovuta a complicanze respiratorie e neurologiche e nei Paesi sottosviluppati può arrivare fino al 6% dei casi. Nei Paesi industrializzati la letalità del morbillo è pari a 0,05-0,1%.

 

Oltre alle complicanze acute, il morbillo può causare la panencefalite subacuta sclerosante, una rara malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, che insorge in media sette anni dopo l’infezione primaria. Questa complicanza è caratterizzata da un deterioramento delle facoltà mentali e convulsioni. Viene riportata con una frequenza da 4 a 11 casi per 100.000 casi di morbillo e con una frequenza maggiore (18/100.000) quando l’infezione primaria è stata acquisita prima dei 5 anni di età.

 

Terapia

Non esiste un trattamento antivirale specifico per il morbillo; la terapia è generalmente di supporto e comprende paracetamolo o ibuprofene e liquidi. Possono essere indicati antibiotici o altre terapie per le complicanze. L’OMS raccomanda l’assunzione di vitamina A ad alte dosi per via orale per ridurre le complicanze (in particolare problemi visivi e cecità) e la mortalità tra i bambini infetti. La vitamina A è raccomandata da decenni anche dall’American Academy of Pediatrics (AAP) statunitense per i bambini ospedalizzati per morbillo. In Italia, secondo la Società italiana di Infettivologia pediatrica, non esistono al momento dati che supportino l’utilizzo di tale intervento in pazienti senza malnutrizione ricoverati in paesi industrializzati.

 

Prevenzione

Per prevenire il morbillo da circa 60 anni è disponibile un vaccino vivo attenuato efficace, poco costoso e con un profilo di sicurezza molto elevato. Il vaccino è disponibile sia in forma combinata con le componenti antirosolia e antiparotite (vaccino MPR) sia con le componenti antirosolia, antiparotite e antivaricella (MPRV). Sono indicate due dosi di vaccino: in Italia la prima dose è somministrata a 12 mesi di vita, la seconda dose a 5 anni di età. L’offerta di due dosi è in grado di proteggere verso il morbillo oltre il 90% dei vaccinati. Nei bambini sotto i 12 mesi di età, l’efficacia del vaccino è minore per la presenza di anticorpi neutralizzanti materni. Tuttavia, in alcune situazioni (ad esempio, in caso di epidemie), il vaccino può essere somministrato a partire dai sei mesi di età.

 

Come tutti i vaccini, la vaccinazione è controindicata in caso di reazione allergica grave a una precedente dose o a uno dei componenti del vaccino. Essendo un vaccino vivo attenuato, è inoltre controindicato negli individui con deficit immunitario e nelle donne in gravidanza.

 

L’esposizione al morbillo non è una controindicazione alla vaccinazione. Al contrario, il vaccino è efficace nella profilassi post-esposizione se somministrato entro 72 ore dall’esposizione. Nel caso di soggetti che, per particolari condizioni, non possono essere vaccinati (es. bambini sotto i 6 mesi di età, donne in gravidanza suscettibili e pazienti immunodepressi), possono essere utilizzate le immunoglobuline fino al sesto giorno dopo l’esposizione.

 

Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento: 14 marzo 2024

Testo scritto da: Antonietta Filia - Dipartimento Malattie Infettive, ISS