Legge SalvaMare: un’opportunità per la tutela sostenibile del mare
L’ecosistema marino, tra i più estesi della Terra, riveste un ruolo cruciale nella regolazione del clima e nell’equilibrio ambientale globale. Produce circa il 50% dell’ossigeno necessario alla vita, assorbe circa il 30% dell’anidride carbonica atmosferica e rappresenta una delle principali riserve di biodiversità del pianeta. Inoltre, costituisce un elemento essenziale per lo sviluppo dell’economia mondiale offrendo risorse, servizi ecosistemici e opportunità occupazionali.
La protezione e la gestione sostenibile degli oceani costituisce un tassello importante nella governance globale per la tutela della salute e del benessere dell’uomo. L’inquinamento marino rappresenta una delle emergenze ambientali più gravi a livello globale. Le sue principali fonti sono di natura chimica - come gli sversamenti di idrocarburi, i contaminanti trasportati dai fiumi, il traffico navale e le emissioni atmosferiche - e di natura fisica, legata all’enorme quantità di plastica dispersa: ogni anno, milioni di tonnellate di rifiuti finiscono nei mari e negli oceani, con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute umana.
Secondo quanto riportato da Arpa Toscana, l’indagine “Beach Litter” condotta da Legambiente nel 2022 ha rilevato che, in 53 spiagge monitorate in 14 Regioni italiane, oltre l’84% dei rifiuti presenti era costituito da materiali plastici. La maggior parte dei rifiuti marini ha origine da attività terrestri e viene trasportata fino al mare attraverso i corsi d’acqua, rendendo indispensabile un approccio integrato che unisca prevenzione e interventi diretti. Nei mari Adriatico e Ionio, secondo quanto riportato nel documento “Marine Litter Assessment in the Adriatic and Ionian Seas”, pubblicato da DeFishGear Project nel 2017, il 91,1% dei rifiuti spiaggiati è composto da materiali polimerici artificiali, un dato che evidenzia come l’impatto della plastica possa estendersi all’intero ecosistema marino, coinvolgendo tutti i livelli trofici e rappresentando una minaccia concreta anche per la salute umana.
Le principali misure della Legge SalvaMare
Per far fronte a questa grave crisi ambientale, nel 2022 è stata introdotta la cosiddetta “Legge SalvaMare” (Legge 17 maggio 2022, n. 60 “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare”), una normativa finalizzata a ridurre l’inquinamento marino, promuovere l’economia circolare e sensibilizzare cittadini e operatori del settore ittico sulla corretta gestione dei rifiuti. Entrata in vigore il 25 giugno 2022, la legge si propone di contribuire al risanamento degli ecosistemi acquatici incentivando pratiche sostenibili e modelli comportamentali virtuosi. In particolare, mira a prevenire l’abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune, promuovendone una gestione responsabile e consapevole. Tra le misure previste, è stato introdotto l’obbligo per i comandanti delle navi da pesca di conferire i rifiuti accidentalmente pescati in mare presso gli impianti portuali di raccolta. Nel caso di ormeggio in aree non comprese nella competenza territoriale di un’Autorità di sistema portuale (ai sensi della legge 28 gennaio 1994, n. 84), i Comuni territorialmente competenti, nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani, devono garantire il conferimento dei rifiuti in apposite strutture di raccolta, anche temporanee, allestite in prossimità degli ormeggi. Il conferimento è gratuito per il pescatore viene considerato come deposito temporaneo.
Un’altra importante novità introdotta dalla Legge SalvaMare riguarda l’installazione di barriere nei fiumi, con l’obiettivo di intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare. Per ridurre l’impatto dell’inquinamento marino di origine fluviale, le Autorità di bacino distrettuali sono chiamate a definire specifici atti di pianificazione e ad avviare misure sperimentali nei corsi d’acqua finalizzate alla cattura dei rifiuti galleggianti.
Inoltre, prima dell’entrata in vigore della legge, i comandanti delle imbarcazioni che riportavano a terra i rifiuti accidentalmente pescati rischiavano sanzioni, poiché venivano considerati trasportatori non autorizzati. Con la legge n. 60 del 2022, invece, sono state introdotte misure premiali per gli operatori del settore ittico che contribuiscono attivamente alla salvaguardia dell’ambiente marino. In particolare, è previsto il rilascio di un riconoscimento ambientale per gli imprenditori che, nell’esercizio della propria attività, utilizzano materiali a basso impatto ambientale, partecipano a campagne di pulizia o conferiscono rifiuti accidentalmente pescati. Questa attestazione valorizza l’impegno verso pratiche di pesca sostenibile e il rispetto dell’ambiente.
Nonostante i significativi passi avanti dal punto di vista normativo, permangono criticità legate all’attuazione concreta della Legge SalvaMare, in particolare per quanto riguarda l’organizzazione logistica e territoriale del conferimento dei rifiuti. In alcune aree del Paese, come per esempio nel Lazio, i fiumi Tevere e Aniene risultano ancora sprovvisti delle barriere necessarie per la raccolta dei rifiuti fluviali, come evidenziato dall’associazione Marevivo.
L’Italia aderisce già a numerose normative internazionali volte alla tutela dell’ambiente marino, tra cui la Convenzione MARPOL, che regola la prevenzione dell’inquinamento da parte delle navi, e il Regolamento UE 2019/883, che obbliga i porti a dotarsi di impianti idonei per la raccolta dei rifiuti navali, senza costi a carico dei pescatori. L’Italia partecipa inoltre alla Convenzione di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo, che prevede impegni condivisi tra i Paesi rivieraschi per il monitoraggio e la gestione dei rifiuti marini.
A livello nazionale, il Decreto Legislativo n. 190 del 2010 recepisce la Direttiva Quadro 2008/56/CE (Marine Strategy Framework Directive - MSFD), che punta al raggiungimento del buono stato ambientale (Good Environmental Status, GES) degli ecosistemi marini attraverso undici descrittori. Il decimo di questi descrittori valuta specificamente la quantità di rifiuti presenti sulle coste, la presenza di rifiuti galleggianti e il loro impatto sulla fauna marina. Fino all’entrata in vigore della Legge SalvaMare, mancava un quadro normativo chiaro e specifico per la gestione dei rifiuti accidentalmente pescati in mare, una lacuna che questa nuova legge si propone finalmente di colmare.
L’impegno dell’ISS
Affinché qualsiasi strategia di governance abbia successo, è però determinante il coinvolgimento e l’informazione del singolo cittadino, unitamente alla consapevolezza dell’impatto che ogni azione quotidiana può impattare sulla tutela della risorsa idrica e, più in generale, sull’equilibrio degli ecosistemi marini. In questo contesto, il reparto Ecosistemi e Salute (ES) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), riveste da anni un ruolo centrale nella promozione della salute pubblica connessa alla salute degli ecosistemi, mediante attività di ricerca, formazione e divulgazione scientifica, con un approccio fortemente orientato alla prevenzione.
Oltre a fornire supporto tecnico-scientifico al Ministero della Salute e al Ministero dell’Ambiente nell’ambito delle politiche ambientali e sanitarie, il Reparto ES partecipa a eventi di divulgazione scientifica rivolti alla cittadinanza, come il Villaggio della Terra e la Notte Europea dei Ricercatori, coinvolgendo persone di tutte le età in attività didattico-interattive, su tematiche quali la tutela degli ecosistemi e la sostenibilità. Queste iniziative hanno l’obiettivo non solo di illustrare in modo accessibile gli impatti sugli ecosistemi e delle loro conseguenze per la salute umana, ma anche di stimolare comportamenti virtuosi e scelte più sostenibili nella vita quotidiana. La promozione di una cultura ambientale condivisa rappresenta infatti un pilastro imprescindibile per il successo delle strategie di tutela degli ecosistemi acquatici e del benessere collettivo.
- la legge 17 maggio 2022, n. 60 “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell'economia circolare (legge «SalvaMare»)”. (22G00069) (GU Serie Generale n.134 del 10-06-2022)
- sul sito dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASVIS) il documento “Il Rapporto ASVIS 2023. L’Italia e il Goal 14”
- sul sito di marevivo l’articolo “Tonnellate di rifiuti nei fiumi italiani malgrado i fondi stanziati per la raccolta”
- il documento “Marine Litter Assessment in the Adriatic and Ionian Seas”, pubblicato da DeFishGear Project nel 2017