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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Monitoraggio e formazione

Antonio Ponti - Centro di riferimento regionale per lo screening mammografico, Torino

 

Il documento ministeriale sui cancri intervallo, a mio parere, è eccellente e molto utile. Prende spunto dal recente analogo documento del Gruppo italiano per lo screening mammografico, che è correttamente citato, e lo integra con gli aspetti relativi alla gestione del rischio clinico e assicurativi. Penso che le osservazioni contenute nel documento e riprese nelle conclusioni a proposito del significato del monitoraggio dei casi intervallo ai fini della formazione meritino un approfondimento. Anzi, ci sarebbe spazio per un documento e un dibattito a se stanti.

 

Ritengo opportuna da parte mia solo una piccola osservazione. A pag. 15 del position paper del ministero viene affermato che le linee guida europee sullo screening per il cancro della mammella (pdf del documento integrale 2,1 Mb) definiscono la classificazione radiologica ma non suggeriscono un preciso protocollo di revisione dei casi intervallo. A me pare non sia così. A pag. 191 del documento del 2006, infatti, si suggerisce l’adozione di un protocollo che combini una prima fase di revisione cieca con una successiva di revisione informata. Credo, pertanto, che sia importante valutare se e come applicare questo protocollo in Italia, e individuare quali altri suggerimenti possano essere forniti per l'utilizzo sistematico del monitoraggio dei cancri intervallo per la formazione continua. Se il protocollo europeo dovesse essere considerato esageratamente complesso, come Marco Rosselli del Turco suggerisce nel suo intervento, sarebbe importante definirne un adattamento che sia praticabile all’interno dei programmi italiani.