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La prevenzione come sistema armonico: il Piano regionale della Sicilia

Salvatore Requirez - Servizio Promozione della Salute, Dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio Epidemiologico dell'Assessorato, Regione Sicilia

 

11 maggio 2017 - Il Piano regionale della prevenzione (Prp) siciliano, approvato con decreto n° 351/2016, abbraccia una nuova logica di prevenzione (intersettoriale e interistituzionale) strutturata secondo un insieme armonico di macro obiettivi che, pur essendo di interesse nazionale, risultano flessibili e adattabili a seconda delle diverse esigenze e realtà locali. Tutto senza tralasciare gli aspetti dell’equità, dell’integrazione e della reale partecipazione.

 

Il Prp, infatti, recepisce i 10 i macro-obiettivi del Piano nazionale e li sviluppa per programmi regionali:

 

Macro obiettivi del Pnp

Programmi regionali

1.    Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili.

  • Programma Regionale Fed (Formazione, educazione, dieta).
  • Programma Regionale Promozione della Salute e lotta a Tabagismo, abuso di alcol, sedentarietà.
  • Programma Regionale di Promozione della salute a favore di soggetti a rischio di malattie croniche non trasmissibili.
  • Programma di miglioramento degli screening oncologici.

2.    Prevenire le conseguenze dei disturbi neurosensoriali.

  • Programma di screening audiologico neonatale.
  • Programma di screening oftalmico neonatale.

3.    Promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani.

  • Programma regionale di prevenzione del disagio psichico infantile, adolescenziale e giovanile (Asp/Scuola).

4.    Prevenire le dipendenze da sostanze e comportamenti.

  • Programma Regionale prevenzione abuso di sostanze. (Sert/Scuole)
  • Programma regionale prevenzione delle dipendenze senza sostanza.
  • Applicazione delle Linee guida sulla prevenzione del Gap (Gioco d’azzardo patologico).

5.    Prevenire gli incidenti stradali e ridurre la gravità dei loro esiti.

  • Programma di Prevenzione degli incidenti stradali interistituzionale (Asp, Prefetture, Comuni, Scuola, Polizia Stradale).

6.    Prevenire gli incidenti domestici e i loro esiti.

  • Programma prevenzione incidenti domestici tramite rete delle Uoepsa (Unità Operative di Educazione e Promozione della Salute).

7.    Prevenire gli infortuni e le malattie professionali.

  • Programma Regionale di prevenzione degli infortuni e malattie professionali in edilizia e in agricoltura, in ambito lavorativo anche con l’utilizzo degli strumenti informativi del sistema di sorveglianza degli infortuni mortali ed emersione delle patologie correlate.

8.    Ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute.

  • Programma Regionale per il controllo dei problemi di salute rilevanti nelle aree a rischio ambientale/Sin.
  • Programma regionale per lo sviluppo dei controlli in materia di Reach/Clpindirizzato alla riduzione dei rischi per esposizione e per l’uso delle sostanze chimiche/miscele pericolose sulla base dei criteri europei, coordinati dalle autorità competenti.

9.    Ridurre la frequenza di infezioni/malattie infettive prioritarie.

  • Consolidamento del sistema di sorveglianza e di notifiche delle malattie infettive con particolare riguardo alla sorveglianza speciale su morbillo e rosolia congenita.
  • Ampliamento della copertura della popolazione regionale con anagrafe vaccinale informatizzata anche al fine dei target previsti di percentuale di copertura

10. Rafforzare le attività di prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria per alcuni aspetti di attuazione del Piano nazionale integrato dei controlli.

  • Piano Regionale Integrato dei Controlli (Pric Sicilia) anche a sviluppo interdisciplinare per la prevenzione in sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria.
  • Piano Regionale Pluriennale di costruzione del corretto rapporto uomo/animale/ambiente

Tra i diversi programmi regionali è da sottolineare quello che prevede l'applicazione delle Linee guida sulla prevenzione del Gioco d’azzardo patologico (Gap). La Sicilia è, infatti, la prima Regione in Italia a dotarsi di una normativa tecnica in tal senso e, a livello programmatico, ha individuato comitati locali in ogni Provincia (e quindi in ciascuna Azienda sanitaria provinciale) che coinvolgano anche le associazioni al fine di trovare le persone più vulnerabili.

 

Dal regionale al locale

Gli obiettivi del Prp sono stati recepiti e messi in pratica dalle Aziende sanitarie provinciali (Asp) della Regione attraverso il loro inserimento nel Piano aziendale della prevenzione di ogni singola Asp, di cui sono responsabili i direttori dei dipartimenti della prevenzione. Il monitoraggio dei Piani Aziendali è costante: ogni anno viene valutato l’andamento dei lavori e si controlla l’effettivo raggiungimento dei risultati su tutto il territorio regionale attraverso un programma di ispezioni mirate per ambito dove funzionari esperti del settore provenienti da altre aziende controllano l'operato delle aziende limitrofe.

 

Inoltre,nell’ottica della ramificazione del lavoro e dell’importanza dell’interprofessionalità, uno dei punti di forza del Prp è rappresentato dal coinvolgimento della settore scolastico, in particolare delle università. In qualche anno è stato coinvolto un numero doppio di scuole e professori, soprattutto in quattro programmi:

  • prevenzione incidenti domestici
  • prevenzione incidenti stradali
  • prevenzione del disagio psichico
  • programmi regionali Fed (formazione, educazione e dieta).

Formazione, educazione e dieta (Fed)

Il Programma Fed nasce per contrastare l’aumento dell’incidenza e della prevalenza di sovrappeso e obesità, soprattutto tra i bambini, attraverso un’attività di formazione che risponda a criteri di omogeneità, di credibilità scientifica, di verifica dei contenuti e di impostazione centralizzata. Per questo motivo i contenuti scientifici sono stati studiati con specialisti del settore ed è stata istituita una cabina di regia di esperti per uniformare i messaggi da diffondere, ricavandoli dall’evidenza scientifica più accreditata.

 

Per questo è stato adottato un programma di formazione in più livelli. Il primo passo è stato il corso per i formatori (quattro mesi di corso fulltime con esame finale per l’abilitazione) che ha creato il gruppo di docenti per il percorso formativo regionale destinato a quanti sono quotidianamente impegnati nel settore, con trasversalità di metodi e contenuti(ristorazione, scuola, ecc).

 

Il programma Fed ha visto la formazione di oltre 100 formatori di primo livello e di oltre 300 di secondo che stanno già lavorando nei vari setting. Il monitoraggio dei risultati del programma è affidato ai Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione) e agli uffici sulla promozione della salute. Si tratta di un modello esportato anche in altre Regioni e che ha incontrato i favori dell’Oms Europa. Infatti, sia Zsusanna Jackob (direttore dell’Ufficio europeo dell’Oms), che le autorità politico/sanitarie della Catalogna prevedono di adottarlo nei loro programmi di prevenzione. Tale azione verrà sviluppata nel corso del 2017 arricchendola delle esperienze nel frattempo maturate anche nelle regione Puglia che ha adottato un analogo modello organizzativo/formativo.

 

Risorse utili