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Europa: nuovi obiettivi contro le minacce ambientali per la salute

Si sono incontrati a Parma dal 10 al 12 marzo 2010 i rappresentanti dei 53 Paesi della Regione europea dell’Oms per valutare l’impatto delle politiche ambientali sullo stato di salute della popolazione europea (oltre 890 milioni di abitanti). Lo scopo: impegnare i governi a raggiungere obiettivi definiti nei prossimi dieci anni per ridurre i maggiori rischi ambientali alla salute - tra cui acqua e igiene insicure, aria contaminata e sostanze chimiche pericolose - e minacce emergenti, come i cambiamenti climatici.

 

“Negli ultimi vent’anni, il fronte comune nel affrontare le minacce dell’ambiente ha prodotto risultati concreti nell’Europa allargata”, afferma Zsuzsanna Jakab, neo-direttore dell’Oms Europa. “Tuttavia, i cambiamenti climatici, la crisi finanziaria globale e le crescenti diseguaglianze stanno pesando molto sui governi, rendendo più importante che mai concordare un nuovo approccio per il futuro”.

 

Progressi e carenze

In occasione della conferenza, l’Oms Europa ha presentato due nuovi documenti: si tratta di una valutazione completa degli andamenti principali di salute ambientale nella Regione europea negli ultimi vent’anni, e di una revisione delle diseguaglianze nell’esposizione ai rischi ambientali. Una scheda tecnica riassume alcuni dei risultati (in italiano, in inglese).

 

Il primo, “Salute e ambiente in Europa: valutazione dei progressi” (pdf 5,8 Mb) indica che, dal 1995 al 2005, la mortalità infantile provocata da malattie diarroiche è diminuita dell’80%, soprattutto grazie a un migliore accesso ad acqua e igiene sicure. Inoltre, i decessi causati da incidenti stradali sono calati del 40% dai primi anni Novanta. A seguito del passaggio completo al carburante senza piombo nella maggior parte della Regione (con conseguente calo del 90% delle emissioni di piombo), anche i livelli di piombo nel sangue dei bambini sono diminuiti.

 

Il secondo, la più ampia raccolta Oms di evidenze sulle diseguaglianze in esposizione a rischi ambientali in Europa, pubblicata sulla rivista European Journal of Public Health (sezione speciale sulle diseguaglianze ambientali), mostra variazioni significative all’interno dei Paesi e persino delle città, nella distribuzione sociale dell’esposizione ambientale e nelle morti e malattie relative. In tutti i Paesi della Regione europea, i segmenti vulnerabili della società possono essere significativamente più esposti a rischi ambientali prevenibili, in alcuni casi oltre il doppio rispetto ai loro connazionali o concittadini più abbienti.

 

Politiche più robuste per il futuro

Molte delle iniziative di successo nella riduzione dei rischi ambientali in Europa sono state lanciate negli ultimi dieci anni. L’Ue ha introdotto nuovi regolamenti sulla qualità dell’aria e l’uso sicuro delle sostanze chimiche (regolamento Reach - Registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche), dando indirizzi che sono stati seguiti da molti altri Paesi all’interno dell’Europa allargata. Nei Paesi non-Ue, i governi hanno creato o aggiornato oltre il 50% della legislazione su salute ambientale negli ultimi cinque anni.

 

Tuttavia, le politiche nazionali sulle diverse questioni ambientali e sanitarie variano moltissimo in ampiezza e ambizione. Nonostante i governi abbiano disegnato un’ampia gamma di azioni intersettoriali per affrontare i cosiddetti rischi tradizionali (come quelli legati all’acqua potabile o di balneazione, alla qualità dell’aria outdoor e alla sicurezza alimentare), le politiche pubbliche sull’aria indoor, gli incidenti e l’attività fisica non sono state ancora sufficientemente sviluppate.

 

Risorse utili

Nel corso dei tre giorni di lavoro il dibattito si è incentrato sulla salute dei bambini e, in particolare, su:

  • malattie respiratorie
  • attività fisica e obesità infantile
  • sicurezza stradale
  • accesso ad acqua salubre e a servizi igienico-sanitari adeguati.

A conclusione della conferenza è stata appoggiata e sottoscritta dai governi europei dei 53 Stati membri che hanno partecipato la Parma Declaration on Environment and Health (pdf 83 kb). Il documento promette di ridurre gli effetti avversi per la salute dovuti ai cambiamenti climatici nei prossimi 10 anni.

 

Consulta inoltre:

 

Data di creazione della pagina: 11 marzo 2010