Dati epidemiologici
Rapporto One-Health sulle zoonosi nel 2023 nell'Unione europea
Il 10 dicembre 2024, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) hanno pubblicato il report annuale sulle zoonosi, sugli agenti zoonotici e sui focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare, intitolato “The European Union One Health 2023 Zoonoses Report” (EUOHZ) [1]. Il report è basato sui dati raccolti nel 2023 da 27 Stati membri dell’Unione Europea (UE), dall’Irlanda del Nord (limitatamente ai dati su alimenti e animali e focolai epidemici di malattia trasmesse da alimenti) e da altri 10 Paesi Europei non membri della UE.
La produzione del report EUOHZ è stata coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), con il coinvolgimento di esperti del Consorzio ZOE (Zoonoses under a One health perspective in the EU) composto oltre che dall’ISS, dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie (IZSVE), dall’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e Molise (IZSAM), dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna (IZSLER) e dall’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail (ANSES-Francia).
I dati europei del 2023 in sintesi
- Nel 2023, la campilobatteriosi si conferma la zoonosi maggiormente riportata tra i Paesi della UE con 148.181 casi, seguita dalla salmonellosi (77.486 casi), infezioni da Escherichia coli produttori di Shigatossina (STEC) (10.217 casi), yersiniosi (8.738 casi) e listeriosi (2.952 casi). ll numero di casi di listeriosi è il più alto dal 2007 come anche EFSA ed ECDC hanno sottolineato.
- Tra le malattie a trasmissione vettoriale la tularemia è stata quella maggiormente segnalata, con 1.185 casi umani seguita da febbre Q (805 casi) e dalle infezioni da virus West Nile (WNV) (713 casi).
- Listeria monocytogenes e West Nile continuano a rappresentare gli agenti associati alla maggiore gravità degli esiti di salute per i pazienti. Nel 2023, la proporzione di ospedalizzazione tra i casi di listeriosi è stata al 96,5% su 1.551 casi di listeriosi con informazione sull’ospedalizzazione disponibile e del 78,1% su 365 casi di infezione da WNV con informazione sull’ospedalizzazione disponibile. Il tasso di letalità era pari al 19,7% su 1.701 casi di listeriosi con informazione sull’esito disponibile e all’11,2% su 669 casi di infezione da WNV con informazione disponibile.
- Il numero di focolai epidemici di malattie trasmesse da alimenti (MTA) riportati in UE si è lievemente ridotto rispetto al 2022 (5.691 focolai nel 2023; 72 in meno rispetto al 2022), sebbene il numero di casi (52.127 casi nel 2023; 3.522 casi in più nel 2023 rispetto al 2022) e ospedalizzazioni risulti essere aumentato (2.894 ospedalizzazioni nel 2023; 111 ospedalizzazioni in più rispetto al 2022). Anche il numero di decessi nei casi coinvolti nei focolai epidemici è lievemente aumentato rispetto al 2022 (65 decessi). Si tratta del più alto valore riportato negli ultimi 10 anni. I decessi, tra i casi epidemici, sono stati principalmente associati a focolai da L. monocytogenes e Salmonella.
- Come nel 2022, Salmonella Enteritidis è stato l'agente eziologico più frequentemente associato a focolai epidemici di origine alimentare anche nel 2023 (542 focolai epidemici di MTA; 5.323 casi di infezione).
- Il report EFSA/ECDC fornisce un aggiornamento anche su altre zoonosi prioritarie quali tubercolosi da Mycobacterium bovis o M. caprae, brucellosi, trichinellosi ed echinococcosi. Oltre a queste zoonosi, vengono affrontate anche malattie e agenti di zoonosi come la rabbia, febbre Q (Coxiella burnetii), toxoplasmosi e tularemia.
Insieme alla pubblicazione del Report EUOHZ 2023, EFSA ha rilasciato nuovi strumenti di comunicazione (Story map) e consultazione interattiva on-line dei dati (Dashboard) sul monitoraggio dei diversi patogeni nella filiera animale e alimentare. Tali strumenti si aggiungono a quelli precedentemente realizzati da EFSA e completano la possibilità di interrogare in modo personalizzato, i dati di monitoraggio raccolti negli ultimi 5 anni nell'UE, relativi a tutte gli agenti di zoonosi prioritarie (Campylobacter, Salmonella, Listeria monocytogenes, STEC, Tubercolosi da M. bovis/M. caprae, Brucella, Trichinella, Echinococcus), Yersinia, West Nile e ai focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare.
La situazione in Italia
La Tabella 1 riporta la distribuzione dei casi umani segnalati in Italia nel 2023, per zoonosi oggetto del report EUOHZ. Nel nostro Paese sono stati segnalati casi per tutte le zoonosi analizzate nel report EUOHZ ad eccezione della toxoplasmosi poiché per questa malattia l’Italia non dispone di un sistema di notifica dei casi.
Il numero dei casi di malattia riportati in Italia è mostrato anche nella Figura 1, congiuntamente ai casi osservati in UE, per consentire di apprezzare le differenze tra il livello nazionale ed europeo, nella distribuzione relativa dei casi tra le diverse zoonosi. Emergono discrepanze importanti tra il quadro di italiano e quello UE nel suo complesso. Nel 2023, la salmonellosi è stata in Italia la zoonosi più frequente, ma non nell'UE, seguita dalla campilobatteriosi che, al contrario, è la principale zoonosi riportata nell’UE. Le infezioni da WNV e la listeriosi sono state rispettivamente la terza e la quarta zoonosi più frequenti in Italia per numero di casi, mentre in Europa sono soltanto al nono e quinto posto, per frequenza. Infine le infezioni da STEC e la yersiniosi in Italia occupano rispettivamente il quinto e settimo posto per numero di casi segnalati e nella UE il terzo e quarto.
È opportuno interpretare questi dati con cautela poiché riconducibili solo in parte a vere differenze epidemiologiche. Per esempio è noto che la sorveglianza epidemiologica della campilobatteriosi, delle infezioni da STEC e della yersiniosi ha avuto negli anni recenti una rappresentatività e sensibilità limitata a causa della più limitata copertura geografica della popolazione, rispetto a quella per salmonellosi (copertura nazionale). La recente implementazione della sorveglianza PREMAL (Ministero della Salute, Decreto 7 marzo 2022 Revisione del sistema di segnalazione delle malattie infettive) [2] ha introdotto l’obbligo di segnalazione dei casi anche per queste malattie zoonotiche ma ha finora permesso di recuperare solo in parte il gap di rappresentatività. In particolare, per le infezioni da STEC, la sorveglianza continua prevalentemente a basarsi sulla raccolta dei casi di Sindrome Emolitico Uremica (SEU) tramite il Registro Italiano SEU. Nel 2023 si è osservato comunque un notevole aumento nel numero di casi di campilobatteriosi (+53,5%) e brucellosi (+54,2%) (Tabella 1).
Gli aspetti più interessanti che emergono dall’analisi dell’andamento dei casi italiani nel 2023 è il calo di infezioni da WNV e il calo dei casi di listeriosi. Rispetto al 2022, si è osservato una marcata riduzione del numero di infezione da WNV (calo del 112,0%) (Tabella 1). Tale andamento è riconducibile alla progressiva contrazione dell’epidemia di West Nile osservata in Italia nel 2022. Ciò nonostante i casi segnalati dall’Italia nel 2023 rappresentavano il 50% circa dei casi totali di infezione da WNV osservati nell'UE. Anche per la listeriosi si è osservata una riduzione marcata del numero di casi rispetto allo scorso anno (66,7% di casi in meno rispetto al 2022) (Tabella 1). Si tratta di un’osservazione apparentemente in controtendenza rispetto al quadro della listeriosi nell'UE, caratterizzato da una preoccupante continua crescita dei casi, ma che è giustificabile con il numero eccezionalmente elevato di casi di listeriosi segnalati in Italia nel 2022 (385 casi) e connessi principalmente ad alcuni vasti focolai epidemici [3]. Sul lungo periodo (2019-2023) anche in Italia come nell’UE il trend dei casi di listeriosi appare in chiaro progressivo aumento (Tabella 1).
Tabella 1: Casi confermati notificati e tassi di notifica (per 100.000) per le principali zoonosi segnalate in Italia nel periodo 2019-2023 [1].
Zoonosi |
2023 |
2022 |
2021 |
2020 |
2019 |
||||||
Copertura nazionale |
N casi |
Tasso |
N casi |
Tasso |
N casi |
Tasso |
N casi |
Tasso |
N casi |
Tasso |
|
Campylobacter a |
N |
2.363 |
– |
1.539 |
– |
1.541 |
– |
1.418 |
– |
1.632 |
– |
Salmonella |
Y |
3.333 |
5,6 |
3.572 |
6,1 |
3.768 |
6,4 |
2.713 |
4,5 |
3.256 |
5,4 |
Listeria |
Y |
231 |
0,39 |
385 |
0,65 |
230 |
0,39 |
155 |
0,26 |
202 |
0,34 |
STEC b |
N |
96 |
– |
118 |
– |
65 |
– |
45 |
– |
62 |
– |
Tubercolosi da M. bovis/M. caprae |
Y |
8 |
0,01 |
15 |
0,03 |
12 |
0,02 |
6 |
0,01 |
11 |
0,02 |
Brucella |
Y |
74 |
0,13 |
48 |
0,08 |
32 |
0,05 |
18 |
0,03 |
49 |
0,08 |
Trichinella |
Y |
12 |
0,02 |
4 |
0,01 |
0 |
0 |
79 |
0,13 |
10 |
0,02 |
Echinococcus c |
Y |
15 |
0,03 |
– |
– |
– |
– |
– |
– |
– |
– |
Yersinia a |
N |
34 |
– |
36 |
– |
35 |
– |
21 |
– |
12 |
– |
Febbre Q |
Y |
7 |
0,01 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
6 |
0,01 |
West Nile Virus |
Y |
341 |
0,58 |
723 |
1,2 |
65 |
0,11 |
69 |
0,12 |
54 |
0,09 |
Tularemia |
Y |
1 |
<0,01 |
4 |
0,01 |
3 |
0,01 |
0 |
0 |
1 |
<0,01 |
a Sorveglianza sentinella; il tasso di notifica non può essere calcolato poiché non sono disponibili informazioni sul livello di copertura della sorveglianza
b Sorveglianza sentinella; il tasso di notifica non può essere calcolato poiché sono notificati prevalentemente i casi di sindrome emolitico uremica (SEU)
c Nessun sistema di sorveglianza prima del 2023
Figura 1: Casi confermati notificati, per le principali zoonosi segnalate in Italia nel 2023 e confronto con i casi complessivi in Unione Europea (UE)
I focolai epidemici di origine alimentare in Italia
Nel 2023, in Italia sono stati riportati 171 focolai epidemici di origine alimentare. Questi rappresentano il 3,0% di tutti i focolai riportati nell'UE (N=5.691). Questi focolai hanno coinvolto 1.271 casi umani, causando 349 ospedalizzazioni e 3 decessi. Nel periodo 2014-2023, il numero di focolai epidemici di origine alimentare osservati in Italia ha avuto un aumento statisticamente significativo (Tabella 2).
Tra i focolai epidemici nei quali è stato possibile identificare l’agente causale, Salmonella rappresentava quello maggiormente riportato per numero di focolai, casi e ospedalizzazioni. Un elevato numero di casi umani è stato osservato anche in focolai epidemici causati da norovirus, mentre Listeria monocytogenes è stato l’agente causale responsabile del più alto numero di decessi tra i casi da focolaio (2 decessi). Per 41 focolai epidemici non è stato possibile identificare l’agente causale.
L’Italia è uno dei Paesi membri che nel 2023 hanno riportato all’EFSA il più alto numero di focolai epidemici ad evidenza forte (N=41), cioè di focolai epidemici per i quali il legame tra il veicolo alimentare e il focolaio epidemico è stato provato con margine di incertezza, pressoché trascurabile. Le preparazioni alimentari composte da più ingredienti (mixed food) sono state identificate in più della metà di questi focolai (N=21; 51,2%), seguite da carne e prodotti a base di carne (N=11; 26,8%), principalmente carne di suino e/o derivati (N=8). L. monocytogenes sierotipo 4b è stato l’agente patogeno responsabile di un importante focolaio ad evidenza forte che ha coinvolto 38 casi, tutti ospedalizzati, causando due decessi. Il veicolo alimentare associato a questo focolaio è stato identificato nelle olive da tavola, un alimento non tradizionalmente associato a L. monocytogenes. Tale evidenza richiama ancora una volta l’attenzione sul rischio di contaminazione da L. monocytogenes degli alimenti non di origine animale.
Nel 2023, l'Italia è stata coinvolta in due focolai epidemici plurinazionali causati da Listeria monocytogenes. Il primo focolaio era associato a L. monocytogenes ST155 (sierogruppo IIa) e ha causato in UE 64 casi e 10 decessi, probabilmente associati al consumo di prodotti ittici ready-to-eat [4]. Il secondo focolaio è stato causato da L. monocytogenes ST1607 e ha coinvolto tre Paesi (Danimarca, Germania e Italia) con casi verificatisi tra il 2019 e il 2024, causando complessivamente 20 casi e 5 decessi. Le indagini hanno identificato il salmone affumicato come probabile fonte epidemica d’infezione [5].
Per approfondimenti sui focolai di MTA sono disponibili le storymap e le dashboard interattive, realizzati per EFSA dal Consorzio ZOE.
Tabella 2: Numero di focolai epidemici, casi umani, ospedalizzazioni e decessi, per agente causale, in Italia nel 2023 [1].
Tipo di agente causale |
Focolai epidemici |
Casi umani |
Ospedalizzazioni |
Decessi |
|||||
Totale (evidenza forte)a |
% sul totale |
N |
% sul totale |
N |
% sui casi |
N |
% sui casi |
||
N |
|||||||||
Batteri |
Salmonella |
60 (13) |
35.1 |
338 |
26.6 |
127 |
37.6 |
0 |
0 |
Campylobacter |
15 (1) |
8.8 |
52 |
4.1 |
11 |
21.2 |
0 |
0 |
|
Listeria monocytogenes |
3 (3) |
1.8 |
47 |
3.7 |
43 |
91.5 |
2 |
4.3 |
|
Escherichia coli diversi da STEC |
2 (1) |
1.2 |
61 |
4.8 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Escherichia coli produttore di Shigatossina (STEC) |
0 (-) |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Subtotale |
80 (18) |
46.8 |
498 |
39.2 |
181 |
36.3 |
2 |
0.40 |
|
Tossine batteriche |
Tossine di Staphylococcus aureus |
6 (2) |
3.5 |
53 |
4.2 |
20 |
37.7 |
0 |
0 |
Tossine di Bacillus cereus |
4 (0) |
2.3 |
42 |
3.3 |
20 |
47.6 |
0 |
0 |
|
Tossine di Clostridium perfringens |
3 (3) |
1.8 |
76 |
6.0 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Tossine di Clostridium botulinum |
2 (1) |
1.2 |
6 |
0.47 |
3 |
50.0 |
1 |
16.7 |
|
Subtotale |
15 (6) |
8.8 |
177 |
13.9 |
43 |
24.3 |
1 |
0.56 |
|
Virus |
Norovirus |
8 (0) |
4.7 |
161 |
12.7 |
9 |
5.6 |
0 |
0 |
Hepatitis A virus |
3 (1) |
1.8 |
17 |
1.3 |
15 |
88.2 |
0 |
0 |
|
Adenovirus |
1 (0) |
0.58 |
2 |
0.16 |
2 |
100 |
0 |
0 |
|
Subtotale |
12 (1) |
7.0 |
180 |
14.2 |
26 |
14.4 |
0 |
0 |
|
Parassiti |
Giardia |
1 (0) |
0.58 |
2 |
0.16 |
0 |
0 |
0 |
0 |
Cryptosporidium |
1 (0) |
0.58 |
2 |
0.16 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Subtotale |
2 (0) |
1.2 |
4 |
0.31 |
0 |
0 |
0 |
0 |
|
Altri agenti causali |
Tossine prodotte da funghi |
14 (14) |
8.2 |
39 |
3.1 |
39 |
100 |
0 |
0 |
Istamina |
7 (2) |
4.1 |
18 |
1.4 |
6 |
33.3 |
0 |
0 |
|
Subtotale |
21 (16) |
12.3 |
57 |
4.5 |
45 |
78.9 |
0 |
0 |
|
Sconosciuto |
Sconosciuto |
41 (0) |
24.0 |
355 |
27.9 |
54 |
15.2 |
0 |
0 |
Totale complessivo |
171 (41) |
100 |
1271 |
100 |
349 |
27.5 |
3 |
0.24 |
a I focolai epidemici vengono categorizzati come ad ‘evidenza forte’ o ad ‘evidenza debole’ a seconda della forza dell’evidenza che lega il consumo di un veicolo alimentare ai casi coinvolti in un focolaio epidemico [6]. La natura dell’evidenza può essere epidemiologica, microbiologica, ambientale descrittiva o basata sulla tracciabilità [6]. Si tratta di una misura qualitativa del livello di incertezza che influisce sulla probabilità che un alimento sia il veicolo del focolaio epidemico.
Salmonella nelle popolazioni avicole, situazione in EU e in Italia
Per Salmonella a livello europeo è stato applicato nel tempo un approccio di controllo lungo tutta la filiera. In tale contesto la produzione primaria è identificata come la fase che ha meritato sforzi di controllo importanti, con lo scopo di garantire il contenimento della presenza del patogeno nelle fasi successive della produzione, al fine di garantire un contenimento dei casi di infezione dell’uomo. In quest’ottica il Regolamento (EC) n. 2160/2003 [7], e i successivi emendamenti, ha stabilito che gli Stati membri applichino a livello nazionale Piani di controllo finalizzati a contenere nelle popolazioni avicole la prevalenza dei sierotipi di Salmonella considerati “rilevanti” (target) in termini di salute pubblica (sierotipi rilevanti). Per ciascuna categoria produttiva è stata definita annualmente una percentuale massima di gruppi che possono rimanere positivi per i sierotipi rilevanti. Allo stato attuale questi sierotipi “rilevanti” sono S. Enteritidis, S. Typhimurium, S. Infantis, S. Virchow e S. Hadar per i gruppi di riproduttori Gallus gallus e il target è fissato all’1%. Per tutte le altre categorie produttive (galline ovaiole, polli da ingrasso, tacchini da riproduzione e da ingrasso) i sierotipi “rilevanti” sono S. Enteritidis e S. Typhimurium e il target di gruppi positivi è ugualmente fissato all’1%, fatta eccezione per le galline ovaiole per cui è pari al 2%.
Visionando i dati 2023, per tutte le categorie produttive (riproduttori Gallus gallus, ovaiole, broiler e tacchini da ingrasso) a livello nazionale il target fissato per i sierotipi rilevanti è stato pienamente raggiunto, attestandosi su valori inferiori alla media europea. Considerando le positività per Salmonella spp. (indipendentemente quindi dal sierotipo rilevato) le prevalenze nazionali sono risultate superiori alla media europea per tutte le categorie produttive oggetto di sorveglianza (Tabella 3) e in particolar modo per polli e tacchini da ingrasso.
Tabella 3. Numero di gruppi testati, di gruppi positivi e percentuali per Salmonella spp. e per i sierotipi rilevanti in Italia e Europa nel 2023 [1].
Categorie produttive |
Riferimento |
Totale gruppi testati |
Salmonella spp. |
Sierotipi target |
||
Totale gruppi positivi |
% gruppi positivi |
Totale gruppi positivi |
% gruppi positivi |
|||
Riproduttori Gallus gallus |
Italia |
1.228 |
36 |
2,9 |
6 |
0,49 |
UE |
11.428 |
258 |
2,3 |
66 |
0,58 |
|
Riproduttori tacchini |
Italia |
279 |
41 |
14,7 |
0 |
0 |
UE |
1.156 |
74 |
6,4 |
4 |
0,35 |
|
Polli da ingrasso |
Italia |
27.142 |
7.364 |
27,1 |
30 |
0,11 |
UE |
305.161 |
11.884 |
3,9 |
595 |
0,19 |
|
Tacchini da ingrasso |
Italia |
4.792 |
1.882 |
39,3 |
8 |
0,17 |
UE |
29.753 |
2.373 |
8,0 |
84 |
0,28 |
|
Galline Ovaiole |
Italia |
4.606 |
368 |
8,0 |
48 |
1,0 |
UE |
38.766 |
1.452 |
3,7 |
545 |
1,4 |
Per quanto riguarda l’analisi dei dati 2023 relativi alle carcasse, si nota che la percentuale di carcasse positive in Italia è inferiore a quella del 2022 per tutte le categorie considerate e riportate in Tabella 4, ad eccezione delle carcasse di polli da ingrasso per cui è rimasta pressoché invariata.
Tabella 4. Numero di carcasse testate, di carcasse positive e percentuale per Salmonella spp. in Italia e Europa nel 2023 [1].
Carcasse categorie produttive |
Riferimento |
Totale carcasse testate |
Salmonella spp. |
Interpretazione |
|
Totale carcasse positive |
% carcasse positive |
||||
Suini |
Italia |
4.399 |
176 |
4,0 |
CA > FBOp |
UE |
21.690 |
652 |
3,0 |
CA > FBOp |
|
Polli da ingrasso |
Italia |
1.286 |
409 |
31,8 |
CA > FBOp |
UE |
7.309 |
1.187 |
16,2 |
CA > FBOp |
|
Tacchini da ingrasso |
Italia |
200 |
54 |
27,0 |
CA > FBOp |
UE |
1.438 |
151 |
10,5 |
CA > FBOp |
|
Bovini |
Italia |
2.878 |
25 |
0,87 |
CA > FBOp |
UE |
12.474 |
137 |
1,1 |
CA > FBOp |
|
Pecore |
Italia |
448 |
2 |
0,45 |
CA > FBOp |
UE |
3.042 |
41 |
1,3 |
CA > FBOp |
|
Capre |
Italia |
72 |
0 |
0 |
NS |
UE |
573 |
18 |
3,1 |
CA > FBOp |
|
Cavalli |
Italia |
143 |
0 |
0 |
NS |
UE |
303 |
0 |
0 |
NS |
Legenda: CA = controllo ufficiale
FBOp = campionamento in autocontrollo
NS = non significativo
- il documento completo EFSA-ECDC “The European Union One Health 2023 Zoonoses Report”
- il Primo piano dell’ISS
- sul sito dell’EFSA le dashboard e le storymap su diverse zoonosi e sui focolai a trasmissione alimentare, tra cui:
- sul sito dell’ECDC la news sui dati 2023 delle zoonosi, l’infografica “How safe is your food?” e il “Surveillance ATLAS of Infectious Diseases”
- consulta il Registro Italiano SEU
Bibliografia
- EFSA and ECDC (European Food Safety Authority and European Centre for Disease Prevention and Control), 2024. The European Union One Health 2023 Zoonoses report. EFSA Journal, 22(12), e9106. doi.org/10.2903/j.efsa.2024.9106
- Ministero della Salute. Decreto Ministeriale 7 marzo 2022. Revisione del sistema di segnalazione delle malattie infettive (PREMAL). Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 82 del 7 aprile 2022
- EFSA and ECDC (European Food Safety Authority and European Centre for Disease Prevention and Control), 2023. The European Union One Health 2022 Zoonoses Report. EFSA Journal, 21(12), e8442. doi.org/10.2903/j.efsa.2023.8442
- ECDC and EFSA (European Centre for Disease Prevention and Control and European Food Safety Authority), 2023. Prolonged multi- country cluster of Listeria monocytogenes ST155 infections linked to ready-to- eat fish products. EFSA Supporting Publications, 20(12), 8538E. doi.org/10.2903/sp.efsa.2023.EN-8538
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- European Food Safety Authority, 2014. Update of the technical specifications for harmonised reporting of food-borne outbreaks through the European Union reporting system in accordance with Directive 2003/99/EC. EFSA Journal 2014; 12(3):3598, 25 pp. doi.org/10.2903/j.efsa.2014.3598
- Consiglio dell’Unione Europea (CE) 2003. Regolamento (CE) N. 2160/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 novembre 2003 sul controllo della Salmonella e di altri agenti zoonotici speciici presenti negli alimenti. Off. J. L325, 12/12/2003, 1-15. eur-lex.europa.eu/...