English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

 

Importanza per la salute

 

Una nutrizione corretta costituisce uno degli elementi fondamentali per evitare l’insorgenza di numerose condizioni patologiche o di controllare l’evoluzione di malattie preesistenti: una dieta subottimale è riconosciuta infatti come un fattore correlato alle malattie croniche non trasmissibili (Mcnt), ma a tutt’oggi il suo impatto in termini di carico di malattia non è stato stimato in modo sistematico.

 

Pubblicato nell’aprile 2019, il “Global burden of disease study 2017” ha valutato l’impatto di un consumo subottimale dei principali alimenti e nutrienti in termini di mortalità e morbosità nelle popolazioni di 195 Paesi. Attraverso un approccio di valutazione comparativa del rischio, è stata calcolata la proporzione di carico specifico di malattia attribuibile a ciascun fattore di rischio alimentare (anche indicata come frazione di mortalità attribuibile) negli adulti di 25 anni o più. Complessivamente, nel 2017, 1 morte su 5 è stata dovuta a una dieta insufficiente: sono stati attribuiti a fattori di rischio legati all’alimentazione 11 milioni di morti e 255 milioni di Daly (Disability-adjusted life years; una misura della gravità globale di una malattia, espressa come il numero di anni persi a causa della malattia, per disabilità o per morte prematura) [1]. Gli elementi nutrizionali a maggiore impatto per mortalità e Daly sia a livello globale sia nella maggior parte dei Paesi sono: assunzione elevata di sodio (3 milioni di morti e 70 Daly), basso apporto di cereali integrali (3 milioni di morti e 82 Daly), consumo insufficiente di frutta (2 milioni di morti e 65 Daly).

 

L’adozione di uno stile alimentare corretto e salutare si conferma un fattore protettivo per lo sviluppo di patologie neoplastiche: il rischio di sviluppare tumori può essere ridotto di un terzo attraverso alimentazione e attività fisica; un’analisi condotta dal World cancer research fund sulla relazione dose-risposta tra consumo di cereali integrali e tumore colorettale indica una riduzione del rischio del 17% per un consumo giornaliero pari a 90 grammi. 

 

Frutta e verdura sono alimenti privi di grassi e ricchi di vitamine, minerali e fibre; hanno un ruolo protettivo nella prevenzione delle malattie croniche che sono associate principalmente all’età adulta, quali ad esempio patologie cardiovascolari, neoplastiche e respiratorie. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda un consumo giornaliero di 400 grammi di frutta e verdura, corrispondente a circa cinque porzioni (five a day). Un regime alimentare di tipo mediterraneo, ricco di frutta verdura, cereali, legumi e povero di sodio, di zuccheri complessi e di cibi di origine animale, è favorevole non solo a un buono stato di salute ma anche in linea con il rispetto dell’ambiente. Contrariamente alle raccomandazioni, i consumi giornalieri stimati a livello globale sono di gran lunga inferiori ai valori indicati: 94 grammi di frutta vs 200-300 g consigliati e 190 grammi di verdura vs 290-430 g considerati ottimali.

 

Pur essendo la “culla della dieta mediterranea”, anche in Italia i consumi di frutta e verdura sono da considerarsi subottimali: nell’ambito del progetto Minisal-GIRCSI che ha analizzato i livelli medi pro-capite di sodio, potassio e iodio nel campione di popolazione adulta in età 35-79 anni, parte della coorte del progetto Cuore, l’apporto alimentare medio di potassio (contenuto prevalentemente in frutta, legumi e vegetali) è risultato pari a 2,5 grammi e 2,2 g/die, rispettivamente, negli uomini e nelle donne e soltanto nel 4% degli uomini e nel 2% delle donne i valori rilevati di potassio erano pari o superiori a 3,9 grammi.

 

Analogamente agli interventi e alle iniziative di promozione di una sana alimentazione, anche le strategie evidence-based per incentivare specificamente il consumo di frutta e verdura nella popolazione generale fanno capo a programmazioni ampie e di lungo termine, investendo su aumentati livelli di accessibilità a prodotti ortofrutticoli sia nei canali della piccola e grande distribuzione sia nelle molteplici forme della ristorazione collettiva.

 

Note

  1. Oltre a prevalenza, incidenza, mortalità e aspettativa di vita in buona salute, il Gbd calcola i Daly (disability adjusted life years) che misurano sia la mortalità prematura sia la disabilità, espressi rispettivamente in Yll (years lived lost) e Yld (years lived with disability), per più di 300 patologie, quasi 3000 sequele e 84 fattori di rischio in 188 Paesi dal 1990 ad oggi, con aggiornamenti regolari sulla base della disponibilità di nuovi dati e studi epidemiologici. Utilizzabili a livello globale, nazionale e locale, i dati GBD rappresentano una fonte basata sull’evidenza del “peso della malattia”, ovvero gli anni di vita in buona salute persi a causa di una data patologia e per morte prematura.

Riferimenti:

  • Gbd 2017 Diet Collaborators. Health effects of dietary risks in 195 countries, 1990–2017: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2017. The Lancet. 2 April 2019. doi: 10.1016/S0140-6736(19)30041-8
  • Institute for health metrics and evaluation (Ihme). Healthy eating saves lives (infographics). April 2019
  • Global Health Estimates 2016: Disease burden by Cause, Age, Sex, by Country and by Region, 2000-2016. Geneva, World Health Organization; 2018.
  • Per maggiori informazioni, consulta le pagine di EpiCentro:
  • con la documentazione italianaeuropea e mondiale sulla tematica alimentazione
  • con la documentazione europea sull’argomento di salute obesità
  • con la documentazione mondiale sulle malattie croniche.

Indicatori Passi: consumo abituale di frutta e verdura

 

 

Definizioni operative

 

Il consumo giornaliero di frutta e verdura è misurato con il numero di porzioni di frutta e/o verdura che una persona dichiara di consumare abitualmente al giorno.

 

Porzione di frutta o verdura: un quantitativo di frutta o verdura cruda che può essere contenuto sul palmo di una mano, oppure mezzo piatto di verdura cotta. Questa quantità corrisponde all’incirca a 80 grammi di questi alimenti.

 

Secondo la letteratura, è raccomandata l’assunzione giornaliera di 400 gr di frutta o verdura, equivalente a cinque porzioni da 80 grammi.

 

Per motivi pratici, legati a una migliore comprensione da parte dell’intervistato, la domanda è stata formulata in modo da consentire una più agevole identificazione del peso di frutta e/o verdura.

 

Consulta anche le informazioni generali con le caratteristiche degli indicatori Passi, e gli approfondimenti dedicati.

 

Scheda indicatore: prevalenza delle persone che consumano 5 porzioni o più di frutta e/o verdura al giorno (five-a-day)

 

Popolazione di riferimento

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.

Numeratore

Persone di età 18–69 anni che riportano un consumo abituale giornaliero di almeno cinque porzioni di frutta e/o verdura.

Denominatore

Intervistati che hanno risposto alla domanda su quante porzioni di frutta e/o verdura consumano al giorno; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore fa riferimento a un comportamento abituale.

Significato per la salute pubblica

Le persone che hanno un regime alimentare ricco di frutta e verdura hanno un ridotto rischio di malattie croniche, tra cui l’ictus, altre patologie cardiovascolari, alcun tipi di tumori, malattie respiratorie, ecc.

Le linee guida per una sana alimentazione italiana (pdf 897 kb) raccomandano di consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta, insalata e ortaggi.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore fornisce la prevalenza di persone che consumano almeno 5 porzioni di frutta e/o verdura al giorno, ma non consente di stimare la quota di popolazione, che assume una quantità maggiore di questi alimenti. Numerosi studi hanno dimostrato che non c’è un effetto-soglia per le cinque porzioni al giorno e che consumi maggiori di frutta e verdura determinano ulteriori benefici in termini di riduzione dei rischi per la salute.

*Vedi anche: Behavioral Risk Factor Surveillance System (Brfss). 

Pubblicazioni locali

 

Dati sul consumo di alcol sono disponibili anche a livello locale sia all’interno dei report regionali e aziendali, che riassumono i risultati annuali della sorveglianza, sia in pubblicazioni specifiche (rapporti dedicati, schede tematiche, ecc).

 

Consulta le pubblicazioni locali di: