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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2012

(6 settembre 2012) Corretta educazione alimentare: l’appello di alcuni esponenti della sanità italiana

La discussione sulla tassazione delle bevande gassate e il dibattito che ne è seguito hanno richiamato l’attenzione sulle difficoltà di costruire una cultura condivisa della promozione della salute e degli interventi in favore di stili di vita salutari. In questo percorso, ancora molto in salita, la riflessione deve coinvolgere anche le modalità delle possibili alleanze tra pubblico e privato, che pure sono parte della strategia di Guadagnare Salute. Un buon esempio recente di criticità ancora non risolte ci arriva dall'iniziativa Il Gusto fa Scuola, che vede l’accordo tra il ministero dell'Istruzione, università e ricerca (Miur) e Federalimentare. Il protocollo, firmato alla fine dello scorso mese di luglio, prevede una maggiore interazione tra mondo scolastico e industria alimentare nella realizzazione di iniziative e contenuti, diretti ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti, che dovrebbero essere destinati a rafforzare l’educazione alimentare. Tuttavia molti dei contenuti visibili dal sito dell’iniziativa sono in evidente contrasto con le indicazioni più aggiornate della corretta educazione alimentare e della promozione della salute. Conflitto di interesse? A questa domanda rispondono affermativamente alcune firme della nostra sanità pubblica con un lungo testo, pubblicato il 4 settembre sul sito di divulgazione scientifica Scienza in rete. Il documento è l’occasione per ripercorrere la letteratura internazionale che valuta le più efficaci misure di contrasto ai consumi alimentari nocivi e riflette sulle strategie messe in atto dalle aziende per opporvisi. Il testo, che si conclude con un appello sottoscrivibile on line, è però anche uno spunto di riflessione su quali siano i presupposti condivisibili e super partes per coinvolgere il settore privato nella promozione della salute e sulla funzione di advocacy della sanità pubblica.

 

(12 luglio 2012) La relazione 2011 sul Piano nazionale integrato

È disponibile sul sito del ministero della Salute la “Relazione annuale al Piano nazionale integrato relativa all’anno 2011 sulla sicurezza degli alimenti”. In conformità con quanto previsto dal Regolamento (CE) n. 882/2004 (pdf 388 Kb) la relazione descrive il “Sistema Italia” dei controlli ufficiali in materia di alimenti, mangimi, sanità e benessere di animali e piante, ed è finalizzato alla razionalizzazione delle attività e al coordinamento di tutti i soggetti istituzionali coinvolti.

 

(12 luglio 2012) Il consumo di sale nella popolazione adulta italiana

Tra la popolazione adulta italiana, il consumo medio di sale al giorno è pari negli uomini a 10,9 g/24h (intervallo di confidenza al 95%, IC: 10,7-11,1) e nelle donne a 8,6 g/24h (IC: 8,4-8,8). È quanto emerge dai risultati preliminari del progetto Minisal-Gircsi, raccolti in 15 Regioni italiane su 1519 uomini e 1450 donne di età compresa tra i 35 e i 79 anni. Questi valori sono ben oltre l’apporto di sodio raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità che esorta a non consumare quotidianamente più di 5 grammi di sale (circa 85 mmoli di sodio). ll progetto Minisal-Gircsi, parte del programma nazionale Guadagnare salute, è coordinato dal dipartimento di Medicina clinica e sperimentale della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Federico II di Napoli, in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss), l’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), l’Università Cattolica di Campobasso, la Fondazione per l’ipertensione arteriosa, la Clinica pediatrica dell’Università di Foggia e il Gircsi (Gruppo di lavoro intersocietario per la riduzione del consumo di sale in Italia). Leggi l’approfondimento a cura di Chiara Donfrancesco, Luigi Palmieri, Simona Giampaoli (reparto Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps-Iss) Diego Vanuzzo (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri, Centro di prevenzione cardiovascolare, Ass 4 “Medio Friuli”), Pasquale Strazzullo (dipartimento di Medicina clinica e sperimentale, Università Federico II di Napoli).

 

(24 maggio 2012) Linee guida nutrizionali per le scuole dell’Emilia-Romagna

Uno strumento concreto per contribuire alla promozione di sane scelte alimentari in tutto l’ambiente scolastico e garantire sul territorio regionale l’applicazione di standard nutrizionali che consentano di migliorare la qualità del cibo offerto nella scuola: sono le “Linee guida per l’offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole e strumenti per la sua valutazione e controllo” (pdf 236 kb) approvate, ad aprile 2012, dalla Regione Emilia-Romagna con deliberazione di Giunta. In particolare sono stati identificati gli “Standard nutrizionali relativi alla ristorazione scolastica” (che riguardano  la ripartizione calorica dei pasti, i principali nutrienti, le grammature di riferimento, la frequenza degli alimenti a pranzo, le caratteristiche merceologiche dei diversi alimenti alla ristorazione e alla merenda nelle scuole di vari gradi) e gli “Standard nutrizionali relativi ai distributori automatici nella scuola” (che hanno lo scopo di educare e orientare i consumatori verso scelte alimentari sane dal punto di vista nutrizionale e contengono le raccomandazioni sulla tipologie di alimenti e bevande che possono essere resi disponibili tramite questa modalità di vendita). L’obiettivo è promuovere l’applicazione degli  standard nutrizionali in tutte le scuole dell’Emilia-Romagna. Tra gli allegati del documento, viene inoltre proposta la “Scheda di valutazione dell’applicazione degli standard” che rappresenta uno strumento di monitoraggio e che può essere utilizzata sia dai servizi preposti al controllo e verifica dei menu scolastici sia come strumento di autovalutazione da parte delle amministrazioni che hanno la responsabilità sull’offerta alimentare scolastica.  Le linee guida sono state condivise con i componenti dei Servizi igiene degli alimenti e della nutrizione delle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, con l’Assessorato regionale alla scuola, formazione professionale, università e ricerca, lavoro e con la Direzione generale agricoltura della Regione.

 

(5 aprile 2012) Cambiamenti climatici e impatto sulla patogenicità dei microrganismi

I cambiamenti climatici possono incidere nella patogenicità di alcuni microrganismi: è quanto emerge dal rapporto “Assessing the potential impacts of climate change on food- and waterborne diseases in Europe” pubblicato dall’Ecdc nel mese di aprile 2012. Il documento, che analizza la letteratura esistente, si pone l’obiettivo di fornire una panoramica che permetta ai decisori politici dei vari Paesi, di pianificare le attività di prevenzione verso sei microrganismi: Campylobacter, Cryptosporidium, Listeria, Norovirus, Salmonella e Vibrio non colerico. Per maggiori informazioni visita il sito Ecdc e scarica il documento completo (pdf 1,5 Mb).

 

(22 marzo 2012) Dal ministero della Salute una nuova campagna sull'alimentazione

Trasmettere ai bambini in età scolare l'importanza di mangiare frutta e verdura attraverso un linguaggio chiaro e divertente: è lo scopo di “Capitan Kuk”, il nuovo progetto di comunicazione avviato dal ministero della Salute. L'iniziativa, che comprende un cartone animato, una canzone e un gioco di società, racconta le avventure di Francesco, un bambino di 10 anni che, accanto alla vita reale, vive una dimensione parallela nel mondo fantastico di "Health" dove si trasforma in Capitan Kuk, l'eroe della frutta e della verdura, per salvare gli abitanti dal cattivo Golosix attraverso le proprietà di frutta e verdura.

 

(22 marzo 2012) Emilia-Romagna: report sulle malattie trasmesse da alimenti

In Emilia-Romagna, ogni anno tra il 2001 e il 2010 sono stati registrati in media circa 47 episodi di Malattie trasmesse da alimenti (Mta), per un totale di 469 casi e 3462 persone colpite. Il numero degli episodi è progressivamente calato dal 2001, soprattutto a causa della forte riduzione nel numero di salmonellosi registrate, infezioni che rappresentano comunque la causa più importante dei focolai epidemici registrati nella Regione. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto “Epidemiologia delle malattie trasmesse da alimenti in Emilia-Romagna. Aggiornamento al 2010” (pdf 415 kb) curato dal Gruppo regionale Mta, gruppo coordinato in collaborazione tra operatori del Servizio sanità pubblica e del Servizio veterinario e igiene degli alimenti.

 

(22 marzo 2012) Zoonosi e focolai a trasmissione alimentare nell’Ue: il report 2010 di Efsa-Ecdc

Secondo quanto riferito nel report annuale Ecdc-Efsa sulle zoonosi e malattie trasmesse da alimenti, nel 2010, i principali agenti patogeni causa di infezioni nell’uomo e riportati sono Salmonella, Campylobacter, Listeria, E. Coli produttori di verocitotossina, Yersinia, Trichinella ed Echinococco. Nello specifico dal documento emerge che i casi di Salmonella nell’uomo sono diminuiti dell’8,8% rispetto il 2009 confermando il calo evidenziato negli ultimi 5 anni. La campilobatteriosi è ancora la malattia zoonotica segnalata con maggior frequenza nell’uomo, in leggero aumento nel 2010 con 212.064 casi rispetto ai 198.682 del 2009. Il report Efsa-Ecdc riporta inoltre nel 2010 in Europa 5262 epidemie di origine alimentare con 43.473 casi e 25 decessi. I principali agenti patogeni responsabili sono stati Salmonella (30,5%), agenti virali (15%) e Campylobacter (8,9%). Come negli anni precedenti le principali fonti di epidemie sono state uova e ovo prodotti, responsabili di 154 episodi, seguiti da alimenti misti e buffet (diversi tipi di alimenti potenzialmente coinvolti), vegetali, carne suina e prodotti da essa derivati. Degno di nota l’aumento di epidemie causate da alimenti di origine vegetale nel 2010 (61 epidemie) rispetto il 2009 (21 epidemie). Leggi la riflessione di Luca Busani, Gaia Scavia, Caterina Graziani (Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, Reparto di Epidemiologia Veterinaria e Analisi del Rischio).

 

(1 marzo 2012) Sistema di allerta comunitario: la relazione Rasff 2011

Anche per quest’anno (2011) nella UE si conferma un aumento delle segnalazioni (3721 contro 2873 del 2010) trasmesse attraverso il Sistema di allerta rapido comunitario (Rasff, Rapid Alert System in Feed and Food). Con un totale di 553 notifiche (pari al 14,8% del totale) l’Italia, anche nel 2011, è il primo Paese per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, seguono la Gran Bretagna (512) e la Germania (415). È questo il dato più importante sul nostro Paese che emerge dalla “Relazione annuale sul sistema di allerta comunitario 2011” (pdf 1,9 Mb) pubblicata dal Rapid Alert System in Feed and Food (Rasff). Il pericolo più frequentemente identificato nei mangimi e negli alimenti in Italia è stato Salmonella (396 notifiche contro le 338 del 2010) e, rispetto al passato, sono in aumento le segnalazioni per Listeria e per larve di Anisakis. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1,9 Mb).

 

(1 marzo 2012) Ecdc: toolkit per la gestione dei focolai di malattie trasmesse da acqua e cibo

Dotare gli operatori sanitari europei di strumenti utili per la gestione, nazionale e internazionale, dei focolai di malattie trasmesse da acqua e alimenti. È questo lo scopo del “Toolkit for investigation and response to food and waterborne disease outbreaks with an Eu dimension” dell’Ecdc. Si tratta di un pacchetto operativo caratterizzato da due parti principali: documenti, line guida e testi utili nella conduzione delle indagini sui focolai internazionali e lo sviluppo di un software disponibile dai prossimi anni. Per maggiori informazioni consulta il sito Ecdc e leggi l’approfondimento.

 

(1 marzo 2012) Epidemia da E.coli O104:H4: se ne parla a Berlino

La vasta epidemia di infezione da E.coli O104:H4, verificatasi in Europa nel corso del 2011 legata al consumo di germogli vegetali prodotti da semi di fieno greco contaminato, ha drammaticamente riportato alla ribalta dei media e all’attenzione dell’opinione pubblica l’attualità delle malattie trasmesse da alimenti e le problematiche connesse alla capacità di governance di questi eventi da parte delle istituzioni pubbliche, autorità sanitarie e organismi tecnico-scientifici. Per discutere di queste problematiche il 28 e il 29 novembre 2011 si è svolto a Berlino un workshop scientifico internazionale organizzato dal Robert Koch-Institute, dal ministero della Salute tedesco e con il supporto dell’Ecdc, dal titolo “Experiences of the STEC O104:H4 Outbreak in Germany, and Research needs for STEC”. Un articolo pubblicato a febbraio 2012 su Eurosurveillance “Experiences from the Shiga toxin-producing Escherichia coli O104:H4 outbreak in Germany and research needs in the field, Berlin, 28–29 November 2011” racconta la due giorni. Leggi al riflessione di Rosangela Tozzoli, Gaia Scavia, Alfredo Caprioli (Laboratorio europeo di riferimento per E.coli, Iss).

 

(23 febbraio 2012) Dieci anni di Efsa

Valutazione di più di 3000 indicazioni nutrizionali sulla salute, analisi annuali dei dati sui casi di zoonosi e resistenze agli antimicrobici in animali e alimenti, elaborazione di linee guida dedicate a chi presenta richieste di autorizzazione per prodotti regolamentati, nonché linee guida generali per la valutazione del rischio in vari campi quali le nuove tecnologie. Sono queste alcune delle attività svolte dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nei suoi 10 anni di attività. Per maggiori informazioni consulta il comunicato stampa sul sito dell’Efsa.