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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

PROGETTO REGIONALE TABAGISMO – Regione Emilia Romagna

Che cosa è

E’ il progetto attraverso il quale la Regione Emilia-Romagna, in base alla Delibera di Giunta 785/99, promuove e coordina le politiche di prevenzione, controllo e cura del tabagismo in riferimento a i seguenti ambiti d’intervento:

  • Promozione della salute e prevenzione dell’abitudine al fumo tra gli adolescenti

  • Assistenza e supporto alla disassuefazione

  • Controllo del fumo passivo

  • Comunicazione, formazione, ricerca e valutazione (trasversale ai primi tre)

Obiettivi

Obiettivo di salute del Progetto è la prevenzione delle malattie cronico-degenerative dovute al fumo di tabacco, con conseguente riduzione della morbosità e mortalità correlata.

Obiettivi specifici sono: l'incremento del numero di coloro che smettono di fumare e la riduzione del numero di giovani che iniziano a fumare.

Il Progetto si compone di 5 sottoprogetti:

1)    Prevenzione dell'abitudine al fumo tra gli studenti della scuola dell'obbligo

2)    Prevenzione dell'abitudine al fumo tra la popolazione generale per intervento dei Medici di Medicina Generale (MMG)

3)    Corsi intensivi per smettere di fumare

4)    Ospedali e Servizi Sanitari senza fumo

5)    Luoghi di lavoro liberi dal fumo.

 

 

Azioni

Sottoprogetto n. 1:

a)    Formazione dei docenti in tema di  programmi di prevenzione del fumo

b)    realizzazione di programmi di  prevenzione del fumo organici al curriculum educativo scolastico, promuovendo la partecipazione dei ragazzi ad attività di educazione tra pari e di comunicazione sociale

c)     integrazione degli aspetti educativi con quelli normativi per un approccio consapevole al rispetto del divieto di fumo nelle scuole

d)    coinvolgimento dei genitori in merito all'influenza che i modelli familiari esercitano sui ragazzi

 

Sottoprogetto n. 2:

a)    iniziative "Studi medici senza fumo": rispetto del divieto di fumo e disponibilità di adeguato materiale informativo-educativo nelle sale d'attesa degli studi medici; informazione personalizzata, da parte dei MMG, sui rischi del fumo e sui metodi per smettere di fumare nei confronti di tutti i pazienti fumatori

b)    aggiornamento dei MMG all’attività di informazione-educazione rivolta ai pazienti fumatori

c)     formazione dei MMG al counseling anti-fumo

 

 

Sottoprogetto n. 3:

a)    attivazione presso i Servizi specialistici aziendali competenti per il Tabagismo (Sert, Unità di Pneumologia, ecc.) di "Centri Antifumo" per lo svolgimento di programmi terapeutici individuali o di gruppo finalizzati alla disassuefazione dalla nicotina

b)    protocolli e procedure organizzative, tra i Servizi specialistici competenti e i MMG, per la gestione integrata dei pazienti tabagisti e il loro invio ai corsi intensivi per smettere di fumare

c)     campagne pubblicitarie per favorire la cessazione del fumo ed il reclutamento di pazienti per i corsi intensivi per smettere di fumare;

 

 

Sottoprogetto n. 4:

a)    promozione di ambienti sanitari liberi dal fumo attraverso l’applicazione della normativa di divieto di fumo e l’informazione-educazione sanitaria agli utenti

b)    formazione del personale infermieristico addetto alle funzioni di "agente accertatore" per un'idonea integrazione dei compiti sanzionatori ed educativi;

c)     formazione del personale sanitario all'attività di counseling anti-fumo

 

 

Sottoprogetto n. 5:

a)    applicazione della normativa antifumo nei luoghi di lavoro

b)    sensibilizzazione dei lavoratori sui danni da fumo e sui benefici dello smettere, con particolare riguardo ai rischi connessi all'interazione fumo-sostanze inalanti (polveri, fumi, gas) presenti in ambiente lavorativo

c)     promozione di una collaborazione attiva tra datori di lavoro, rappresentanze sindacali, operatori e servizi sanitari competenti per favorire la partecipazione dei lavoratori ai programmi di disassuefazione dal fumo

 

 

Attori coinvolti e avvio

Il progetto regionale tabagismo è stato avviato nel 1999 (DGR 785/99).

E’ coinvolta una pluralità di soggetti in un’ottica d’intervento di rete:

Aziende Sanitarie, Enti locali, mondo della Scuola, aziende produttive, privato sociale, organizzazioni non governative, volontariato e mass media. In particolare le modalità d’intervento sono mirate a coinvolgere tutti quei soggetti che possono rivestire un ruolo strategico nell'influenzare positivamente le scelte di salute nella comunità, aumentando la tendenza a prendere decisioni verso uno stile di vita libero dal fumo: medici di famiglia, personale medico e infermieristico degli ospedali e servizi sanitari, insegnanti, genitori, testimoni di spicco del tessuto sociale, politico, economico e culturale.

Collegamenti e collaborazioni sono in atto con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità, il Gruppo tecnico delle Regioni e Province Autonome sul tabagismo (coordinato dalla Regione Emilia-Romagna), la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ed organismi europei come l’Ufficio regionale europeo dell’OMS e l’European Network for Smoking Prevention ( ENSP)

 

 

Motivazione

L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce il tabacco come prima causa evitabile di malattia e morte nell'attuale società. La nicotina viene oggi riconosciuta, al pari dell'alcol, cocaina, allucinogeni e oppiacei tra le sostanze psicoattive capaci di indurre dipendenza fisica e psichica. Ogni anno il fumo uccide in Italia circa 90.000 persone: un numero equivalente ad un terzo di tutte le morti per cancro ed al 15% di tutte le cause di morte. Nella nostra regione i fumatori sono circa 900.000. Per contrastare questo importante fattore di rischio per la salute, che presenta aspetti complessi di tipo tossicologico, psicologico e socio-culturale, occorre adottare politiche di intervento globali capaci di sviluppare alleanze e sinergie attraverso la partecipazione attiva di tutti i soggetti che hanno competenze e responsabilità in ambito educativo, sanitario, politico, economico, nel mondo del volontariato e nel campo dell'informazione. L'intento comune deve essere quello di promuovere con esempi positivi e azioni persuasive, unitamente al rispetto della normativa vigente sul divieto di fumo, la formazione di una cultura ampiamente diffusa e condivisa del "non fumo".

 

 

Risorse

Con DGR 2803/99 la Regione ha erogato, per l’attuazione del Progetto regionale tabagismo,  64.557, 11 euro

Con successivi provvedimenti (DGR 2449/2000, DGR 2958/2001, DGR 2527/2002, DGR 2655/2003) sono stati erogati ulteriori finanziamenti aggiuntivi pari complessivamente a  435.797,97 euro

 

 

Referenti regionali

Dott. Maurizio Laezza

Servizio Pianificazione e Sviluppo dei Servizi Sociali e Socio-Sanitari

Tel. 051 6397481