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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ultimi aggiornamenti

10/12/2025 - Zoonosi, agenti zoonotici e malattie a trasmissione alimentare nell'UE: il Report One-Health EFSA/ECDC con i dati 2024

Nel 2024, per la prima volta dall’avvio della raccolta dei dati nell’UE, anche in Italia la campilobatteriosi è la zoonosi riportata più frequentemente, seguita dalla salmonellosi. Un andamento analogo a quello osservato a livello europeo da molti anni. La listeriosi continua a rappresentare l’agente zoonotico associato alle forme di malattia più gravi, con un elevato tasso di ospedalizzazione e decessi tra i casi ed un continuo aumento nel numero dei casi riportati. Anche i focolai epidemici di Malattie trasmessi da alimenti sono cresciuti nel 2024 sia in Europa, sia in Italia raggiungendo il numero più elevato degli ultimi 5 anni. È la fotografia che emerge dal report annuale sulle zoonosi, sugli agenti zoonotici e sui focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare pubblicato a dicembre 2025 da EFSA ed ECDC. Il report è basato sui dati raccolti da 27 Stati UE, dall’Irlanda del Nord (limitatamente ai dati su alimenti e animali e focolai epidemici di malattia trasmesse da alimenti) e da altri 8 Paesi europei non UE. La produzione del report per i contenuti relativi al settore animale, a quello alimentare e ai focolai di malattia a trasmissione alimentare, è stata affidata al Consorzio ZOE (Zoonoses under a One health perspective in the EU), composto da ISS, Istituto Zooprofilattico delle Venezie (IZSVE), Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e Molise (IZSAM), con il coordinamento dall’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (ANSES-Francia). Leggi l’approfondimento.

 

19/12/2024 - Rapporto One-Health sulle zoonosi nel 2023 nell'Unione europea

Il 10 dicembre l’EFSA e l’ECDC hanno pubblicato il report annuale sulle zoonosi, sugli agenti zoonotici e sui focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare. Il report è basato sui dati raccolti nel 2023 da 27 Stati dell’UE, dall’Irlanda del Nord (limitatamente ai dati su alimenti, animali e focolai epidemici di malattie trasmesse da alimenti) e da altri 10 Paesi europei non UE. La produzione del report è stata coordinata dall’ISS, con il coinvolgimento di esperti del Consorzio ZOE (Zoonoses under a One health perspective in the EU). Dai dati emerge che, nel 2023, la campilobatteriosi si conferma la zoonosi maggiormente riportata tra i Paesi UE, seguita dalla salmonellosi, infezioni da Escherichia coli produttori di Shigatossina (STEC), yersiniosi e listeriosi. In Italia l’aspetto più interessante che emerge dall’analisi dell’andamento dei casi nel 2023 è il calo di infezioni da virus West Nile (WNV). Inoltre, nel 2023, in Italia sono stati riportati 171 focolai epidemici di origine alimentare che rappresentano il 3,0% di tutti i focolai riportati nell'UE (N=5.691). Inoltre, nel 2023, in Italia sono stati riportati 171 focolai epidemici di origine alimentare che rappresentano il 3,0% di tutti i focolai riportati in UE (N=5.691). Per ulteriori informazioni consulta l’approfondimento dei ricercatori ISS.

 

23/2/2023 - Focolaio di Shigella sonnei in Europa: il punto della situazione al 16 febbraio 2023

Da settembre 2022, alcuni Paesi dell’Unione europea (UE), dello Spazio economico europeo (SEE) e due Paesi extra europei (Regno Unito e Stati Uniti) hanno segnalato un aumento dei casi di tossinfezione alimentare causati dal batterio Shigella sonnei, tra viaggiatori di ritorno da Capo Verde. Le segnalazioni si sono intensificate nei mesi di novembre e dicembre 2022 e a febbraio 2023 il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) ha pubblicato un Rapid Risk Assessment in cui vengono riportate le informazioni relative al focolaio. Al 16 febbraio 2023, dieci Paesi UE/SEE, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno segnalato 258 casi (221 confermati e 37 classificati come possibili): Belgio (14 casi), Repubblica Ceca (4), Danimarca (4), Finlandia (9), Francia (31), Germania (5), Paesi Bassi (47), Norvegia (1), Portogallo (2), Svezia (42), Regno Unito (95) e Stati Uniti (4). La maggior parte dei casi sono stati segnalati tra la popolazione femminile. Al momento non è ancora stato identificato il possibile veicolo dell’infezione. La maggior parte dei ceppi di S. sonnei, responsabile di questo focolaio, risulta resistente agli antibiotici trimetoprim e streptomicina, ma sono stati isolati anche singoli ceppi con profili di resistenza a più antibiotici. Molti dei pazienti hanno riferito di aver soggiornato nella regione di Santa Maria, nell’isola di Sal, all’interno di hotels all-inclusive. Per maggiori informazioni visita il sito dell’ECDC e scarica il Rapid Risk Assessment “Outbreak of Shigella sonnei in the EU/EEA, the United Kingdom, and the United States among travellers returning from Cabo Verde”.