Informazioni e documenti dal Cnesps
2006
30 novembre
Quale sarebbe l’impatto dello scoppio di un’eventuale pandemia di influenza in Italia? Il gruppo di lavoro “Epico” ha effettuato una simulazione, considerando la mobilità tra le Regioni italiane e l’implementazione di una serie di misure preventive. In accordo con quanto descritto nella letteratura internazionale, i risultati sottolineano la necessità di mettere a punto un modello organizzativo per attuare, in caso di pandemia, gli interventi medici e sociali necessari a fronteggiare l’emergenza.
Leggi l’approfondimento.
9 febbraio
L'acquisizione di abilità di counselling rappresenta un valore aggiunto rispetto alle competenze tecniche e scientifiche delle diverse figure professionali impegnate, con funzioni e compiti differenziati, nella gestione di situazioni di emergenza. Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in condizioni di emergenza: questa settimana, Come applicare l'intervento di counselling nella comunicazione in emergenza.
5 gennaio
I due casi sospetti di
influenza aviaria nell'uomo in Turchia confermano la necessità di
mantenere alto il livello di attenzione. La direttrice del Cnesps
Stefania Salmaso sottolinea come le raccomandazioni diffuse
nell'ottobre scorso dall'Ecdc restino sempre valide.
La comunicazione interpersonale faccia a faccia rappresenta uno dei
mezzi più efficaci che gli operatori hanno a disposizione per poter
entrare in contatto con la percezione delle singole persone, con le loro
emozioni, per poter capire e farsi capire. Questo delicato e complesso
processo mediante il quale l'operatore entra con empatia nel mondo
dell'altro e interagisce consapevolmente, senza giudizi e senza
forzature, con le sue emozioni e con i suoi meccanismi decisionali, può
essere favorito dall'applicazione delle competenze di base del
counselling.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
E il counselling?
2005
16 dicembre
La comunicazione si
sviluppa su due piani: quello del contenuto e quello della relazione.
Nello specifico, la comunicazione verbale ha la funzione di esprimere i
contenuti del messaggio, mentre quella non verbale e paraverbale veicola
le tonalità affettive del messaggio e il grado di comprensione delle
informazioni ricevute. Non possiamo inviare un contenuto senza inviare
insieme e nello stesso tempo un messaggio emotivo di relazione.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
Verbale, non verbale e paraverbale: limite e risorsa nella comunicazione.
7 dicembre
L'esposizione mediatica rappresenta una delle situazioni che gli
operatori impegnati nella comunicazione del rischio in emergenza spesso
si trovano ad affrontare. A volte questa esposizione avviene
all'improvviso, senza che l'operatore abbia avuto il tempo di
prepararsi. In simili circostanze, il vissuto emotivo può essere
definito di vera e propria “emergenza”.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
Come trasmettere la fiducia attraverso un'intervista in tv.
2 dicembre
Continuano a stimolare riflessioni le strategie e
le scelte adottate dal nostro Paese per affrontare il rischio pandemia.
Questa settimana due nuovi interventi:
Pietro Ragni, Gianni Gallo e Bianca Maria Borrini puntano su
organizzazione e solidarietà per prevenire e gestire al meglio
l'influenza aviaria.
Aldo Grasselli
sottolinea invece la necessità di un migliore
coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti. Leggi la
discussione.
La credibilità e la fiducia del pubblico sono fortemente influenzati da
quattro fattori determinanti: ascolto ed empatia, competenza ed
esperienza, onestà e chiarezza, dedizione e impegno. Più del 50% della
credibilità della comunicazione dipende dal modo in cui il pubblico
percepisce chi comunica. Se le persone percepiscono empatia, ascolto e
attenzione per la loro preoccupazione, per il loro modo di vivere e
sentire il rischio, saranno più disponibili ad ascoltare e ad avere
fiducia.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
Mostrare empatia: come fare.
26 novembre
Nel processo di comunicazione su un rischio la
capacità di ascolto rappresenta una condizione essenziale per conoscere
in modo più approfondito i diversi soggetti sociali con i quali si
comunica, per entrare in contatto con le loro specifiche esigenze. La
possibilità di capire e di farsi capire aumenta se si attivano processi
comunicativi bidirezionali in cui gli obiettivi, le percezioni e gli
intersessi dei diversi interlocutori possano ricevere tutti ascolto e
riconoscimento.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
Come si ascolta.
Va avanti la discussione di EpiCentro sulle strategie e le scelte che il
nostro Paese sta adottando per affrontare il rischio pandemia. Questa
settimana due interventi:
Alberto Tozzi sottolinea la necessità di prevenire e gestire
l'emergenza attraverso sorveglianza, integrazione e coordinamento delle
risorse.
Giorgio Bartolozzi presenta invece il punto di vista di un pediatra
di fronte ai problemi posti da influenza e influenza aviaria. Leggi la
discussione.
18 novembre
Dopo i primi due interventi di Vittorio Demicheli e Paolo D'Argenio, che
hanno aperto la discussione sulle strategie e le scelte che il nostro
Paese sta adottando per affrontare il rischio pandemia, EpiCentro ospita
questa settimana i contributi di
Stefania Salmaso (Cnesps) e
Giuliana Moda (Regione Piemonte) per ragionare su vaccini e ruolo
delle autorità nazionali, e sugli obiettivi di prevenzione della sanità
veterinaria. Leggi la
discussione.
La comunicazione
sull'incertezza deriva da una scelta di fondo: l'intenzione a voler
comunicare e non essere costretti a comunicare, molto spesso
improvvisando. La decisione di comunicare l'incertezza richiede
strategia e pianificazione. E comporta la scelta di argomentazioni e di
ipotesi che possano spiegare in modo trasparente ai cittadini il motivo
di alcune decisioni piuttosto che altre.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
Come comunicare l'incertezza.
10 novembre
La percezione del rischio da parte del pubblico è un processo che si
avvia prima ancora che una situazione di pericolo possa essere valutata
dagli “esperti” come rischio per le persone. Dal momento in cui
cominciano a circolare informazioni sul possibile rischio, i processi
interiori e le reazioni emotive si mettono in moto. Ciò che è percepito
come reale sarà reale nelle sue conseguenze e determinerà comportamenti
coerenti con questa percezione. Nella
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza, Barbara De Mei (reparto malattie infettive,
Cnesps) propone una riflessione su
attenzione e ascolto della percezione.
4 novembre
Anche se al momento l'influenza aviaria rappresenta un problema
prevalentemente veterinario, l'attenzione resta comunque molto alta. Lo
stoccaggio di farmaci e la vaccinazione sono davvero gli strumenti più
adeguati per fronteggiare il rischio pandemia? Questo, ma non solo, il
tema della
discussione che si è aperta sull'ultimo numero di EpiCentro, con i
contributi di
Vittorio Demicheli, del Cochrane Collaboration Vaccines Field e
Paolo D'Argenio, del Ccm.
3 novembre
In caso di emergenza, la
comunicazione assume un ruolo fondamentale per garantire una
gestione partecipata del rischio:
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) propone una
sessione dedicata all'approfondimento di competenze e strategie
finalizzate a rafforzare la qualità della relazione e il rapporto di
fiducia e collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti: questa
settimana,
cosa significa comunicare su un rischio in situazioni di emergenza.
26 ottobre
In merito alle
raccomandazioni pubblicate dall'Agenzia europea per la sicurezza
alimentare (Efsa), la direttrice del Cnesps
Stefania Salmaso sottolinea che il
rischio che l'influenza aviaria possa entrare nella catena alimentare in Italia
è praticamente nullo.
In caso di emergenza, la comunicazione assume un ruolo fondamentale per
garantire una gestione partecipata del rischio: Barbara De Mei propone una
sessione dedicata all'approfondimento di competenze e strategie finalizzate a
rafforzare la qualità della relazione e il rapporto di fiducia e collaborazione
tra tutti i soggetti coinvolti.
24 ottobre
Il Centro nazionale di epidemiologia ha elaborato una serie di documenti utili per saperne di più su influenza, influenza aviaria e rischio pandemia:
- una serie di faq per rispondere alle domande più frequenti sull'influenza aviaria
- una presentazione con diapositive utili (scarica il documento in pdf o in ppt)
- un documento di presentazione sui problemi relativi alla comunicazione del rischio e al counselling.
- un documento preparato dal reparto Malattie infettive che fa il punto della situazione.
Consulta su EpiCentro l'argomento di salute dedicato all'influenza aviaria.