Documentazione
In Italia
Le infezioni sessualmente trasmesse. Come riconoscerle e prevenirle
Monografia della collana di libri per i ragazzi delle scuole secondarie “I Ragazzi di Pasteur”, nata dalla collaborazione tra Ibsa Foundation e l’Istituto Pasteur Italia realizzata da Barbara Suligoi e Maria Cristina Salfa (ISS) nel 2018 per spiegare ai giovani come riconoscere le infezioni sessualmente trasmesse (e a chi rivolgersi per avere chiarimenti o indicazioni), i rischi associati ai rapporti sessuali non protetti e l’importanza di salvaguardare la propria salute attraverso poche ma efficaci “Regole del sesso sicuro”. Scarica la monografia (pdf 6,3 Mb) e la versione in inglese “Sexually transmitted infections. How to recognize and prevent them” (pdf 3,8 Mb) pubblicata nel 2021.
Relazione al Parlamento 2017 sullo stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da Hiv (articolo 8, comma 3, legge 5 giugno 1990, n. 135)
In Italia, nel 2016, sono state riportate 3451 nuove diagnosi di infezione da Hiv, pari a 5,7 nuovi casi per 100 mila residenti e il numero delle nuove diagnosi è risultato in calo rispetto all’anno precedente (nel 2015 erano 3549), per tutte le modalità di trasmissione (rapporti eterosessuali; uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini – Msm, Men who have sex with men; utilizzatori di droghe per via endovenosa – Idu, Injecting drug users). Lo riferisce la Relazione Aids 2017 (inviata al Parlamento il 12 settembre 2018) che illustra: le attività svolte dal Ministero nell'ambito dell'informazione, della prevenzione, dell’assistenza e dell’attuazione di progetti relativi all'Hiv/Aids; le attività realizzate in collaborazione con il Comitato tecnico sanitario (Sezione per la lotta contro l’Aids e Sezione del volontariato per la lotta contro l’Aids); l'attività svolta dall'Istituto superiore di sanità (Iss), in particolare le iniziative in tema di sorveglianza dell'infezione da Hiv e dell'Aids, di ricerca, di prevenzione e di counselling telefonico. Leggi il commento di Anna Maria Luzi e Barbara Suligoi (Dipartimento Malattie infettive, Iss) e scarica il documento completo “Relazione al Parlamento 2017 sullo stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da HIV (articolo 8, comma 3, legge 5 giugno 1990, n. 135)” (pdf 1,5 Mb).
Le sorveglianze Hiv regionali in Italia: la base per il futuro sistema nazionale
Descrivere i 21 sistemi regionali di sorveglianza Hiv e verificare la fattibilità dell’unificazione di questi sistemi in un sistema di sorveglianza unico a livello nazionale: è questo l’obiettivo di uno studio condotto, a marzo 2017, dal Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con i referenti regionali del Sistema di sorveglianza nazionale delle nuove diagnosi di infezione da Hiv. I risultati dell’indagine sono stati pubblicati su Epidemiologia & Prevenzione (Epidemiol Prev 2018; 42 (3-4), maggio-agosto. Per approfondire consulta l’articolo completo “Le sorveglianze Hiv regionali in Italia: la base per il futuro sistema nazionale” e il commento inserito nella sezione “Parole e Cambiamento” della stessa rivista.
People living with undiagnosed HIV infection and a low CD4 count: estimates from surveillance data, Italy, 2012 to 2014
Articolo pubblicato su Eurosurveillance il 12 aprile 2018 in cui si analizzano le caratteristiche e il numero delle persone che vivono con l’Hiv in fase avanzata (numero di linfociti CD4 inferiore a 350 cell/μL) senza essere state ancora diagnosticate. Per maggiori informazioni leggi l’articolo completo.
Piano nazionale di interventi contro Hiv e Aids (Pnaids)
A distanza di più di 25 anni dalla emanazione della legge 135/90, che ha segnato l’indirizzo operativo della lotta all’Aids in Italia, la Conferenza Stato-Regioni il 26 ottobre 2017 ha sancito l’intesa sul “Piano nazionale di interventi contro Hiv e Aids (Pnaids)”. Il Piano, partendo dall’analisi dei mutamenti osservati negli anni in termini epidemiologici e rispetto alle realtà socio-assistenziali, propone interventi basati sulle evidenze scientifiche e definisce obiettivi in linea con quelli delle principali agenzie internazionali – come Unaids, Oms ed Ecdc – che puntano a debellare l’Aids entro il 2030. Il Pnaids ha preso forma attraverso un processo di coinvolgimento di istituzioni scientifiche e realtà della società civile: le Sezioni per la lotta all’Aids del Comitato tecnico sanitario (Cts), Istituto superiore di sanità (Iss), società scientifiche, associazioni di volontariato, università ed enti di ricerca e Ircss (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico). Leggi l’approfondimento a cura di Anna Luzi e Barbara Suligoi (Dipartimento malattie infettive, Iss) e consulta il testo completo del Piano nazionale di interventi contro Hiv e Aids (Pnaids) (pdf 1 Mb).
Relazione al Parlamento 2016
Relazione sullo stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da Hiv (articolo 8, comma 3, legge 5 giugno 1990, n. 135) inviata al Parlamento il 2 agosto 2017. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1,3 Mb).
La Bussola
Supplemento 1, n. 4 vol. 30 (2017) del Notiziario dell'Istituto superiore di sanità. Vademecum su aspetti sanitari e legali rivolto sia alle persone che hanno ricevuto una diagnosi di sieropositività, sia a chi desidera offrire al proprio caro un supporto concreto nell’affrontare i problemi della vita quotidiana. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 2,6 Mb).
Relazione al Parlamento 2015
Relazione presentata al Parlamento il 16 novembre 2016, ai sensi dell'articolo 8, comma 3, della Legge 5 giugno 1990, n.135. Il documento riporta le attività svolte dal ministero della Salute nell’ambito dell’informazione, prevenzione, assistenza e attuazione di progetti relativi alle infezioni da Hiv e Aids e le attività svolte dalla Commissione nazionale per la lotta contro l’Aids. Inoltre viene documentata anche l’attività svolta dall'Iss, in particolare le iniziative in tema di sorveglianza, di ricerca e di consulenza telefonica (Telefono Verde Aids e Malattie sessualmente trasmesse). Consulta il documento completo “Relazione al Parlamento 2015 sullo stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da Hiv (articolo 8, comma 3, legge 5 giugno 1990, n. 135)” (pdf 1,4 Mb).
Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione delle strategie attivate per fronteggiare l’infezione da Hiv nel 2014, pubblicata dal ministero della salute il 18 marzo 2016. Il documento presenta: le attività svolte dal Ministero nell’ambito dell’informazione, prevenzione, assistenza e attuazione di progetti relativi all’Hiv/Aids; le attività della Commissione nazionale per la lotta contro l’Aids; l’attività svolta dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in particolare le iniziative in tema di sorveglianza dell’infezione da Hiv e dell’Aids, di ricerca e di prevenzione attraverso un’informazione scientificamente corretta, aggiornata e personalizza erogata dal Servizio di counselling “Telefono Verde Aids e Infezioni Sessualmente Trasmesse – 800.861.061” e attraverso un’informazione on line fornita dal sito istituzionale uniticontrolaids.it. Per approfondire consulta anche il comunicato stampa, le pagine dedicate al Telefono Verde Aids e Infezioni sessualmente trasmesse (800.861.061) a cura dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (UO RCF), le pagine del Centro operativo Aids (Coa) e il sito uniticontrolaids.it.
È stata presentata al Parlamento, il 2 febbraio scorso, la Relazione sullo stato di attuazione delle strategie attivate in Italia per fronteggiare l’infezione da Hiv nell’anno 2013. Le attività promosse dal Ministero della Salute sono illustrate con riferimento ai settori dell’informazione, della prevenzione, dell’assistenza e dell’attuazione di progetti. Sono, inoltre, riportate le attività svolte dalla Cnla e dall’Iss. In particolare, per le attività dell’Istituto Superiore di Sanità, sono di rilievo quelle del Coa, nel settore della ricerca e della sorveglianza dell’infezione da Hiv e dell’Aids e quelle dell’Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (Dip. Mipi), nell’area della ricerca, della prevenzione e della comunicazione con particolare riferimento all’attività di counselling telefonico del Telefono Verde Aids e Ist – 800.861.061 e all’attività del sito www.uniticontrolaids.it.
Aggiornamento delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2013 (pdf 2,6 Mb)
Il Notiziario Iss-Coa (volume 27-numero 9–supplemento 1–2014) riporta i dati sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e sui casi di Aids aggiornati al 31 dicembre 2013. Consulta anche le le diapositive (pdf 658 kb).
Attività di Hiv/Aids/Ist Counselling telefonico svolta dai 18 Servizi appartenenti alla ReTe Aids
Dati relativi al periodo 1 gennaio–24 novembre 2014
Aggiornamento 2013 del documento realizzato annualmente dal ministero della Salute per fornire elementi di guida sia per la prescrizione della terapia antiretrovirale di combinazione (cART) sia per la gestione complessiva dei pazienti Hiv-positivi.
Aggiornamento delle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2011 (pdf 5,7 Mb)
Il Notiziario Iss-Coa riporta i dati sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e sui casi di Aids aggiornati a dicembre 2011.
Linee guida italiane sull'utilizzo degli antiretrovirali nelle persone con Hiv, 2012 (pdf 10,8 Mb)
Documento approvato a luglio 2012 dalla Commissione nazionale per la lotta contro l’Aids e realizzato, per incarico del ministero della Salute, dal Centro nazionale Aids dell’Iss, con il contributo dell’Hiv/Aids Italian expert panel. L’obiettivo è di fornire a medici, associazioni di pazienti, amministratori locali e decisori politici raccomandazioni per la prescrizione della terapia.
La normativa italiana in materia di Hiv, Aids e Infezioni sessualmente trasmesse (Ist) (pdf 1,6 Mb)
Rapporto Istisan, pubblicato a maggio 2012, frutto della collaborazione tra l’Unità Operativa ricerca psico-socio-comportamentale, comunicazione, formazione (UO rcf) e il Centro operativo Aids (Coa), dell’Istituto superiore di sanità. Il documento è una guida che comprende le principali disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per coloro che sono direttamente o indirettamente coinvolti nel Hiv/Aids e nelle Ist. La prima parte del documento riguarda la legislazione in materia di infezione da Hiv e Aids, la seconda parte affronta il quadro legislativo sulle Ist. Ognuna delle due parti presenta lo scenario epidemiologico e una trattazione dettagliata degli elementi normativi, giurisprudenziali e deontologici concernenti tali infezioni. Per maggiori informazioni, visita il sito Iss e scarica il documento completo (pdf 1,6 Mb).
Pubblicati i risultati del progetto promosso e finanziato dal ministero della Salute per individuare percorsi in grado di migliorare l’accesso ai servizi di screening Hiv e sperimentare modelli di intervento efficaci. Rapporto pubblicato a fine 2011.
Al crescere dell’età non bisogna abbassare la guardia: il senso di sicurezza dato dall’esperienza e la mancanza di percezione del rischio sono tra le cause della diffusione, delle infezioni sessualmente trasmesse (Ist) tra gli adulti ultracinquantenni, registrata negli ultimi anni. Secondo quanto osservato dalla sorveglianza Iss sulle infezioni da Hiv/Aids e sulle Ist portata avanti dal Centro operativo Aids (Coa), le Ist stanno infatti aumentando proprio nella fascia di età compresa tra i 45 e i 65 anni, dove si registra un incremento dell’incidenza anche di 10 volte. Leggi la riflessione di Barbara Suligoi (Centro operativo Aids, Iss).
L’epidemiologia dell’Hiv/Aids in Italia: i dati del Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità, 2011 (pdf 155 kb)
Commento del Coa ai dati 2010 pubblicato in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids 2011. Scarica anche le diapositive (pdf 1,9 Mb).
Nuove diagnosi di infezione da Hiv e casi di Aids: i dati Coa 2011
Sono oltre 45 mila le nuove diagnosi di infezione da Hiv riportate al Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), tra il 1985 e il 2009, da 17 Regioni e Province italiane. Riguardo ai nuovi casi di Aids, dal 1982 (anno della prima diagnosi della malattia in Italia) al 31 dicembre 2010, sono stati notificati al Coa oltre 62 mila casi. È quanto emerge dai dati pubblicati dal Coa sul notiziario dell’Iss (volume 24, numero 5, supplemento 1 - 2011) e presentati a Roma, tra il 17 e il 20 luglio, in occasione del convegno internazionale dell’International Aids Society (Ias).
Tubercolosi, Hiv e migrazione: una reale emergenza? (pdf 310 kb)
Atti del convegno annuale dell’Italian National Focal Point – Infectious Diseases and Migrant, un network di esperti coordinato dall’Iss che si occupa del fenomeno migratorio e delle esigenze sanitarie a esso collegate. L’evento scientifico del 19 maggio 2011 si è articolato in tre parti: una, più generale, ha analizzato lo scenario nazionale e internazionale, fornendo una panoramica delle diverse strategie di lotta alla tubercolosi e all’Hiv, mentre le due sessioni successive hanno focalizzato l’attenzione su “migrazione e tubercolosi” e su “Hiv e tubercolosi nella persona migrante”. Per approfondire leggi: sul sito dell’Iss, gli atti del convegno (pdf 310 kb).
Prevenire l’infezione da Hiv: alcune esperienze di counselling telefonico in Italia
Rapporto Istisan che analizza i principi base dell’attività di counselling telefonico, la sua applicazione nella prevenzione delle infezioni da Hiv e presenta i contributi forniti da alcuni esperti nella prevenzione del virus. Le scarse conoscenze sulle vie di trasmissione del virus Hiv, sul ruolo del test e sui comportamenti a rischio hanno reso necessario, infatti, attivare canali comunicativi in grado di fornire informazioni in modo anonimo, ma allo stesso tempo personalizzato. In questo panorama l’esperienza di counselling telefonico svolta dalla Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) rappresenta un punto di riferimento sia per le persone sieropositive, sia per la popolazione generale, contribuendo all’abbattimento delle paure e dei pregiudizi che circondano l’infezione e la malattia. Nel rapporto vengono inoltre riportati i risultati conseguiti dal Telefono verde Aids dell’Iss. Scarica il documento completo (pdf 1 Mb).
Alcol e Aids, una relazione pericolosa
Il 50% dei ragazzi e delle ragazze dell’ultimo triennio delle scuole superiori non pensa di poter contrarre una infezione da Hiv durante i rapporti sessuali perché ha bevuto troppo per valutare il rischio; il 10% dichiara che non è in grado di percepire il rischio di Aids potenzialmente connesso a un rapporto sessuale non protetto perché sconvolto dall'uso di sostanze. Nella Giornata mondiale contro l'Aids, l'Osservatorio nazionale alcol (Cnesps-Iss) pubblica i risultati di un’indagine svolta nell'ambito del progetto “Prevenzione Aids-Problematiche adolescenziali 2010” condotto dall'Unità Operativa Aids dell'Asl RM/C - D11 nelle scuole superiori del Municipio XI, in collaborazione con l'Osservatorio nazionale alcol Cnesps. L'analisi di questi comportamenti a rischio desta profonda preoccupazione tra i decisori politici, i ricercatori, i professionisti dedicati alla prevenzione delle fasce più vulnerabili come gli adolescenti. I dati sono stati presentati al Convegno "La conoscenza a favore della salute, dell’amore, del sesso: parliamone insieme" (Roma, 11 novembre 2010) da Emanuele Scafato, direttore dell'Osservatorio e del Centro Oms per la ricerca sull'alcol. Leggi il commento (pdf 56 kb) e scarica la presentazione di Emanuele Scafato e Silvia Ghirini (pdf 3,2 Mb) e il long abstract (pdf 42 kb) con i dati sul binge-drinking in adolescenza.
Linee guida italiane sull'utilizzo degli antiretrovirali nelle persone con Hiv (2014)
Pubblicate a cura del Centro nazionale Aids dell’Istituto superiore di sanità, le linee guida italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da Hiv-1, hanno l’obiettivo di fornire a medici, associazioni di pazienti, amministratori locali e decisori politici, indicazioni per la prescrizione della terapia sulla base di argomenti ricavati dalla letteratura scientifica e dall’analisi comparativa di altre linee guida. Consulta il documento originale (pdf 7,4 Mb).
La sorveglianza dell’Aids e delle nuove diagnosi di infezione da Hiv 2009 (pdf 470 kb)
Le diapositive realizzate dal Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità, presentate in occasione della Giornata mondiale del 1 dicembre, aggiornano la situazione epidemiologica dell’Italia.
Grafici con i dati epidemiologici (aggiornati a novembre 2007) forniti dal Centro operativo Aids, con informazioni su incidenza, mortalità, principali vie di trasmissione, categorie di popolazione colpite.
Il Telefono Verde Aids dell’Istituto superiore di sanità: un’Unità operativa impegnata in differenti aree (pdf 202 kb)
Rapporto sull’attività del Telefono Verde Aids e con una sintesi dei dati relativi all’attività di counselling telefonico rivolta alla popolazione generale (1 gennaio - 16 novembre 2007).
“Aggiornamento sulle conoscenze in tema di terapia antiretrovirale” (dicembre 2005)
Il documento, elaborato dalla Commissione nazionale per la lotta contro l’Aids, Comitato scientifico di progetto del Ccm, definisce le nuove linee guida per il monitoraggio dell’infezione da Hiv e della terapia antiretrovirale. Inoltre, affronta problematiche sui tempi della terapia, quando e come iniziare, quando cambiare, strategie alternative, questioni cliniche specifiche e popolazioni particolari affette.
Italia (pdf 83 kb)
Dall'Oms la situazione epidemiologica in Italia, aggiornata al 2005.
I casi di Aids notificati in Italia fino al 2005 (Notiziario Iss) (pdf 2,36 Mb)
Dal 1982 a dicembre 2005 sono stati notificati nel nostro Paese circa 56 mila casi di Aids. L’andamento dell’incidenza mostra un incremento fino al 1995, poi una diminuzione dal 1996 al 2001. Dal 2002 il numero dei casi sembra stabilizzarsi. Crescono i casi attribuibili alla trasmissione sessuale, mentre solo il 35% dei malati fa uso di terapie antiretrovirali.
Analisi delle caratteristiche degli immigrati con diagnosi di Aids effettuata in Italia tra il 1982 e il 2000, stima dell’incidenza della malattia negli stranieri tra il 1992 e il 2000. La diagnosi è aumentata, mentre il tasso d’incidenza è diminuito: un trend in linea con quello osservato tra gli italiani. L’analisi dei risultati suggerisce inoltre per gli stranieri una maggiore opportunità di accesso alle cure in Italia rispetto ai Paesi di origine.