I falsi profeti dell’autismo
Franco Giovanetti - dipartimento di Prevenzione Asl Cn2, Alba-Bra
(recensione di: Paul Offit, “Autism’s false prophets: bad science, risky medicine and the search of a cure”, New York, Columbia University Press, 2008)
16 aprile 2009 - Chi ritiene che negli Stati Uniti la razionalità e il rigore scientifico tendano a prevalere sempre, dovrà ricredersi leggendo il libro di Paul Offit dal titolo “Autism’s false prophets” (I falsi profeti dell’autismo). Il titolo allude ai protagonisti del singolare e spesso aggressivo movimento d’opinione che nel corso degli ultimi dieci anni ha ritenuto di individuare nei vaccini pediatrici la causa di quella che appare come una vera e propria epidemia di autismo, osservata negli Stati Uniti e altrove. Pseudoscienziati, giornalisti e politicanti, soprattutto negli Stati Uniti, hanno intrapreso una sorta di caccia alle streghe fondata su alcuni studi metodologicamente poco rigorosi e talora fraudolenti, ignorando contemporaneamente le evidenze prodotte dagli studi di buona qualità, che escludevano un ruolo dei vaccini nella patogenesi dell’autismo. Alcuni di questi pseudoscienziati si sono spinti oltre, mettendo a punto terapie inutili e talvolta dannose, ma sicuramente molto costose per quei genitori disperati che cercavano di alleviare le sofferenze dei loro bambini.
L’Autore è un pediatra infettivologo, co-inventore del vaccino pentavalente contro il Rotavirus, ma il libro non è per nulla accademico; lo stile è quello di un’inchiesta giornalistica che parte da molto lontano, ossia da due esperienze personali dell’autore. La prima è uno spiacevole ricordo d’infanzia: un ricovero ospedaliero durante il quale l’Autore si trovò in compagnia di bambini affetti dai gravi esiti della poliomielite. La seconda esperienza avvenne da giovane medico, allorché Offit vide morire un bambino a causa di un’infezione da rotavirus. Dalla prima delle due vicende l’Autore trae lo spunto per descrivere altri falsi profeti, ossia quei medici che durante la terribile epidemia di polio che colpì l’America nel 1916 millantavano rimedi inutili o dannosi contro una malattia la cui causa allora era sconosciuta. Nella storia della medicina infatti sono ricorrenti le situazioni in cui la cattiva scienza scaturisce dall’impotenza della buona scienza nel comprendere e curare una malattia devastante: la polio ieri, l’autismo ai giorni nostri.
Il libro prosegue con una dettagliata ricostruzione delle vicende che hanno segnato il percorso della controversia vaccini-autismo, dal caso Wakefield sino alla vicenda dei vaccini al thimerosal. Il primo è ben noto: sulla base di uno studio condotto su un numero ridotto di soggetti autistici, Andrew Wakefield postulò che il virus vaccinale del morbillo producesse un’alterazione delle cellule epiteliali dell’intestino, con conseguente modificazione della permeabilità intestinale, assorbimento di tossine e lesione dei neuroni cerebrali con esito nell’autismo. Riguardo alla vicenda dei vaccini al thimerosal, conservante presente in molti vaccini sino a qualche anno fa, si tratta dell’ipotesi (sostenuta principalmente da Mark e David Geier) che il mercurio contenuto in minime quantità in questo prodotto potesse causare un danno cerebrale in grado di condurre all’autismo. Sino ad ora le nostre conoscenze sulla controversia erano esclusivamente basate sugli articoli pubblicati nelle riviste scientifiche e, in particolare, conoscevamo da un lato i numerosi punti deboli degli studi a favore dell’ipotesi vaccini-autismo, dall’altro le evidenze scientifiche che dimostravano l’infondatezza di tale ipotesi.
Offit a sua volta ci fa scoprire diversi retroscena della vicenda: analizza gli errori compiuti dalle istituzioni nel gestire la controversia, e - alla maniera di un giornalista investigativo - descrive i protagonisti della vicenda e il ruolo che essi hanno avuto, sino agli sviluppi più recenti. In particolare è ricostruita la vicenda di Michelle Cedillo, il primo caso di autismo trattato dalla Corte federale che si occupa dei danni da vaccino, molto rilevante in quanto costituisce un precedente per tutte le altre cause intentate dai genitori di bambini autistici. Un dato interessante è che, durante il dibattimento nella Corte federale, l’attendibilità dei periti di parte è usualmente controllata dalle parti e valutata dal Giudice, una prassi che manca del tutto in Italia. In altre parole, le credenziali scientifiche dei periti (sia del ricorrente sia dell’Avvocatura dello Stato) sono esaminate e discusse durante il dibattimento. È accaduto, quindi, che l’inconsistenza delle credenziali scientifiche dei medici che sostenevano l’ipotesi vaccini-autismo emergesse inequivocabilmente. Il libro non dice, perché è uscito prima della sentenza, che la Corte federale ha escluso qualsiasi rapporto tra la patologia di Michelle Cedillo e le vaccinazioni effettuate dalla bambina.
Un particolare interesse rivestono i due capitoli su “Scienza e media” e “Scienza e società”.
I due argomenti sono strettamente collegati: l’Autore illustra i principi basilari del metodo scientifico e i concetti di causalità e probabilità, nonché la grande difficoltà di spiegare la scienza al grande pubblico. Non dobbiamo stupirci se, anche negli Stati Uniti, i media abbiano dato credito a personaggi (inclusi alcuni medici) le cui tesi erano contrarie all’evidenza scientifica e abbiano sistematicamente ignorato gli studi che smentivano l’ipotesi vaccini-autismo. Nello stesso tempo, la ricerca di una cura da parte di genitori disperati ha creato le condizioni per il proliferare di terapie di efficacia non dimostrata e talora pericolose, come vari tipi di dieta, o l’uso di un farmaco che produce una vera e propria castrazione chimica o l’utilizzo di agenti chelanti per “ripulire” l’organismo dal mercurio.
Chi dovrebbe leggere questo libro? In primo luogo tutti coloro che sono impegnati nel campo della salute del bambino, in particolare i pediatri e i sanitari che si occupano di vaccinazioni. Includerei altre due categorie di potenziali lettori: i giornalisti che si occupano di salute e i medici delle commissioni incaricate di accertare il danno da vaccino in base alla legge 210/92. Non esiste attualmente una traduzione italiana, tuttavia il libro è scritto in un piacevole inglese, semplice e scorrevole, e in Italia è reperibile nelle librerie internazionali, incluse quelle che vendono libri tramite internet.
L’Autore ha deciso di destinare alla ricerca sull’autismo i proventi derivanti dalla vendita del libro.
Questa recensione è disponibile anche sul numero 350 della newsletter del Network italiano dei servizi di vaccinazione (Niv).