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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Formazione

31 luglio 2014 – La formazione degli operatori è un elemento chiave per la realizzazione delle attività di sorveglianza. Nel progetto Passi d’Argento, la formazione risponde all’esigenza primaria di standardizzare le procedure di sorveglianza nei diversi contesti regionali e locali in modo da favorire:

  • omogeneità e confrontabilità dei dati raccolti
  • interpretazione condivisa dei risultati
  • efficace diffusione e utilizzazione delle informazioni di sorveglianza
  • valutazione dei processi e degli esiti delle attività di sorveglianza.

Per rispondere a questa esigenza, si è deciso di adottare un approccio costruttivista basato sul modello di apprendimento andragogico, collaborativo (orientato ai processi) e cooperativo (orientato ai risultati).

 

Nel 2008 è stato predisposto un piano formativo che aveva come obiettivo principale quello di favorire l’adozione di procedure standardizzate nei servizi coinvolti nelle attività di sorveglianza. Il piano formativo prevedeva un’articolazione in moduli del percorso formativo. I moduli sono stati progettati sulla base delle analisi delle attività e dei compiti dei soggetti coinvolti. In questo modo è stato possibile favorire l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze necessarie per la realizzazione dell’indagine e il funzionamento del sistema, secondo un’ottica che valorizza il collegamento tra strategie organizzative e bisogni formativi degli operatori coinvolti. La proposta di un percorso formativo modulare ha permesso, inoltre, di conciliare l’esigenza di omogeneità della formazione e delle procedure con l’esigenza di flessibilità e di contestualizzazione richieste dalle singole realtà regionali.

 

Per favorire l’adozione delle procedure di sorveglianza si è proposto un modello formativo con una forte componente esperienziale attraverso l’alternanza della formazione in presenza alla “formazione sul campo” ovvero la formazione nel contesto professionale dei partecipanti, sul modello dell’action learning.

 

I moduli in presenza privilegiavano un approccio collaborativo, basato sull’apprendimento attivo. Per questo motivo era prevista l’alternanza di momenti espositivi teorici e metodologici, momenti esperienziali, discussioni, simulazioni e lavori in gruppo. Ciò ha favorito, da una parte, l’apprendimento e la condivisione di contenuti teorici, dall’altra, lo sviluppo di meta-competenze di tipo sociale quali la cooperazione e la collaborazione professionale richieste dai compiti della sorveglianza da realizzare “sul campo”. In questo modo, l’apprendimento collaborativo e cooperativo hanno trovato quindi piena applicazione sia “in aula”, al momento di analizzare criticamente gli strumenti e le procedure di sorveglianza, sia al momento di utilizzare gli strumenti e le procedure di sorveglianza durante la formazione sul campo.

 

La formazione è stata oggetto della valutazione di processo che ha fatto seguito alla fase di raccolta dei dati in ciascuna delle due indagini sperimentali. Per ottimizzare le risorse, è stato predisposto un percorso formativo costituito da 2 livelli sequenziali, che hanno fornito l’acquisizione delle competenze necessarie alla gestione e al funzionamento del sistema di indagini (selezione del campione, utilizzo degli strumenti, somministrazione del questionario nella modalità faccia a faccia o telefonica, gestione e analisi dei dati raccolti, comunicazione dei risultati).

 

Il primo livello di formazione è costituito dai coordinatori regionali che durante la formazione in presenza hanno acquisito le competenze e gli strumenti necessari per diventare a loro volta formatori per il secondo livello.

Architettura modulare dei 3 moduli (M):

  • M1: formazione frontale (2 giornate, 16 ore. Residenziale)
  • M2: formazione sul campo (circa 4 mesi. Nella Regione di appartenenza)
  • M3: formazione frontale e valutazione del percorso formativo svolto (1 giornata, 8 ore. Residenziale).

Il secondo livello era rivolto agli operatori della rete sociale e sanitaria regionale che partecipavano alle indagini come intervistatori e/o coordinatori locali.

Architettura modulare dei 3 moduli (M):

  • M1: formazione frontale (1 giornata, 8 ore. Residenziale)
  • M2: formazione sul campo (circa 3 mesi. Nella Asl o area locale di appartenenza)
  • M3: formazione frontale e valutazione del percorso formativo suddivisa (1 giornata, 8 ore. Residenziale).