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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ministero della Salute: il rapporto 2006 sulla sicurezza alimentare

Con circa 545 mila ispezioni e oltre 107 mila campioni rilevati, nel 2006 l’attività di sorveglianza sulla sicurezza alimentare ha effettuato controlli sul 40% delle aziende presenti su tutto il territorio nazionale. Ristorazione, lavorazione delle carni e produzione di pane e pasta sono i settori che hanno ricevuto il maggior numero di visite ispettive. In particolare, le Asl hanno ispezionato poco più di 509 mila aziende, pari al 38,6% delle strutture segnalate sul territorio, rilevando oltre 53 mila (10,5%) infrazioni. Le violazioni si segnalano soprattutto nel settore della ristorazione e nella categoria dei produttori e confezionatori, con irregolarità prevalentemente a carico dell’igiene del personale addetto e delle strutture. Sono i risultati principali emersi dal rapporto 2006 “Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia”, a cura della direzione generale della Sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero della Salute.

 

Il comando dei Carabinieri, attraverso l’operato dei Nas, ha effettuato 35 mila controlli, notificando poco più di 4 mila infrazioni penali. Gli accertamenti sui campioni alimentari hanno rilevato non conformità per ragioni di contaminazione biologica in 3.557 casi, pari al 3,3% del totale. Attraverso l’elaborazione dei dati è stato possibile evidenziare le criticità del sistema, permettendo alle autorità di intraprendere e pianificare le opportune azioni correttive.

Il contesto e le procedure

Il controllo degli alimenti e delle bevande ha lo scopo di verificare e garantire la conformità dei prodotti rispetto alle disposizioni finalizzate alla prevenzione dei rischi per la salute pubblica e alla protezione degli interessi dei consumatori. Il controllo ha riguardato i prodotti italiani ed esteri, destinati a essere commercializzati sul territorio nazionale, e quelli pronti per essere spediti oltre confine. Le ispezioni hanno preso in considerazione le fasi della produzione, della trasformazione, del immagazzinaggio, del trasporto, del commercio e della somministrazione, effettuando - a seconda della situazione - prelievi di campioni, analisi di laboratorio, controlli sull'igiene del personale addetto, esami della documentazione e controlli sull’applicazione dei programmi di Haccp che le aziende predispongono per l’individuazione dei punti critici della catena produttiva.

 

I dati del rapporto, raccolti dai Servizi veterinari e i Servizi igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) dei Dipartimenti di prevenzione di Asl, Arpa e Izs, hanno confermato l’efficacia e l’accuratezza delle attività di controllo e vigilanza sui prodotti alimentari condotte nel Paese. Le informazioni, trasmesse alle Regioni o Province autonome di appartenenza in appositi modelli di rilevazione, hanno permesso di standardizzare e uniformare i dati dell’intero territorio nazionale e, come richiesto dalla Commissione europea, di armonizzare con gli altri Stati membri, le modalità di trasmissione dei risultati statistici relativi ai programmi annuali di controllo ufficiale dei prodotti alimentari.

 

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