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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ultimi aggiornamenti

20/7/2023 - I nuovi dati sulla legionella

In Italia, nel 2022 sono stati notificati all’ISS complessivamente 3111 casi di legionellosi, con un incremento del 14% rispetto all'anno precedente; il numero di casi segnalati è quindi tornato, dopo due anni, ai valori pre-pandemici. Dei 3111 casi di legionellosi, 3039 sono stati classificati come casi confermati e 72 come casi probabili. Il 77% dei casi è stato notificato da 6 Regioni. È quanto emerge dall’articolo “La sorveglianza nazionale della legionellosi: risultati relativi all’anno 2022” pubblicato nel Bollettino epidemiologico nazionale (BEN) a giugno 2023. In Europa, invece, secondo i dati dell’ultimo rapporto annuale sulla legionellosi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), pubblicato a giugno 2023, nel 2021 in 29 Paesi UE/SEE sono stati riportati 10.723 casi di legionellosi, con un tasso di notifica di 2,4 per 100 mila abitanti, il più alto mai registrato. Leggi i dati epidemiologici aggiornati per l’Italia e per l’Europa.

 

12/5/2022 - Legionellosi in Europa: i dati ECDC sul 2020

Secondo i dati forniti dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) nel 2020, in 27 Paesi dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE), sono stati riportati 8372 casi di legionellosi. Si osserva una notevole eterogeneità tra i paesi UE/SEE con tassi di notifica che variano da meno di 0,5 casi per 100 mila abitanti ai 5,7 registrati in Slovenia. Francia, Germania, Italia e Spagna registrano insieme il 72% dei casi notificati nel 2020, sebbene la loro popolazione complessiva rappresenti solo il 50% circa della popolazione UE/SEE. Per approfondire vai alla pagina dedicata all’epidemiologia in Europa.

 

27/5/2021 - Legionellosi: i dati europei sul 2019

Secondo i dati forniti dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) nel 2019, in 28 Paesi dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE), sono stati riportati 11.298 casi di legionella, con un tasso di notifica di 2,2 per 100 mila abitanti, in aumento rispetto agli anni precedenti (nel 2015 era 1,4 per 100mila abitanti). Per maggiori informazioni leggi la pagina dedicata e scarica il documento “Legionnaires’ disease - Annual Epidemiological Report for 2019” pubblicato a maggio 2021.

 

20/5/2020 - Prevenzione del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19

Fornire indicazioni specifiche per contenere il potenziale rischio di trasmissione di infezione da Legionella legato all’acqua contenuta nei riuniti odontoiatrici alla luce dell’emergenza COVID-19. È questo l’obiettivo del Rapporto ISS COVID-19 n. 27/2020. In questo periodo, infatti, la considerevole riduzione dell’erogazione delle prestazioni odontoiatriche con conseguente fermo tecnico di molti riuniti, ha favorito il ristagno dell’acqua e la conseguente formazione di biofilm con una maggiore proliferazione di microrganismi ad esso associato, portando ad un innalzamento del rischio di infezione da Legionella. Il documento si ispira alle linee guida nazionali per la prevenzione ed il controllo della legionellosi, al decreto legislativo 81/2008, ai dettami del DM 14 giugno 2017 inerente ai piani di sicurezza dell’acqua e al documento dell’ESCMID Study Group for Legionella Infections (ESGLI). Per approfondire consulta il documento completo “Indicazioni per la prevenzione del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19. Versione del 17 maggio 2020” e consulta la pagina di EpiCentro dedicata ai Rapporti ISS COVID-19.

 

11/5/2020 - Prevenzione della contaminazione da Legionella durante la pandemia COVID-19

In questo periodo, il ristagno dell’acqua e l’uso saltuario di alcuni impianti, potrebbero determinare un grave rischio per la trasmissione della legionellosi. Un nuovo Rapporto ISS COVID-19 documento fornisce raccomandazioni tecniche specifiche relative alla prevenzione, controllo e gestione del rischio Legionella negli impianti idrici alla luce dell’emergenza COVID-19. Il documento è indirizzato ai responsabili/gestori di strutture turistico recettive, edifici civili, e alle autorità preposte alla tutela della salute. Le indicazioni contenute nel documento sono a integrazione di quanto già indicato per le suddette strutture nelle linee guida nazionali per la prevenzione e il controllo della legionellosi e in accordo con il DL.vo 81/2008 e i dettami del DM 14 giugno 2017 inerente i piani di sicurezza dell’acqua. Per approfondire consulta il documento completo “Guida per la prevenzione della contaminazione da Legionella negli impianti idrici di strutture turistico recettive e altri edifici ad uso civile e industriale, non utilizzati durante la pandemia COVID-19. Versione del 3 maggio 2020” (pdf 1,5 Mb) e consulta la pagina di EpiCentro dedicata ai Rapporti ISS COVID-19.

 

20/9/2018 - La Legionellosi in Piemonte: ecco il rapporto 2017

Nel 2017, in Piemonte i casi di legionellosi segnalati sono stati 112, pari a un tasso di incidenza di 2,5 casi ogni 100 mila abitanti. Negli ultimi quindici anni (2003 – 2017) si osserva una lieve crescita dell’incidenza di legionellosi, più marcata a partire dal 2012. Inoltre, nel 2017, più della metà (55%) di casi si registra in ultra 60enni, il 68% delle diagnosi totali riguarda persone di sesso maschile e la maggioranza dei casi (74%), è di tipo comunitario (non è ricostruibile una fonte specifica di esposizione). Sono alcuni dei dati principali contenuti nel rapporto pubblicato dal Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi) della Regione Piemonte a settembre 2018. Il documento riporta l’incidenza di legionellosi in Regione nel 2017, i trend dal 2003, le caratteristiche socio-demografiche dei casi, le caratteristiche cliniche, gli esiti di malattie e le indagini diagnostiche, la fonte presunta dei casi e i cluster di legionellosi. Per approfondire consulta il documento completo “La Legionellosi in Piemonte. Rapporto 2017 (ed. 2018)” (pdf 260 kb).

 

1/2/2018 - Annual Epidemiological Report 2017

Come ogni anno il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) pubblica l’Annual Epidemiological Report (Aer) basato sui rapporti di sorveglianza (Disease surveillance reports) delle singole patologie e dei gruppi di malattie infettive. Ognuno di questi rapporti presenta una panoramica dei dati raccolti nel 2015 dal sistema di sorveglianza Tessy sulla situazione epidemiologica di una specifica patologia nei Paesi membri dell’Unione europea (Ue) e in quelli dello Spazio economico europeo (See). Per maggiori informazioni visita la pagina dedicata.

 

9/11/2017 - Oms: nuove fact sheets

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) aggiorna le fact sheets di alcune importanti tematiche di sanità pubblica. Diverse le informazioni disponibili per cittadini e operatori: dai sintomi al trattamento della patologia, dai principali dati epidemiologici sul tema alle principali strategie di prevenzione. Consulta le fact sheets aggiornate per: rosolia, legionellosi, resistenze agli antibiotici e resistenze antimicrobiche.

 

28/6/2017 - Legionellosi in Europa: l’Ecdc pubblica i dati 2015

Secondo gli ultimi dati riportati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), nel 2015 sono stati 7034 i casi di legionellosi registrati nei 28 Paesi Ue, più Islanda e Norvegia, e di questi, il 69% è stato riportato da quattro Paesi: Francia, Germania, Italia e Spagna. Nel 2015, il tasso di notifica nei Paesi Ue, pari a 1,37 casi per 100 mila abitanti, è stato il più alto mai osservato. La maggior parte dei casi (69%) è di origine comunitaria, il 22% è associato a viaggi e l’8% è correlata a strutture sanitarie. L’81% di tutti i casi riguarda persone ultra 50enni. Per approfondire consulta il documento completo “Legionnaires’ disease in Europe, 2015”.

 

12/1/2017 - On line i dati 2015 sulla legionellosi in Italia

Con la pubblicazione del notiziario Iss volume 29 numero 10, contenente il “Rapporto annuale sulla legionellosi in Italia nel 2015”, EpiCentro aggiorna i dati sui casi di legionellosi segnalati nel nostro Paese nel corso del 2015. Per maggiori informazioni leggi la pagina dedicata.

 

13/10/2016 - Focolaio di legionellosi a Parma: in corso le indagini epidemiologiche

A partire da agosto 2016, all’11 ottobre scorso, le autorità sanitarie locali hanno segnalato 41 casi di legionellosi nella città di Parma e due decessi. Tutti i casi sono di origine comunitaria e riguardano persone residenti in particolare nella zona urbana di Montebello. L’età media dei casi è 67 anni e il rapporto maschi/femmine è 1:1. Le date di inizio dei sintomi variano dal 22 agosto al 8 ottobre. Dopo la notifica del primo caso, la Regione Emilia-Romagna ha istituito un’Unità di crisi – composta da esperti delle Aziende sanitarie di Parma, dei servizi regionali, di Arpae (Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna) e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) – per avviare un’indagine epidemiologica e ambientale e individuare le possibili fonti di esposizione. In particolare sono stati analizzati campioni d’acqua prelevati dalla rete domestica al domicilio dei casi dalla rete di distribuzione idro-potabile, dagli impianti di irrigazione e dalle torri di raffreddamento. Sono già in corso provvedimenti cautelativi – come per esempio lo spegnimento e la disinfezione delle torri di raffreddamento della città. Per maggiori informazioni consulta la pagina del sito della Regione Emilia-Romagna dedicata ai comunicati stampa sulla Legionella.

 

(19 maggio 2106) Annual Epidemiological Report 2016

L’edizione 2016 dell’Annual Epidemiological Report (Aer), del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), presenta, come nel 2015, la pubblicazione di rapporti di sorveglianza (Disease surveillance reports) per patologie e gruppi di malattie infettive. Ognuno di questi rapporti presenta una panoramica sulla situazione epidemiologica di una specifica patologia nell’ambito dei Paesi membri dell’Unione europea (Ue) e di quelli dell’Area economica europea (Eea), relativa ai dati del 2014. La decisione di suddividere la pubblicazione dell’Aer, sviluppandola su più settimane, riflette la disponibilità dei dati di sorveglianza al livello europeo con diverse scadenze a seconda della malattia. Ad oggi, su sito del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), nella pagina dedicata all’Aer 2016 sono disponibili i rapporti su: legionellosi, influenza stagionale, sifilide, Tubercolosi e influenza zoonotica. Consulta la pagina di EpiCentro dedicata Aer 2016.

 

(28 gennaio 2016) Legionellosi in Europa: l’Ecdc pubblica i dati 2014

Con 6941 casi riportati, nel 2014 il tasso di notifica della legionellosi nei Paesi Ue/Eea era di 13,5 casi per milione di abitanti. Il più alto mai registrato. Questo è in linea con il trend in aumento osservato nel periodo 2009-2014, nonostante l’esteso focolaio di Vila Franca de Xira in Portogallo nel 2014 che ha contribuito sostanzialmente all’aumento del numero di casi riportati. Ulteriori indagini, come un’analisi delle condizioni meteorologiche che favoriscono la malattia, potranno spiegare le ragioni di questo aumento. Mentre Francia, Germania, Italia, Portogallo e Spagna registrano insieme il 74% dei casi, molti Paesi hanno un tasso di notifica inferiore a 5 casi per milione di abitante, una situazione questa che rimane invariata da cinque anni e che probabilmente non riflette la vera incidenza della malattia in queste nazioni. Per approfondire il tema consulta il nuovo rapporto pubblicato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia (Ecdc) “Legionnaires’ disease in Europe, 2014” e consulta il comunicato stampa dell’Ecdc.

 

(14 maggio 2015) Le nuove linee guida nazionali sulla legionellosi

La Conferenza Stato-Regioni del 7 maggio, ha sancito l’Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, sul documento “Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi” (pdf 7,6 Mb) che riunisce, aggiorna e integra in un unico testo tutte le indicazioni riportate sia nelle precedenti linee guida nazionali, sia nelle normative. Il testo, si basa sulle conoscenze presenti nella letteratura scientifica internazionale e ha tratto spunto anche da quanto riportato nelle linee guida prodotte a livello internazionale (Organizzazione mondiale della sanità-Oms), europeo (European Working Group for Legionella Infections-Ewgli) e nazionale/regionale.

 

(9 aprile 2015) Malattia dei legionari in Europa: dall’Ecdc i dati del 2013

Nel 2013, i 28 Paesi dell’Unione europea e la Norvegia, hanno segnalato un totale di 5851 casi di malattia dei legionari. L’83% dei casi è stato segnalato da sei Paesi (Francia, Italia, Spagna, Germania, Olanda e Regno Unito). La fascia d’età più colpita è quella degli ultra 50enni (81%) e il rapporto maschi/femmine è pari a 2,4:1. Il tasso grezzo di mortalità nel 2013 risulta pari al 10%, in linea con il dato registrato negli anni precedenti. La malattia è di origine comunitaria nel 73% dei casi, associata a viaggi nel 19% e di origine nosocomiale nell’8%. È quanto emerge dal rapporto annuale “Legionnaires’ disease in Europe, 2013” (pdf 2,1 Mb) pubblicato ad aprile 2015 e relativo all’attività di sorveglianza della rete EldsNet (European Legionnaires’ Disease Surveillance Network) coordinata dall’Ecdc.

 

(20 novembre 2014) Identificato un focolaio a Vila Franca de Xira, in Portogallo

L’autorità sanitaria portoghese ha notificato un focolaio di malattia dei legionari a Vila Franca de Xira, una località nei pressi di Lisbona. I 311 casi notificati (al 13 novembre) costituiscono uno dei più grandi focolai di legionellosi verificatisi nei Paesi dell’Unione europea. Nonostante la sua entità, l’epidemia è considerata un evento locale, in quanto Vila Franca de Xira non è una destinazione turistica e, ad oggi, non sono stati riportati casi al di fuori del Portogallo. Le indagini per identificare l’origine del focolaio sono ancora in corso e le torri di raffreddamento del principale impianto industriale della zona sono state chiuse. Per maggiori informazioni leggi il Rapid Risk Assessment Ecdc “Outbreak of Legionnaires’ Legionnaires’ disease in the Lisbon area, Portugal”, del 13 novembre 2014.

 

(20 novembre 2014) L’Oms aggiorna le fact sheet

Il sito web dell’Oms ha aggiornato i dati relativi alla legionellosi con una pagina che raccoglie le informazioni generali sulla malattia e sul batterio L. pneumophila, le modalità di trasmissione, la distribuzione dei casi nel mondo, i sintomi e le terapie disponibili. Per maggiori informazioni consulta il sito Oms.

 

(18 aprile 2013) Malattia dei legionari in Europa: il report annuale Ecdc (dati 2011)

Nel 2011, i Paesi dell’Unione europea, insieme a Islanda e Norvegia, hanno segnalato un totale di 4897 casi di malattia dei legionari, mostrando una riduzione del 22% rispetto all’anno precedente. L’83% dei casi è stato segnalato in sei Paesi (Francia, Italia, Spagna, Germania, Olanda e Regno Unito). La fascia d’età più colpita è quella degli ultra 50enni (77%) e il rapporto maschi/femmine è pari a 2,7:1. Il tasso grezzo di mortalità è stabile dal 2005 e nel 2011 risulta pari a 10%. La malattia è di origine comunitaria nel 67% dei casi, associata a viaggi nel 24% e di origine nosocomiale nel 7%. È quanto emerge dal rapporto annuale “Legionnaires’ disease in Europe, 2011” (pdf 2,1 Mb) pubblicato ad aprile 2013 e relativo all’attività di sorveglianza della rete EldsNet (European Legionnaires’ Disease Surveillance Network) coordinata dall’Ecdc. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 2,1 Mb).

 

(20 settembre 2012) Focolaio di malattia dei legionari a Blanes in Spagna

L’autorità sanitaria catalana, in Spagna, ha notificato dieci casi di malattia dei legionari verificatisi a Blanes, una cittadina costiera. Il focolaio, rilevato nella settimana tra il 3 e il 9 settembre ha coinvolto 4 turisti provenienti da Olanda e Lettonia, e 6 spagnoli. Inoltre, 4 delle persone coinvolte sono state ricoverate. Le indagini indicano i giorni tra il 28 agosto e il 3 settembre come data di esordio del focolaio. I primi tre casi sono stati rilevati tra i villeggianti di un campeggio e un quarto aveva visitato questa struttura turistica. Gli altri casi sono invece stati riscontrati tra persone residenti nella cittadina. Pulizia e disinfezione del sistema idrico del campeggio e delle torri di raffreddamento vicine al campeggio sono le misure adottate per prevenire ulteriori casi. Per maggiori informazioni leggi il sito Ecdc.

 

(26 luglio 2012) Malattia dei legionari in Europa: il report annuale Ecdc (dati 2010)

Nel 2010, i Paesi dell’Unione europea, insieme a Islanda e Norvegia, hanno segnalato un totale di 6296 casi di malattia dei legionari, mostrando un incremento del 11,1% rispetto al 2009. Francia, Italia e Spagna hanno riportato il maggior numero di casi (il 62,3% del totale). La fascia d’età più colpita è quella degli ultra 50enni (78,1%) e il rapporto maschi/femmine è pari a 2,8. Il tasso grezzo di mortalità è stabile dal 2005 e nel 2010 risulta pari a 0,9 per milione di abitanti. La malattia è stata contratta in comunità nel 71,3% dei casi, durante viaggi e turismo nel 20,1% e a seguito di un ricovero in strutture sanitarie nel 7,6%. È quanto emerge dal report annuale “Legionnaires’ disease in Europe, 2010” (pdf 2 Mb) pubblicato a luglio 2012 e relativo all’attività di sorveglianza della rete EldsNet (European Legionnaires’ Disease Surveillance Network) coordinata dall’Ecdc. I dati si riferiscono sia ai casi di malattia dei legionari riportati dagli stati Ue, Islanda e Norvegia sia ai casi associati a viaggi che comprendono anche le segnalazioni da Paesi non appartenenti all’Unione europea. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 2 Mb) e visita il sito Ecdc.

 

(19 luglio 2012) Su Eurosurveillance un articolo sul focolaio scozzese

Un articolo pubblicato sulla rivista Eurosurveillance riporta le misure sanitarie attuate per contenere il focolaio di malattia dei legionari registrato a Edimburgo, in Scozia, a giugno 2012. Cinquanta i casi confermati e 49 i sospetti. Le indagini epidemiologiche suggeriscono l’esistenza di una comune esposizione outdoor, collegata probabilmente a torri di raffreddamento. La risposta all’epidemia, attuata tramite azioni coordinate di sanità pubblica, ambientali e cliniche, è stata utile nel limitare il rischio di esposizione e nel ridurre la mortalità e la morbidità della malattia. Per maggiori informazioni consulta l’articolo “Public health response to an outbreak of Legionnaires’ disease in Edinburgh, United Kingdom, June 2012”.

 

(12 luglio 2012) Focolaio di malattia dei legionari in Spagna: l’aggiornamento dell’Ecdc

Da novembre 2011 a luglio 2012, sono stati segnalati 39 casi di malattia dei legionari associata al soggiorno in un hotel di Calpe, in Spagna. Di questi 35 erano turisti e 4 impiegati della struttura alberghiera; nel complesso 6 malati sono deceduti. Sul bollettino settimanale “Communicable disease threats report, week 27, 1-7 July 2012” (pdf 1,6 Mb) l’Ecdc segnala che la struttura è al momento chiusa e che le indagini epidemiologiche sono in corso. Sull’argomento, il 4 luglio scorso, l’Ecdc ha pubblicato un aggiornamento del rapid risk assessment (pdf 180 kb), rispetto alle tre predenti versioni pubblicate a febbraio 2012 (pdf 1,3 Mb), maggio (pdf 630 kb) e giugno (pdf 586 kb). Leggi anche il comunicato stampa.

 

(21 giugno 2012) Legionellosi a Edimburgo: il parere dell’Ecdc

88 casi tra cui uno mortale: è la stima dei casi di legionellosi registrati nell’area sud-est di Edimburgo dal 24 maggio 2012, data della prima segnalazione. Sebbene la causa non sia ancora stata identificata, l’epidemiologia dei casi suggerisce una fonte in questa parte della città e, le indagini in corso sulle torri di raffreddamento presenti nella zona, sono mirate a ridurre il rischio di esposizione. Le misure cautelari adottate sinora riducono il rischio di esposizione a questa patologia. Tuttavia il rischio si mantiene alto per le persone di età superiore ai 40 anni, per i fumatori e i soggetti con sistema immunitario compromesso. La legionellosi non si trasmette tra le persone e il rischio per i Paesi europei è limitato alle persone più sensibili in visita in quest’area della città. Una linea telefonica dedicata è stata attivata dalle autorità locali per garantire una diagnosi tempestiva e un trattamento adeguato. Per maggiori informazioni consulta il rapid risk assessment dell’Ecdc (pdf 241 kb).

 

(31 maggio 2012) Cluster di legionellosi in Spagna: l’aggiornamento dell’Ecdc

A febbraio 2012 l’Ecdc ha pubblicato un rapid risk assessment (pdf 1,3 Mb) sui 13 casi (di cui 3 fatali) di legionellosi associata ai viaggi registrati tra dicembre e gennaio in Spagna, nella città di Calpe. Le indagini eseguite hanno identificato come possibile fonte di infezione l’hotel dove hanno soggiornato i 10 viaggiatori coinvolti e 3 dipendenti della struttura. A seguito del verificarsi di ulteriori casi tra i turisti che hanno soggiornato presso l’hotel, l’Ecdc ha pubblicato un aggiornamento (pdf 630 kb) della situazione e delle indagini in corso. A oggi, sono stati identificati complessivamente 25 casi, di cui 22 sono viaggiatori provenienti da Regno Unito, Spagna, Francia e Belgio, e tre sono dipendenti dell’hotel. Sono stati registrati 6 decessi. Per maggiori informazioni consulta il Rapid risk assessmentUpdate - Outbreak of Legionnaires’ disease in a hotel in Calpe, Spain November 2011 – May 2012” (pdf 630 kb).

 

(1 marzo 2012) Dall’Ecdc un manuale operativo per gestire i focolai di legionella

Fornire ai Paesi europei un approccio standardizzato per la segnalazione dei casi di malattia dei legionari associata ai viaggi: è lo scopo del documento “Operating procedures” pubblicato a febbraio 2012 dallo European legionnaires’ disease surveillance network (EldsNet). Il rapporto si focalizza in particolare sulla segnalazione dei casi di malattia causati dal soggiorno presso strutture recettive europee allo scopo di individuare tempestivamente eventuali cluster e attuare adeguate misure di controllo in modo da minimizzare il rischio per i turisti. Per maggiori informazioni consulta il documento, il sito Ecdc e visita le pagine dedicate allo EldsNet.

 

(9 febbraio 2012) Cluster di legionellosi in Spagna

In Spagna, nella città di Calpe, nei mesi di dicembre e gennaio sono stati riportati 13 casi di legionellosi associata ai viaggi (tra cui 3 mortali). Di questi, 12 sono individui residenti nel Regno Unito e 1 in Spagna che hanno soggiornato presso un albergo di Calpe. La malattia ha colpito anche 3 dipendenti dell’hotel, suggerendo che la fonte del contagio sia l’hotel stesso e per questo motivo sono state avviate indagini ambientali e ne è stata disposta la chiusura. Per maggiori informazioni consulta il rapid risk assessment dell’Ecdc (pdf 1,3 Mb).

 

(15 settembre 2011) Cluster di legionellosi a Lazise (Lago di Garda), luglio-agosto 2011

Dal 18 agosto 2011 a oggi sono stati notificati al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps-Iss) 15 casi di malattia dei legionari associati al soggiorno in strutture turistico ricettive di Lazise, un piccolo comune sul lago di Garda in provincia di Verona. Le strutture associate al cluster sono cinque: 2 camping e 3 alberghi. I turisti coinvolti (7 olandesi, 4 tedeschi, 2 italiani, 1 danese e 1 austriaco) vi hanno soggiornato tra luglio e agosto 2011 e la data di insorgenza dei sintomi risulta compresa tra il 18 luglio e il 25 agosto 2011. Al fine di identificare la fonte del contagio, la Ulss 22 di Bussolengo in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Cnesps e dipartimento di Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate) ha rapidamente avviato un’indagine epidemiologica e ambientale. La tempestiva valutazione del rischio ha permesso di attuare idonee misure di controllo e non sono stati segnalati ulteriori casi di malattia compatibili con un’esposizione successiva agli interventi di gestione del rischio adottati. Leggi l’approfondimento a cura di Maria Cristina Rota (reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss).