Sorveglianza e controllo delle zanzare autoctone e invasive: il manuale dell’Oms Europa
L’introduzione di nuove specie di zanzara all’interno della Regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e la diffusione in altri Paesi di quelle già presenti in seguito all’ampliamento del loro areale di distribuzione evidenziano la necessità di disporre di sistemi di sorveglianza e controllo adeguati e aggiornati per monitorare gli attuali e i potenziali vettori di patogeni nei territori europei.
Per supportare gli Stati membri in questa attività l’Oms Europa, a gennaio 2019, ha redatto il manuale “Manual on prevention of establishment and control of mosquitoes of public health importance in the WHO European Region (with special reference to invasive mosquitoes)”, che rappresenta una vera e propria guida pratica sul controllo di Culicidi di interesse sanitario (con particolare riguardo per le specie invasive).
Il rapporto, a cura di Willem Takken e Henk van den Berg (Università di Wageningen, Paesi Bassi), si articola in 8 capitoli di cui 6 principali che trattano approfonditamente vari temi riguardanti l’approccio integrato per la sorveglianza e il controllo delle zanzare autoctone e invasive.
Nel documento vengono menzionati e analizzati protocolli di sorveglianza sia sotto l’aspetto entomologico che dal punto di vista epidemiologico e osservati alla luce dei vari scenari possibili che si possono verificare sul territorio in base al tipo di diffusione del vettore.
Per quanto riguarda le metodiche di controllo, vengono valutate le tecniche e le conoscenze attuali sulla materia nei confronti sia delle zanzare da container, come quelle appartenenti al genere Aedes, sia delle altre specie potenziali vettori appartenenti ai generi Anopheles e Culex. Prima vengono descritte le specie invasive Ae. aegypti, Ae. albopictus, Ae. japonicus, Ae. koreicus, Ae. atropalpus, Ae. triseriatus e Cx. tritaeniorhynchus, per poi passare alla trattazione di quelle autoctone in Europa, come An. hyrcanus, An. plumbeus, Cx. pipiens e Ae. vexans. Tra le specie autoctone nei Paesi europei del Mediterraneo vengono menzionate anche le specie del complesso Anopheles maculipennis (frequentemente documentate quali vettori di malaria e Culex torrentium (imputato come vettore dei virus Ockelbo e Sindbis).
Le misure e le strategie per l’organizzazione e il perfezionamento del controllo delle zanzare sono approfondite rispetto a quattro possibili scenari, basati sulla presenza o meno del vettore e sul rischio di trasmissione della malattia:
- specie invasiva potenziale vettore non presente in un dato Paese ma con rischio reale di introduzione e stabilizzazione
- specie esotica appena introdotta e recentemente stabilizzata in un’area limitata (meno di 25 Km²)
- specie invasiva che si è stabilizzata in un’area superiore a 25 Km² oppure specie autoctona per cui l’eradicazione non è più possibile
- trasmissione locale confermata di malattia trasmessa da vettori che implica la presenza di zanzare nelle immediate vicinanze dei casi.
Nel rapporto Oms vengono inoltre discussi gli aspetti normativi del controllo vettoriale, in particolare per quanto riguarda l’uso di insetticidi e la legislazione a sostegno di azioni preventive e di controllo.
Infine, come parte integrante del controllo e per una corretta valutazione dell’intervento, viene affrontato il tema del monitoraggio entomologico che deve seguire una metodologia (protocollo) standardizzabile e condivisa a livello internazionale.
- il documento completo sul sito dell’Oms Europa: “Manual on prevention of establishment and control of mosquitoes of public health importance in the WHO European Region (with special reference to invasive mosquitoes”
- l’articolo “The dominant Anopheles vectors of human malaria in Africa, Europe and the Middle East: occurrence data, distribution maps and bionomic précis” pubblicato su Parasites & Vectors a dicembre 2010
- l’articolo “Ecologic studies of mosquitoes and birds as hosts of Ockelbo virus in Sweden and isolation of Inkoo and Batai viruses from mosquitoes” pubblicato su The American Journal of tropical medicine and hygiene a settembre 1989