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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Il nuovo Piano per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2010-2015



Antonietta Filia - reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps – Iss

 

21 aprile 2011 - Il 23 marzo 2011 è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il nuovo Piano per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015 che, in linea con gli obiettivi generali della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha fissato per il 2015:

  • l’eliminazione dei casi di morbillo endemico
  • l’eliminazione dei casi di rosolia endemica
  • la riduzione dell’incidenza dei casi di rosolia congenita a <1 caso ogni 100.000 nati vivi.

Sono passati otto anni dall’approvazione del primo Piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (2003). Da allora, sono stati compiuti importanti progressi, tra cui il miglioramento delle coperture vaccinali (CV) per la prima dose di vaccino morbillo-parotite-rosolia (MPR) nei bambini entro 24 mesi di età (dal 82,0% nel 2003 al 89,9% nel 2009), con due Regioni che hanno raggiunto nel 2009 una CV del 95%, l’introduzione della seconda dose di MPR a 5-6 anni o 11-12 anni, l’introduzione della notifica obbligatoria della rosolia in gravidanza e rosolia congenita (2005), l’istituzione della sorveglianza speciale per il morbillo (2007) e un migliorato ricorso alla conferma della diagnosi di morbillo.

 

Tuttavia, gli obiettivi di copertura vaccinale necessari per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita non sono stati raggiunti. Infatti, epidemie di morbillo sono attualmente in corso in diverse Regioni e anche la rosolia congenita purtroppo è ancora presente nel nostro Paese.

 

L’eliminazione del morbillo non è semplice; è una malattia estremamente contagiosa e per interromperne la trasmissione sono necessarie coperture vaccinali molto elevate con due dosi di vaccino. Eppure eliminare il morbillo è possibile, e in molti Paesi questo obiettivo è già stato raggiunto: nella Regione delle Americhe, per esempio, e in diversi Stati membri della Regione europea.

 

Poiché il vaccino utilizzato è un vaccino combinato anti morbillo, rosolia e parotite, i livelli di CV necessari per l’eliminazione del morbillo garantiscono anche l’interruzione della trasmissione della rosolia. Per eliminare la rosolia congenita, invece, oltre a CV elevate nei bambini è indispensabile assicurare la vaccinazione delle donne in età fertile suscettibili. La rosolia congenita è stata eliminata da molti Paesi, come nelle Americhe e in varie nazioni europee.  

 

Il Piano 2010-2015 quindi, alla cui stesura hanno collaborato rappresentanti delle Regioni, del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità, delinea le azioni da mettere in atto per fare sì che anche in Italia queste malattie possano essere eliminate.

 

Le strategie del nuovo Piano di eliminazione includono:

  • il miglioramento della sorveglianza di morbillo, rosolia, rosolia in gravidanza e rosolia congenita
  • il miglioramento dell’indagine epidemiologica dei casi di morbillo, inclusa la gestione dei focolai epidemici
  • l’utilizzo di azioni che hanno dimostrato evidenza di efficacia nell’aumentare i livelli di CV , per raggiungere CV>95% per due dosi di vaccino MPR, a livello nazionale, regionale e in tutte le Asl e >90% in tutti i distretti
  • l’utilizzo delle occasioni opportune per proporre o somministrare il vaccino MPR
  • iniziative vaccinali supplementari rivolte alle popolazioni suscettibili sopra i 2 anni inclusi gli adolescenti, i giovani adulti e i soggetti a rischio (operatori sanitari e scolastici, gruppi “difficili da raggiungere” quali i nomadi)
  • l’individuazione di laboratori di riferimento regionali nelle Regioni che non li hanno già individuati
  • un maggior coinvolgimento e formazione dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e privati, ginecologi e figure professionali coinvolte nella diagnosi di rosolia congenita
  • strategie per identificare le donne in età fertile suscettibili alla rosolia e vaccinarle prima di una eventuale gravidanza, incluso l’utilizzo delle occasioni opportune
  • strategie per vaccinare le donne nel post partum e post interruzione di gravidanza
  • il miglioramento della comunicazione e della disponibilità di informazioni scientifiche relative a morbillo e rosolia da diffondere tra gli operatori sanitari e tra la popolazione generale.

Le Regioni e Province Autonome hanno la responsabilità di garantire che tutte le Asl partecipino al programma verificando la disponibilità delle risorse operative necessarie. Dovranno, inoltre, individuare un coordinatore regionale con il compito di supervisionare le attività svolte sul territorio e di procedere alla valutazione semestrale degli indicatori di processo e annuale degli indicatori di risultato.

 

I risultati delle valutazioni regionali dovranno essere trasmessi al ministero della Salute e all’Istituto superiore di sanità, ai fini del monitoraggio dell’andamento del Piano a livello nazionale.

L’ultima parte del documento contiene vari allegati, comprese le nuove definizioni di caso di morbillo, rosolia, rosolia in gravidanza e rosolia congenita, un protocollo operativo per la diagnosi di sindrome da rosolia congenita e la modulistica necessaria per la notifica delle singole malattie.

 

Per raggiungere gli obiettivi di eliminazione di morbillo e rosolia congenita entro il 2015, abbiamo lo strumento (un vaccino sicuro, efficace e con un elevato profilo costo-beneficio) e le nuove strategie da mettere in campo. Occorre adesso un forte impegno da parte di tutti gli operatori coinvolti.

 

Leggi il documento completo Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-2015 (pdf 832 kb), sancito come Accordo del 13 novembre 2003 in Conferenza Stato-Regioni e aggiornato con l’Intesa del 23 marzo 2011, nella medesima Conferenza.