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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Uso e abuso di sostanze stupefacenti in Abruzzo

Il rapporto sulle tossicodipendenze in Abruzzo delinea un quadro sulle problematiche connesse all’uso e all’abuso di sostanze illecite nella Regione per l’anno 2006. Lo studio contiene la descrizione della rete del sistema dei servizi pubblici e privati, del profilo dei soggetti in trattamento presso i Sert, nonché i risultati delle indagini sull’uso delle sostanze tra la popolazione generale (Ipsad) e quella studentesca (Espad) e delle stime relative alla popolazione con uso problematico. I risultati dell’indagine forniscono indicazioni per la formulazione di nuove strategie e politiche di intervento e prevenzione del fenomeno delle dipendenze patologiche.

 

L’uso di sostanze psicoattive

I dati relativi alla diffusione dei consumi di sostanze psicoattive (droghe, alcol e tabacco) nella popolazione di età compresa tra i 15 e i 54 anni della Regione Abruzzo sono estratti dall’indagine campionaria nazionale Ipsad-Italia 2005-2006, realizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche, attraverso la distribuzione di un questionario anonimo.

 

Dall’indagine è emerso che in Abruzzo il 9% dei rispondenti ha fatto uso di cannabis una o più volte negli ultimi dodici mesi (inferiore al dato nazionale, pari al 12% degli intervistati). I soggetti che dichiarano consumi maggiori appartengono alle classi di età 15-24 e 25-34 anni.

L’uso di cocaina, pari al 2% dei rispondenti, è in linea con le prevalenze dei consumi della sostanza in esame riscontrate nell’intero campione nazionale. Una più alta percentuale di

consumo si riscontra tra i maschi di età compresa tra i 25 e i 34 anni (4,6%), e tra le femmine della classe di età 15-24 anni (2,9%). Il consumo di eroina negli ultimi dodici mesi è dello 0,24% (il campione nazionale è del 0,32%). Dalla disaggregazione per sesso e fascia di età emerge un maggior uso tra i maschi di età compresa fra i 35 e i 44 anni e tra le femmine della classe di età 15 –24 anni. La prevalenza di uso di alcol a livello regionale è pari a quella rilevata su scala nazionale, intorno all’80%. I maschi adulti riferiscono un maggiore consumo della sostanza (vicino al 90%).

 

In aumento gli studenti che dichiarano di aver fatto uso di cannabis, cocaina e alcol negli ultimi dodici mesi. Lo rileva l’indagine Espad-Italia 2006 sul consumo di sostanze stupefacenti tra circa 1900 studenti delle scuole medie superiori della Regione Abruzzo, di età compresa tra i 15 e i 19 anni.

 

Distribuzione territoriale

Per quanto riguarda i consumatori di sostanze illegali, l’elevata quantità di Comuni con prevalenza minore del valore medio regionale (77% per gli oppiacei e 72% per gli stimolanti), suggerisce che l’utenza sia molto concentrata sul territorio, in particolar modo a Pescara e Teramo e nella zona costiera meridionale al confine con il Molise. Per il consumo della cannabis, invece, il fenomeno appare distribuito in maniera pressoché omogenea sul territorio. L’utenza alcoldipendente mostra una distribuzione spaziale concentrata in tre grandi aree: due facenti capo rispettivamente ai Comuni di Teramo e Chieti e un altra che copre la parte meridionale della Regione.

 

Poliassunzione e percezione del rischio

Per quanto riguarda il fenomeno della poliassunzione, tra i residenti abruzzesi che hanno riferito di aver utilizzato eroina nell’ultimo anno, circa la metà associa la sostanza con la cannabis, il 25% accomuna l’uso di eroina con altre sostanze e il restante 25% fa uso esclusivo di eroina. L’80% dei soggetti che afferma di aver utilizzato cocaina negli ultimi dodici mesi, la associa alla cannabis, il 3% con altre sostanze. Tra chi riferisce di aver consumato cannabis una o più volte negli ultimi dodici mesi, l’83% ne ha fatto uso singolo, il 15% la associa con la cocaina e il 2% la accomuna con altre sostanze illegali.

 

Le sostanze percepite come più rischiose per la propria salute dagli abruzzesi, sono l’eroina e la cocaina, rispettivamente per il 99% e 95% del campione. La sostanza identificata come meno pericolosa è invece la cannabis (74%). Se i luoghi di reperimento della cannabis sono soprattutto la strada, la scuola e la casa dello spacciatore, per cocaina ed eroina i principali canali di approvvigionamento sono lo spacciatore e la discoteca.

 

Il maggior fattore di rischio associato all’uso di cannabis, alcol e tabacco è la presenza in famiglia di fratelli che abusano di alcolici e/o di droghe. L’uso di eroina e di cocaina, invece, è associato perlopiù ai soggetti che abusano di tranquillanti e/o sedativi. Non essersi ubriacato nel mese precedente all’intervista e non avere mai avuto esperienza di tabagismo, risultano invece due fattori protettivi rispetto all’uso di eroina, cocaina e cannabis.

 

Domanda di trattamento ai Sert

I soggetti che nel 2006 hanno fatto domanda di trattamento ai Sert della Regione Abruzzo sono complessivamente 4544 (87% maschi, 13% femmine) con un età media di 34 anni.

La percentuale di poliassuntori è pari al 53%. Il poliabuso risulta una pratica sensibilmente più diffusa tra i maschi (54%) rispetto alle femmine (46%). Riguardo alle modalità di assunzione delle sostanze, si evidenzia che il 59% degli utenti in carico assume la sostanza per via iniettiva, il 27% la fuma o la inala e l’8% la sniffa.

 

L’età di primo uso dei consumatori di cannabis è di 17 anni, l’iniziazione per i consumatori di oppiacei si aggira sui 20 anni, mentre cocainomani e alcolisti dichiarano di aver abusato delle sostanze, rispettivamente, a partire dai 22 e 26 anni. Dichiara un livello di istruzione medio il 57% dei rispondenti, un livello elevato il 30% e la licenza elementare il 13%. Tra coloro che dichiarano un titolo di studio elevato, la maggior parte è rappresentata dei consumatori di cannabinoidi (35%).

 

Nel corso del 2006, in 10 degli 11 Servizi per le tossicodipendenze della Regione sono stati testati oltre 2 mila soggetti per individuare la presenza di infezione da Hiv, e di questi il 3% è risultato positivo. Per quanto riguarda la diffusione delle epatiti, per i marker del virus Hbv sono stati testati 2513 soggetti in carico e di questi il 16% è risultato positivo, mentre al test del Hcv sono stati sottoposti 2442 utenti e nel 45% dei casi si è riscontrata positività al virus.

Dall’indagine è emerso che la Regione Abruzzo, sebbene non abbia previsto uno specifico piano per il reinserimento sociale dei consumatori ed ex consumatori di droga, nel 2006 ha finanziato 3 diversi progetti di durata triennale. Nello specifico, gli ambiti di intervento riguardano non soltanto l’occupazione e il lavoro, ma anche l’istruzione, la formazione e l’assistenza sociale di base.

 

Ricoveri e detenzioni

Per quanto riguarda i ricoveri nelle strutture ospedaliere della Regione Abruzzo nel 2006 le

diagnosi più frequenti sono quelle legate all’uso di alcol (70% dei casi). Le diagnosi correlate all’uso di droghe costituiscono il 25% del totale dei ricoveri e, di questi, il 54% è attribuibile all’uso di oppiacei e il 26% all’uso di sedativi, barbiturici e ipnotici. I soggetti ricoverati nel 2006 per diagnosi droga, alcol e tabacco correlate, sono stati complessivamente 1736, di cui 1515 residenti. Rispetto alle sostanze d’abuso, il sesso maschile è maggiormente rappresentato, eccetto per l’abuso di sedativi, barbiturici, ipnotici e antidepressivi, attribuibile soprattutto alle donne. L’età dei ricoveri varia a seconda della sostanza d’abuso: 29 anni per i consumatori di cannabinoidi, 36 anni per gli utilizzatori di cocaina, 47 anni per i consumatori di alcol.

 

Negli istituti penitenziari per adulti della Regione Abruzzo, nell’anno 2006, si sono registrati 602 ingressi per violazione della normativa sugli stupefacenti, corrispondenti a circa il 30% del totale degli ingressi. A livello nazionale, la percentuale di ingressi per questi reati si è attestata intorno al 28%. Il 98% dei soggetti è entrato in carcere per crimini connessi alla produzione, traffico e vendita di sostanze stupefacenti (art. 73 DPR 309/90), mentre il restante 2% per associazione finalizzata al traffico e alla vendita di sostanze illegali (art. 74 DPR 309/90).

In linea con quanto osservato in tutta Italia, l’analisi delle caratteristiche anagrafiche evidenzia la netta preponderanza di soggetti di genere maschile e nazionalità italiana. L’età media è di circa 32 anni, mentre la classe maggiormente rappresentata è quella dei 25-34 anni. I detenuti stranieri risultano mediamente più giovani degli italiani (28 anni contro 33).