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Cdc, efficacia del bando sulla pubblicità: il caso dello Sri Lanka

Lo Sri Lanka è un esempio che dimostra l’efficacia delle restrizioni sul marketing del tabacco. Negli ultimi anni, il Paese asiatico ha adottato forti restrizioni per il controllo del fumo, compresa la proibizione della pubblicità sulle emittenti radiotelevisive nazionali, sulla stampa, nei luoghi che vendono sigarette e su internet. L’impatto di queste restrizioni sui giovani è stato fortissimo, come riporta un articolo del Morbidity and Mortality Weekly Report pubblicato a maggio 2008 dai Cdc americani.

 

I risultati dell’indagine “Global Youth Tobacco Survey”, condotta in Sri Lanka nel 1999, 2003 e 2007, indicano un netto calo del consumo di sigarette, mentre quello di altri prodotti del tabacco, come i sigari, è rimasto invariato tra il 1999 e il 2007. Il consumo di sigarette tra i maschi adolescenti (13-15 anni) è diminuito dal 6,2% del 1999 all’1,6% del 2007. In calo anche il fumo dei genitori, dal 50 al 30%. L’esposizione alla pubblicità pro-tabacco è rimasta invariata dal 1999 al 2003, mentre è diminuita nel 2007. Tuttavia, l’esposizione al fumo passivo è rimasta invariata, superando il 65% dei locali pubblici, come ristoranti pub e locali. Il fumo è vietato dentro ospedali, scuole, luoghi governativi e posti di lavoro.

 

Gli Usa verso il divieto totale nei locali pubblici e sui luoghi di lavoro

Buone notizie invece per i non fumatori americani. Secondo un altro articolo del Morbidity and Mortality Weekly Report dei Cdc di Atlanta, negli Stati Uniti tra il 2005 e il 2007 il numero degli Stati dove per legge è vietato fumare nei posti di lavoro e nei luoghi pubblici è triplicato, passando da 8 a 25. È invece dimezzato il numero degli Stati che ancora non hanno adottato restrizioni sul fumo, passati da 16 a 8. Uffici, ristoranti e bar sono i posti dove più spesso i non fumatori rischiano di essere esposti a elevate concentrazioni di fumo passivo.

 

“Misure del genere riducono il rischio di malattie cardiache e tumore al polmone tra gli adulti non fumatori”, afferma Janet Collins, direttore del National Center for Chronic Disease Prevention and Health Promotion dei Cdc. “Si tratta di risultati incoraggianti: possiamo raggiungere l’obiettivo di salute nazionale di vietare il fumo nei posti pubblici e di lavoro in tutti gli Stati americani entro il 2010”.