Polio virus: Aggiornamento epidemiologico e indicazioni per i viaggiatori nelle aree a rischio di trasmissione
Revisione a cura del reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss
25 luglio 2013 - La poliomielite è una grave malattia infettiva a carico del sistema nervoso centrale. Negli anni settanta, con l’estensione dei programmi di vaccinazione a tutto il mondo, è iniziato uno sforzo volto a controllare la diffusione di questa infezione.
Attualmente dei tre ceppi di Polio virus selvaggio (Wild Poliovirus, Wpv) denominati Wpv1, WPv2 e Wpv3, persiste la circolazione di Wpv1, mentre non sono stati confermati casi di infezione da Wpv 2 dal 1999 e da Wpv 3 dal novembre 2012.
Sebbene il programma di eradicazione delle Poliomielite (Global Polio Eradication Initiative, Gpei), avviato nel 1988 sotto la guida di Oms, Rotary international, Cdc e Unicef, sia stato in grado di ridurre del 99% l’incidenza della poliomielite nel mondo, sacche di endemia persistono in Afghanistan e Pakistan mentre in Kenya, Nigeria e Somalia è presente una trasmissione attiva dell’infezione a causa di una importazione del virus (leggi l’aggiornamento Oms del 23 luglio 2013).
In Israele, tra febbraio e giugno 2013, è stato riscontrato un inquinamento delle acque reflue da poliovirus selvaggio tipo 1 (Wpv1) che, anche in assenza di casi umani notificati, ha portato l’Oms a valutare “medio-alto” il rischio di diffusione internazionale di Wpv da Israele (leggi il comunicato del Global Alert and Response del 15 luglio 2013). Il virus è stato isolato in 30 campioni provenienti prevalentemente dal sud del Paese. Al momento non sono stati riportati casi di poliomielite paralitica. Le autorità israeliane stanno continuando a svolgere le indagini epidemiologiche per identificare casi di malattia, hanno incrementato la sorveglianza ambientale e stanno pianificando campagne di vaccinazione supplementari con il vaccino antipolio orale, Opv (si stima che la copertura per la vaccinazione routinaria sia stata pari o superiore al 94% negli ultimi otto anni).
L’Italia è stata dichiarata polio-free nel 2002, così come tutta la Regione europea dell’Oms. Attualmente, infatti, non esiste un rischio noto di contrarre il virus selvaggio della polio nel nostro Paese. Tuttavia, la poliomielite può rappresentare ancora un pericolo per i viaggiatori che si recano in zone in cui persiste la trasmissione del virus.
L’International Travel and Health dell’Oms raccomanda che tutti i viaggiatori in arrivo o in partenza per zone affette siano vaccinati contro la polio. Seguendo questa indicazione, il ministero della Salute italiano, il 18 luglio scorso, ha pubblicato una nota con le “Indicazioni per i viaggiatori che si dovessero recare in aree a rischio” (pdf 527 kb).
Secondo la nota è opportuno raccomandare:
- Alle persone che stanno programmando un viaggio nei Paesi a rischio che abbiano completato il ciclo vaccinale di base a tre dosi ed abbiano ricevuto una dose di richiamo, la somministrazione di una ulteriore dose booster prima della partenza. Il vaccino di scelta per la dose booster è il vaccino antipoliomielitico inattivo tipo Salk o Ipv
- Ai viaggiatori diretti in Paesi a rischio non vaccinati, vaccinati in maniera incompleta, o di cui si ignora lo stato vaccinale, l’effettuazione di un ciclo vaccinale completo a 3 dosi di Ipv prima della partenza. In tal caso, la seconda dose va effettuata 4-8 settimane dopo la prima e la terza dose 6-12 mesi dopo la seconda.
Inoltre il ministero della Salute raccomanda di consigliare ai viaggiatori di:
- lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o, nel caso non siano disponibili, utilizzare un gel a base di alcol
- mangiare cibi completamente cotti e serviti caldi
- mangiare e bere solo prodotti lattiero-caseari pastorizzati
- mangiare solo frutta e verdura che si può lavare con acqua potabile o sbucciare
- bere solo acqua in bottiglia o bollita o bevande imbottigliate e sigillate.