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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Vie di trasmissione

Esistono tre diverse vie di trasmissione dell’HIV: ematica, materno-fetale e sessuale.

 

La trasmissione per via ematica avviene attraverso trasfusioni di sangue infetto o attraverso lo scambio di siringhe infette. Negli anni ‘80, quando c’erano meno conoscenze sulle modalità di diffusione del virus, diverse persone sono state contagiate dall’HIV in seguito a trasfusioni di sangue infetto o alla somministrazione di suoi derivati. A partire dal 1990 questo tipo di trasmissione è stata praticamente eliminata grazie a un controllo scrupoloso delle unità di sangue, al trattamento con calore degli emoderivati e all’accurata selezione dei donatori, ma anche grazie a un minor ricorso a trasfusioni inutili e ad un maggiore utilizzo dell’autotrasfusione.

 

La trasmissione attraverso il sangue rappresenta la principale modalità di diffusione dell’infezione nelle persone dedite all’uso di sostanze per via iniettiva. L’infezione avviene attraverso la pratica, diffusa tra i consumatori di sostanze, di scambiarsi la siringa o altro materiale utilizzato per iniettare la droga; questo materiale può contenere piccole quantità di sangue che può essere infetto se uno dei consumatori è HIV positivo. Possono essere veicolo di trasmissione dell’HIV anche gli aghi usati; per questo motivo è indispensabile l’utilizzo di aghi sterili monouso anche per le pratiche di agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing. Non va dimenticato che questa modalità di trasmissione è comune anche ad altri virus quali quelli responsabili dell’epatite B e C, infezioni anch’esse molto diffuse tra i consumatori di sostanze.

 

La trasmissione da madre a figlio, detta trasmissione verticale, può avvenire durante la gravidanza, durante il parto o con l’allattamento. Il rischio per una donna sieropositiva di trasmettere l’infezione al feto è circa del 20%. Attualmente tale rischio è ridotto al di sotto del 2% somministrando un farmaco antivirale (la zidovudina) alla madre durante la gravidanza e al neonato nelle prime sei settimane di vita. Tutte le coppie che intendono avere un bambino dovrebbero sottoporsi al test per l’HIV al fine di evitare la trasmissione al nascituro in caso di eventuale positività (non ancora nota) di uno dei due genitori.

 

La trasmissione per via sessuale è nel mondo la modalità di trasmissione più diffusa dell’infezione da HIV. I rapporti sessuali, sia di tipo eterosessuale che omosessuale, non protetti dal preservativo, possono essere causa di trasmissione dell’infezione. La trasmissione avviene attraverso il contatto tra liquidi biologici infetti (secrezioni vaginali, liquido pre-eiaculatorio, sperma, sangue) e le mucose. La trasmissione è possibile anche se le mucose sono apparentemente integre.

 

Piccole lesioni o infiammazioni (anche se non visibili a occhio nudo) causate da infezioni del tratto genitale e tutte le pratiche sessuali che provocano lesioni delle mucose genitali comportano un aumento del rischio di trasmettere e/o acquisire l’HIV. È opportuno sottolineare che i rapporti sessuali non protetti possono veicolare non solo l’HIV, ma anche oltre 30 tipi di Infezioni sessualmente trasmesse (Ist). Da quanto specificato sopra, appare chiaro che non esistono categorie a rischio ma solamente comportamenti che sono a rischio di trasmettere/acquisire l’infezione da HIV (ad esempio, i rapporti sessuali non protetti o lo scambio di materiale per sostanze di abuso). Il coito interrotto non protegge dall’HIV, così come l’uso della pillola anticoncezionale, del diaframma e della spirale. Le lavande vaginali, dopo un rapporto sessuale, non eliminano la possibilità di contagio.

 

Anche l’assunzione di droghe o sostanze di abuso non iniettabili (cocaina, ecstasy, alcol) sono pericolose, in quanto riducono il livello di attenzione ed è pertanto più probabile esporsi a comportamenti a rischio (per esempio, rapporti sessuali non protetti).

 

Come non si trasmette il virus

Il virus non si trasmette attraverso:

  • strette di mano, abbracci, vestiti
  • baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore, muco, urina e feci
  • bicchieri, posate, piatti, sanitari, asciugamani e lenzuola
  • punture di insetti.

Il virus non si trasmette frequentando:

  • palestre, piscine, docce, saune e gabinetti
  • scuole, asili e luoghi di lavoro
  • ristoranti, bar, cinema e locali pubblici
  • mezzi di trasporto.

 

Data di ultimo aggiornamento: 30 gennaio 2020

Data di creazione della pagina: 20 ottobre 2011

Revisione a cura di: Barbara Suligoi, Vincenza Regine e Lucia Pugliese - Centro operativo AIDS – Dipartimento malattie infettive, ISS