Giornata mondiale contro l’Aids 2011
1 dicembre 2011 - “Getting to zero: zero new Hiv infections. Zero discrimination. Zero Aids related deaths”: è questo lo slogan scelto per la campagna contro l’Aids che, iniziata quest’anno in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids 2011, proseguirà sino al 2015. Il motto, che significa “arrivare a zero nuove infezioni da Hiv, zero discriminazioni e zero morti per Aids” è il tema della Giornata mondiale contro l’Aids, indetta ogni anno per il primo dicembre. Il messaggio della campagna, rivolto ai governi di tutto il mondo è sopratutto un invito all’azione immediata da parte dei Paesi africani, affinché rispettino gli impegni presi con la dichiarazione di Abuja e la destinazione di maggiori risorse per la prevenzione di questo virus. L’edizione di quest’anno è infatti focalizzata sull’urgenza e l’importanza di misure in grado di contrastare il dilagare del virus tra la popolazione e fermare i decessi correlati all’insorgenza dell’Aids. Infatti, nel mondo, solo un terzo delle 15 milioni di persone con diagnosi di Hiv positività riceve le cure adeguate e il numero di nuovi casi di infezione si mantiene superiore rispetto a quello delle persone che iniziano i trattamenti.
I dati globali sull’epidemia, resi disponibili da Unaids dal Global Aids Day Report 2011 (pdf 605 kb), stimano per il 2010 un totale di 34 milioni di persone con diagnosi di Hiv positività, 1,8 milioni di decessi per patologie correlate all’Aids e 2,7 milioni di nuove infezioni, di cui circa 30 mila rilevate tra i bambini.
Risorse e finanziamenti
Il Global Aids Day Report 2011 suggerisce la possibilità di fermare l’epidemia di Aids attraverso investimenti oculati da compiere nei prossimi cinque anni, in grado di dare valore a quanto appreso da questa malattia nel corso dei tre decenni passati. Tuttavia la crisi economica mondiale ha ridotto le risorse disponibili, passando così dagli 8,7 miliardi di dollari, stanziati nel 2009, ai 7,6 miliardi di dollari del 2010.
Nel mese di giugno 2011 gli Stati membri dell’Onu, riuniti per discutere sulle misure da adottare contro questo virus, hanno concordato i nuovi obiettivi di lotta all’Aids attraverso la definizione di una roadmap specifica per ogni Paese:
- massimizzare i vantaggi derivanti della risposta all’Hiv
- utilizzare i dati epidemiologici specifici di ogni Paese al fine di impiegare al meglio le risorse disponibili
- supportare i Paesi nella realizzazione di programmi adatti al proprio contesto nazionale
- aumentare l’efficienza delle iniziative di prevenzione, migliorare le cure, i trattamenti e il sostegno alle persone affette da Hiv.
La situazione epidemiologica in Italia: il ruolo delle sorveglianze
Nel nostro Paese, dal 1984, il Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità raccoglie i dati relativi alle notifiche di Aids e dal 2008 i dati delle nuove diagnosi di infezione da Hiv.
Gli ultimi dati disponibili, rilasciati dal Coa in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids 2011 nel documento “L’epidemiologia dell’Hiv/Aids in Italia: i dati del Centro Operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità, 2011” (pdf 650 kb) e nelle diapositive “Sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv” (pdf 2 Mb), indicano che in Italia, analogamente ad altri Paesi europei, un sieropositivo su quattro non sa di essere infetto, un dato che interessa soprattutto le persone mature che hanno contatti sessuali non protetti.
Nel nostro Paese, nel 2010, sono stati diagnosticati 5,5 nuovi casi di Hiv positività ogni 100 mila residenti e quasi una persona su 3, diagnosticata come Hiv positiva, è di nazionalità straniera. Inoltre oltre un terzo delle persone con una nuova diagnosi di Hiv viene diagnosticato in fase avanzata della malattia, con conseguente rilevante compromissione del sistema immunitario.
Sul sito dell’Iss, leggi anche: il Primo Piano dedicato alla Giornata 2011 “Hiv/Aids: i numeri dell'epidemia in Italia” e il Primo Piano dedicato al Telefono Verde Aids e Ist (800861061) dell’Iss con la sintesi dei dati (pdf 150 kb) relativi all'attività di counselling telefonico (1 gennaio - 23 novembre 2011).
In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, l’Azienda Asl RM C e l’Osservatorio nazionale alcol, Cnesps-Iss hanno presentato i risultati (pdf 2,9 Mb) di un’indagine sulla percezione e gli effetti comportamentali del consumo di alcol come cofattore di rischio comportamentale per l’infezione da Hiv tra gli studenti.
Risorse utili
- il sito del World Aids campaign e le pagine dedicate alla Giornata mondiale contro l’Aids 2011
- il rapporto Unaids “Global Aids Day Report 2011” (pdf 605 kb)
- le pagine del sito Ecdc dedicate alla Giornata mondiale 2011
- il rapporto Ecdc - Oms Europa “Hiv/Aids surveillance in Europe 2010” (pdf 6,9 Mb)
- le pagine del sito Cdc dedicate all’infezione da Hiv
- i dati epidemiologici aggiornati su Italia, Europa e mondo
- le diapositive con i dati 2010 del Coa sulla “Sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv” (pdf 1,9 Mb)
- il commento ai dati 2010 del Coa “L’epidemiologia dell’Hiv/Aids in Italia: i dati del Centro operativo Aids dell’Istituto superiore di sanità, 2011” (pdf 155 kb)
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i risultati relativi a un’indagine sulla valutazione di impatto del ruolo del consumo di alcol quale cofattore del rischio comportamentale per l’infezione da Hiv tra i giovani, condotta da Asl RM C e Osservatorio nazionale alcol, Cnesps: presentazione (pdf 2,9 Mb) e il documento originale (pdf 445 kb).