Informazioni generali
Per combattere i tumori esistono due strategie principali: prevenirne la comparsa, adottando uno stile di vita sano (prevenzione primaria), oppure diagnosticare la malattia il più precocemente possibile, prima che si manifesti a livello clinico (prevenzione secondaria). Un test di screening è un esame che consente di individuare in fase iniziale una certa malattia, nello specifico un tumore, in persone asintomatiche.
Quando una persona è a rischio di sviluppare un certo tipo di tumore, è dovere del medico consigliarle i test raccomandati per la diagnosi precoce della malattia. Rispetto all’incontro tra il medico e il suo assistito, però, è stato dimostrato che si possono ottenere risultati più generalizzati grazie allo screening di popolazione. In un programma di screening organizzato, l’azienda sanitaria invita direttamente l’intera fascia di popolazione ritenuta a rischio di sviluppare una certa malattia, offrendo gratuitamente il test ed eventuali approfondimenti. L’adesione al programma è del tutto volontaria.
Per essere programmato e realizzato, lo screening deve riguardare patologie di grande rilevanza epidemiologica, basarsi su prove di efficacia e attenersi a linee guida di qualità. In particolare, i programmi di screening oncologici si sono dimostrati efficaci nel cambiare la storia naturale dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto. In alcuni casi lo screening riesce a evitare l’insorgenza del tumore, in altri può salvare la vita. Quando questo non è possibile, la diagnosi precoce consente comunque di effettuare interventi poco invasivi ed efficaci. L’attivazione di programmi di screening organizzati per questi tre tumori è quindi sostenuta sia a livello nazionale che internazionale.
In Italia dal 2017 i programmi di screening oncologici sono inseriti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), secondo il DPCM del 12 gennaio 2017. Successivamente, nel 2020,il “Piano nazionale della prevenzione (Pnp) 2020-2025”, adottato il 6 agosto 2020 con Intesa in Conferenza Stato-Regioni, ha rafforzato la necessità di investire sulla messa a sistema in tutte le Regioni dei programmi di prevenzione collettiva di provata efficacia come gli screening oncologici, che rientrano fra le strategie per ridurre la mortalità e morbilità dovuta alle tre patologie oncologiche attualmente oggetto di screening (carcinoma della cervice uterina, mammario e del colon retto). Inoltre, con il “Piano oncologico nazionale (Pon): documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro 2023-2027” si definisce un approccio complessivo al cancro delineando, anche in coerenza con il Piano europeo contro il cancro 2021 (Europe’s beating cancer plan), obiettivi perseguibili e misurabili in tema di promozione della salute e prevenzione, individuazione precoce e diagnosi, presa in carico e cura.
L’attività dei programmi di screening oncologico può considerarsi operativa, secondo quanto stabilito dai LEA, su tutto il territorio nazionale e per tutti e tre i programmi di screening a partire dai primi anni 2000. Lo screening per il tumore della cervice uterina è rivolto alle persone di età compresa tra i 25 e i 64 anni, della mammella alle persone di età compresa tra i 50 e i 69 anni e del colon retto alle persone di 50-69 anni. Negli ultimi anni, sulla base delle indicazioni del Consiglio europeo, delle Linee guida europee, dei Piani nazionali della prevenzione e del Piano oncologico nazionale 2023-2027, alcune Regioni hanno esteso, con proprie risorse, l’invito allo screening mammografico (fasce di età 45-49 e 70-74 anni) e colorettale (fascia di età 70-74 anni).
Screening della mammella
Il test impiegato per lo screening del tumore della mammella è la mammografia, ovvero una radiografia bilaterale delle mammelle. L'esame si esegue appoggiando le mammelle una per volta su un piano, dove vengono leggermente compresse e radiografate in senso orizzontale e in senso verticale. L’esame di solito non è doloroso e non è associato ad alcun rischio per la salute, dato che le dosi di radiazioni emesse sono molto basse.
In Italia i programmi di screening mammograficoprevedono l’esecuzione di una mammografia ogni due anni nelle donne tra i 50 e i 69 anni (esteso alle fasce di età 45-49 e 70-74 anni in alcune Regioni).
Screening della cervice uterina
Il test impiegato per lo screening del tumore della cervice uterina èil Pap test o l’HPV test. Il pap test consiste in un prelievo, tramite una spatola e uno spazzolino, di alcune cellule di sfaldamento dal collo dell'utero, che muoiono e si staccano nel corso del normale processo di ricambio dei tessuti. Le cellule vengono strisciate su un vetrino, successivamente colorato e analizzato al microscopio alla ricerca di eventuali cellule anormali. L’HPV test consiste in yun prelievo di un campione di cellule dalla cervice uterina, in maniera simile a quanto si fa per il Pap test. Il materiale prelevato viene analizzato per rilevare la presenza del Papillomavirus umano (HPV) mediante l’individuazione del DNA di tipi ad alto rischio oncogeno di HPV. Il Papillomavirus è causa necessaria del carcinoma della cervice uterina. Se il test è positivo la donna verrà invitata a eseguire un Pap test come esame di completamento, per individuare eventuali modificazioni cellulari.
In Italia i programmi di screening cervicale sono offerti gratuitamente a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni. Lo screening prevede l’esecuzione di un Pap test ogni tre anni nelle donne tra i i 25 e i 30 anni e dell’HPV test ogni cinque anninelle donne di età uguale o superiore ai 30 anni. La conversione da Pap test a test Hpv come strumento di screening primario nella fascia di età 30-64 anni, raccomandata dal ministero della Salute nel 2013, è ormai prossima al completamento in tutte le Regioni italiane.
Screening del colon retto
Il test impiegato per lo screening del tumore del colon retto è la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof). La ricerca del Sof permette di individuare l’eventuale presenza nelle feci di sangue invisibile a occhio nudo, oppure nascosto alla vista. Si esegue raccogliendo un campione di feci in un apposito flacone, successivamente analizzato in laboratorio. Se il test è positivo si invita la persona a effettuare una rettosigmoidoscopia (Rss) come esame di approfondimento.
La Rss è un esame interno della parte più bassa dell’intestino, che inizia dal retto e si estende fino a tutto il sigma. Si effettua tramite il sigmoidoscopio, uno strumento flessibile che permette di esaminare la superficie interna del sigma-retto, eseguire prelievi mirati e asportare eventuali polipi. Perché il test sia accurato, va preceduto da una buona pulizia intestinale, tramite clistere, per assicurare che i tratti da esaminare siano liberi da feci.
In Italia i programmi di screening per il tumore del colon rettoprevedono l’esecuzione della ricerca del Sof ogni due anni per le donne e gli uomini tra i 50 e i 70 (fino ai 74 anni in alcune Regioni).
L’Osservatorio nazionale screening
L'Osservatorio nazionale screening (Ons) nasce nel 2001, con il nome di Osservatorio nazionale per la prevenzione dei tumori femminili, come rete dei centri di screening, grazie al supporto economico della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt). Nel 2005 l'Ons ha assunto la denominazione attuale, ampliando le sue competenze in funzione della crescente attivazione dei programmi di screening colorettale. Da allora l’Ons lavora come strumento tecnico a supporto sia delle Regioni, per l’attuazione dei programmi di screening, che del ministero della Salute, per la definizione delle modalità operative, il monitoraggio e la valutazione dei programmi. Il decreto del ministro della Salute del 4 agosto 2011 ha disposto il riordino dell’assetto istituzionale dell'Ons e ha sancito la strutturale integrazione nel meccanismo istituzionale di governo degli screening, individuandolo come strumento tecnico per la realizzazione delle politiche di screening. All'Ons hanno aderito il Gruppo italiano screening mammografico (Gisma), il Gruppo italiano per il cervicocarcinoma (Gisci) e il Gruppo italiano screening colorettale (Giscor).
Per rimanere aggiornato sugli screening in Italia consulta il sito dell’Osservatorio nazionale screening (Ons).
