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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Focolaio di E. coli produttore di Shiga tossina associato a sindrome emolitico-uremica in Romania e Italia: la valutazione congiunta Efsa-Ecdc

Rosangela Tozzoli, Alfredo Caprioli, Gaia Scavia – Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, Laboratorio nazionale ed europeo di riferimento per E.coli, Iss

 

14 aprile 2016 – A seguito del grave focolaio di Escherichia coli produttore di Shiga tossina (STEC) associato a sindrome emolitica uremica (SEU) che ha colpito la Romania causando tre decessi e con un caso collegato in l’Italia tra febbraio e marzo 2016, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) presentano una valutazione del rischio. Il documento congiunto, pubblicato da Efsa-Ecdc il 5 aprile scorso, riferisce infatti un totale di 25 casi (in particolare bambini piccoli), 19 dei quali hanno sviluppato SEU.

 

Le informazioni raccolte dalle indagini epidemiologiche – a cui hanno collaborato anche il Laboratorio nazionale ed europeo di riferimento per E. coli e il Registro italiano SEU dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – indicano come possibile fonte dell’infezione uno stabilimento di produzione di latticini in Romania ma, essendo stati individuati diversi ceppi di STEC, è possibile che siano presenti più fonti di contaminazione.

 

Il focolaio epidemico è ormai in fase di esaurimento e non si segnalano casi recenti in Romania. Resta tuttavia l’allerta nei diversi Paesi Ue che hanno importato i latticini rumeni. Le autorità nazionali di sicurezza alimentare hanno ritirato gli alimenti sospetti ma, considerando che prodotti potenzialmente contaminati potrebbero essere ancora presenti in case private e considerando che l’esatta fonte di contaminazione non è stata ancora individuata, è possibile che si verifichino altri casi potenzialmente collegati al focolaio in Romania.

 

Il rapid outbreak assessment inoltre sottolinea che, per limitare la diffusione dell’infezione e agire tempestivamente, è importante che gli Stati membri Ue implementino il monitoraggio di SEU e infezioni da STEC, segnalando eventuali nuovi casi all’Epidemic Intelligence Information System for food- and waterborne diseases (Epis-Fwd).

 

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