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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Focolaio Epidemico di infezione da E. coli O104:H4 produttore di verocitotossina (VTEC) in Germania

Gaia Scavia - Registro Italiano della SEU, Istituto superiore di sanità

Alfredo Caprioli - Laboratorio nazionale di riferimento (LNR) per Escherichia coli, Istituto superiore di sanità

 

31 maggio 2011 - Il 22 maggio 2011 la Germania ha segnalato un notevole aumento di casi di sindrome emolitico uremica (SEU) e diarrea emorragica a partire dal 25 aprile 2011. La SEU è la più importante complicanza delle infezioni intestinali da E. coli produttore di verocitotossina (VTEC) e colpisce in genere i bambini di età inferiore a 5 anni. Sorprendentemente, i pazienti più frequentemente coinvolti nel focolaio tedesco sono adulti e giovani adulti (età compresa tra 20 e 65 anni), con una netta predominanza di donne (71% dei casi). Tra i pazienti colpiti da SEU sono stati registrati tre decessi. Nuovi casi di malattia continuano a essere riportati, indicando che il focolaio epidemico è ancora attivo.

 

Le informazioni ufficiali fornite dalle autorità tedesche indicavano la segnalazione di 329 casi di SEU al 29 maggio 2011. Il focolaio si sta verificando nelle regioni del Nord della Germania, zona dove la maggior parte dei pazienti risiedeva oppure riportava di aver soggiornato (principalmente area di Amburgo, Nord e Bassa Sassonia, Schleswig-Holstein). Sono stati inoltre riportati casi anche in altri Paesi europei (Svezia, Gran Bretagna, Danimarca, Paesi Bassi, Francia) ma tutti erano riconducibili a pazienti che avevano soggiornato nelle aree della Germania interessate dal focolaio epidemico.

 

Il ceppo associato al focolaio epidemico è stato identificato come E. coli O104:H4 (vtx2-positivo; eae- negativo; resistente ad alcuni antibiotici). Le caratteristiche del ceppo, disponibili sul sito dell’Istituto Robert Koch, indicano che si tratta di un sierotipo poco comune caratterizzato dalla mancanza del gene eae, codificante per un fattore di adesione considerato un carattere comune dei ceppi VTEC altamente patogeni.

 

La fonte d’infezione non è ancora stata definitivamente identificata. In base alle caratteristiche dei pazienti (età, sesso) e sulla scorta dei risultati di un preliminare studio epidemiologico tipo caso controllo che ha coinvolto 25 casi epidemici e 96 controlli, le autorità tedesche sospettano il consumo di ortaggi freschi (pomodori, cetrioli e verdura a foglia verde). Per questo motivo hanno diffuso nell’area interessata dall’epidemia la raccomandazione alla popolazione di evitare il consumo di tali alimenti.

 

Sulla base delle indicazioni fornite dall’indagine epidemiologica le autorità sanitarie tedesche hanno avviato un massiccio piano di controlli sui vegetali, in particolare sui cetrioli importati dalla Spagna che sono gli alimenti principalmente sospettati. Le autorità spagnole hanno sospeso in via cautelativa l’attività delle ditte produttrici degli ortaggi nel Sud della Spagna (Almeria e Malaga).

 

VTEC O104 non rientra tra i sierogruppi più comunemente associati a malattia nell’uomo e il ceppo associato al focolaio tedesco ha caratteristiche di virulenza particolari (eae-negativo) che ne rendono difficile l’identificazione nelle matrici alimentari, visto che i metodi attualmente disponibili sono mirati ai ceppi eae-positivi. Per tale motivo il Laboratorio comunitario e nazionale di riferimento per E. coli presso l’Istituto superiore di sanità ha recentemente elaborato e messo a disposizione dei laboratori nazionali di riferimento dei Paesi membri e agli Istituti zooprofilattici sperimentali un protocollo diagnostico per l’identificazione tramite PCR di VTEC O104.

 

In Italia non sono stati segnalati casi di malattia e/o infezione da VTEC O104:H4 riconducibili al focolaio, così come in altri 8 Stati membri (Austria, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Norvegia, Polonia e Slovenia, Irlanda). Inoltre nel nostro Paese il siero gruppo VTEC O104 non è mai stato identificato nel corso di infezioni umane né individuato da campioni di animali o alimenti.

 

Nel nostro Paese la sorveglianza delle infezioni da VTEC nell’uomo si attua nell’ambito del sistema di sorveglianza delle malattie infettive (DM 15/12/1990). I casi di diarrea da VTEC sono notificabili in classe II nell’ambito delle diarree infettive non da Salmonella. È noto, tuttavia, che queste infezioni sono soggette a forte sottonotifica anche a causa della difficoltà diagnostica e scarsa disponibilità di metodi soprattutto per i siero gruppi non-O157 nei laboratori territoriali che raramente eseguono questo tipo di indagine. Le infezioni da VTEC rientrano, inoltre, nella rete di sorveglianza di laboratorio Enter-net Italia coordinata dall’Iss, che fornisce anche i dati sulle infezioni da VTEC che vengono inviati dal ministero della Salute al sistema europeo di sorveglianza epidemiologico delle malattie trasmesse da alimenti (Ecdc).

 

In Italia, la SEU non è soggetta a notifica obbligatoria nell’ambito del sistema di sorveglianza delle malattie infettive. La sua sorveglianza su base nazionale viene attuata da una rete di centri di nefrologia pediatrica nell’ambito delle attività del Registro Italiano della SEU, coordinato dall’Istituto superiore di sanità e dalla Società italiana di nefrologia pediatrica. Il numero di casi di SEU segnalati ogni anno al Registro è di circa 40. I sierogruppi VTEC più frequenti sono O157 e O26.