Stato di salute della popolazione residente nelle aree a elevato rischio ambientale e nei siti di interesse nazionale della Sicilia
Osservatorio epidemiologico Regione Sicilia, Dipartimento di epidemiologia Asl Roma E Regione Lazio
Scarica lo studio.
Attenzione clinica e scientifica, ma una situazione generale sovrapponibile a quelle di tutte le aree europee monitorate a seguito dell’esistenza di insediamenti industriali ritenuti inquinanti per tipologia produttiva. E’ la situazione riscontrata nelle aree industriali di Augusta-Priolo, Gela e Milazzo, dichiarate dalla legislazione nazionale e regionale “aree ad elevato rischio di crisi ambientale” , e in quella di Biancavilla, inclusa tra i “siti di bonifica di interesse nazionale” dove è stata riscontrata una diffusa contaminazione naturale da materiali fibrosi della famiglia dell’amianto.
Sono i risultati di uno studio effettuato con il supporto del ministero della
Salute, in collaborazione fra l’Osservatorio epidemiologico regionale e
il Dipartimento di epidemiologia della Asl Roma E di Roma, che
costituisce il presupposto per l’avvio di una sorveglianza sanitaria
stabile nelle aree a rischio ambientale e nei siti di bonifica
attraverso l’utilizzo di fonti sanitarie correnti.
Il rapporto conclusivo sullo stato di salute della popolazione residente
in queste aree è stato presentato rappresenta certamente uno strumento
conoscitivo e operativo di alto livello, che permette, fra l’altro, di
mitigare gli eccessivi allarmismi.
L’analisi a livello regionale si basa, per la prima volta in Sicilia,
oltre che sui dati di mortalità (relativi al periodo 1995-2000) che
costituiscono la fonte fino a oggi più comunemente utilizzata in
precedenti analoghi studi, anche sui dati dei ricoveri ospedalieri
(relativi al periodo 2001-2003). Questi ultimi costituiscono una nuova
fonte informativa che può consentire in maniera più tempestiva e in
tempi relativamente rapidi una descrizione aggiornata della diffusione
anche di patologie croniche o a bassa letalità, attraverso il
monitoraggio del ricorso alle strutture ospedaliere.
Studi precedenti avevano già messo in luce eccessi di mortalità per
alcune patologie nelle quattro aree considerate e avevano suggerito la
necessità di aggiornare e approfondire le conoscenze sullo stato di
salute della popolazione residente. Il rapporto, oltre a presentare una
revisione delle evidenze già disponibili, aggiorna i dati dell’indagine
pubblicata dall’Oms nel 2002, riguardante i siti di Augusta Priolo e
Gela, il cui periodo di osservazione si ferma tuttavia alla metà degli
anni ’90, e descrive, per la prima volta, la morbosità nel comprensorio
di Milazzo e nel comune di Biancavilla.
L’analisi è stata condotta per alcune cause (tumorali e non tumorali)
correlabili direttamente o indirettamente a fattori di rischio
ambientali e ponendo a confronto le aree in studio con la fascia dei
comuni limitrofi e con la Regione.
La lettura integrata dei dati fornisce un quadro informativo del profilo
di mortalità e morbosità, intesi come indicatori dello stato di salute
della popolazione residente nelle aree in questione.
Rispetto alla fascia di comuni limitrofi, nell’area di Augusta-Priolo
non si sono osservati eccessi statisticamente significativi nella
mortalità e nei ricoveri per cause tumorali esaminate,
limitatamente al sesso maschile, di sedi quali colon retto, polmone
e pleura (da 4 a 6 volte) e, tra le cause non tumorali, delle malattie
respiratorie acute.
Nell’area di Biancavilla, come è già stato dimostrato da precedenti
studi, si è confermato un forte eccesso nella mortalità per tumori della
pleura (da 7 a 8 volte superiore rispetto ai comuni limitrofi) e
inoltre, in particolare, per malattie respiratorie e cardiovascolari (+
15% in entrambe i sessi).
Nell’area di Gela, mentre non sono stati evidenziati eccessi nella
mortalità per la gran parte delle cause esaminate, i dati di entrambe le
fonti utilizzate mostrano valori significativamente superiori all’atteso
rispetto ai comuni limitrofi, rispetto al totale delle patologie
tumorali, in entrambe i sessi, e per specifiche sedi quali colon retto
nelle donne e laringe negli uomini.
A Milazzo sono stati rilevati eccessi statisticamente significativi
rispetto alla fascia dei comuni limitrofi unicamente nella mortalità,
nei maschi, per tumori della laringe (3 volte) e per malattie
cardiovascolari (+9%) e, nelle femmine, per le malattie respiratorie.
In tutte le aree in esame sono emersi inoltre aumenti dei ricoveri per malattie
cardiovascolari, e per malattie respiratorie, in particolare
acute.
I dati, per quanto riguarda la mortalità, in parte confermano i risultati degli
studi precedenti svolti negli stessi o in altri analoghi siti del Paese.
Gli aumenti di morbosità per malattie cardiovascolari e respiratorie
fanno pensare a una maggiore sensibilità della fonte sulle dimissioni
ospedaliere rispetto all’archivio di mortalità per le patologie a bassa
letalità.
I risultati dell’indagine vanno interpretati alla luce delle
conoscenze già disponibili sul complesso delle aree di bonifica in
Italia e sono utili per la prosecuzione del monitoraggio epidemiologico
negli anni futuri.
Scarica lo studio.