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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aumentare la consapevolezza del legame tra alcol e cancro: la dichiarazione congiunta OMS Europa/IARC al Parlamento europeo

  

Aumentare la consapevolezza del legame negativo tra consumo di alcol e cancro nella popolazione generale diffondendo le raccomandazioni del Codice europeo contro il Cancro. È questo il messaggio centrale che sintetizza la recente dichiarazione congiunta di Hans Henri P. Kluge, direttore regionale per l’Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e di Elisabete Weiderpass - direttrice dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (International Agency for Research on Cancer-IARC).

 

La dichiarazione, datata 3 novembre 2023, è indirizzata agli eurodeputati della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) del Parlamento europeo e ha preceduto in maniera singolare il voto del Parlamento europeo del 7 novembre su una serie di emendamenti a una relazione sulle malattie croniche non trasmissibili che includevano il riferimento all’alcol come fattore di rischio per la salute.

 

In Europa, le malattie croniche non trasmissibili come le malattie cardiovascolari, il diabete, le malattie respiratorie croniche e il cancro rappresentano il 90% di tutti i decessi e, in particolare, il 70% di tutte le morti premature.

 

L’alcol è un cancerogeno di gruppo 1 (con evidenze sufficienti sul fatto che causa il cancro negli esseri umani) così come classificato dal 1988 dalla IARC e l’evidenza scientifica consolidata negli ultimi trent’anni ha costituito parte non marginale della Risoluzione del Parlamento europeo che ha lanciato, il 16 febbraio 2022, il Piano europeo contro il cancro, acquisendo l’evidenza che non esistono quantità sicure di consumo alcolico.

 

Anche il Continuous Update Project del World Cancer Research Fund dell'American Institute for Cancer Research ha attribuito il massimo livello di evidenza causale all'associazione tra il consumo di bevande alcoliche e lo sviluppo dei tumori maligni. Sulla base di queste evidenze scientifiche, il Codice europeo contro il cancro (European Code Against Cancer), coordinato dalla IARC, fornisce ai cittadini europei una chiara raccomandazione sulla prevenzione del tumori maligni alcol-correlati affermando che: «Se bevi alcolici di qualsiasi tipo, limita l’assunzione. Non bere alcolici è meglio per la prevenzione del cancro». L’alcol, sostanza tossica, psicoattiva e che induce dipendenza, è infatti causalmente collegato ad almeno sette tipi di cancro quali quelli della cavità orale, faringe, laringe, esofago, colon-retto, fegato e mammella nella donna.

 

Il consumo di alcol è associato a 740.000 nuovi casi di cancro ogni anno a livello globale (2020), il 4,1% di tutti i nuovi casi di cancro. Le stime per l’Italia sono di 10.000 nuovi casi di cancro l’anno causati dall’alcol, qualunque sia il tipo di bevanda alcolica consumata, e che il 42% di quelli femminili è causato dal consumo moderato che non eccede i 20 grammi di alcol al giorno, meno di due bicchieri con, ad esempio, l’incremento del 7% del rischio per il primo bicchiere che sale al 27% col secondo. Inoltre, quasi un quarto di tutti i tumori causati dal consumo di alcol nel mondo si sono verificati in Europa.

 

Esiste una relazione dose-risposta tra consumo di alcol e incidenza del cancro: maggiore è la quantità di alcol consumata, maggiore è il rischio di sviluppare tumori maligni. Le attuali evidenze scientifiche non supportano l’esistenza di una soglia oltre la quale gli effetti cancerogeni dell’alcol iniziano a manifestarsi nel corpo umano. A questo riguardo, esistono anche evidenze sul fatto che il rischio di cancro aumenta anche con un consumo “leggero o moderato” di alcol. Pertanto, non è possibile stabilire la quantità sicura di consumo di alcol per il cancro (Lancet Public Health 2023).

 

Dato che le bevande alcoliche sono state identificate come cancerogene per diversi tumori, e che anche il consumo leggero comporta un aumentato rischio di cancro, secondo OMS e IARC, per il Piano europeo di lotta contro il cancro e le iniziative correlate, alcune considerazioni richiedono attenta considerazione e coerenza applicativa delle norme e delle misure che il Parlamento è chiamato ad adottare:

  • il contributo del consumo di alcol all’incidenza e alla mortalità per cancro dovrebbe essere chiaramente riconosciuto evitando l’uso di qualificazioni o aggettivi fuorvianti come il consumo “dannoso” o “eccessivo” di alcol o il “bere responsabile”.
  • dovrebbero essere adottate misure per informare con chiarezza il pubblico di questo rischio, dal momento che non è ben noto alla popolazione generale, compresa una maggiore diffusione delle raccomandazioni del Codice europeo contro il cancro.
  • il Piano d'azione europeo sull'alcol 2022-2025 dell'OMS/Ufficio Regionale per l’Europa e il Piano d'azione globale sull'alcol 2022-2030 dell'OMS raccomandano entrambi l'uso di etichette di avvertenze sanitarie (health warning labels) sui contenitori di bevande alcoliche per informare il pubblico sulle conseguenze per la salute del consumo di alcol.

Queste considerazioni rivolte ai decisori politici europei non possono non riflettersi anche e soprattutto nel policy making nazionale italiano, tenuto in debito conto la cornice epidemiologica che l’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto Superiore di Sanità contribuisce a delineare formalmente attraverso il SISMA, Sistema Monitoraggio Alcolcorrelato (DPCM 3/3/2017) e i dati che vengono acquisiti annualmente dalla Relazione del Ministro della Salute al Parlamento ai sensi della legge 125/2001, garantendo la diffusione delle informazioni di salute pubblica sull’alcol e le problematiche alcol-correlate e a condividere a livello nazionale le esperienze e le azioni internazionali sul contrasto del consumo dannoso di alcol da adottare aggiornando il Piano nazionale di prevenzione, e quelli regionali, auspicabilmente attraverso un nuovo Piano Nazionale Alcol e Salute.

 

Risorse utili

 

Data di pubblicazione della pagina: 16 novembre 2023

Testo scritto da: Emanuele Scafato e Claudia Gandin - Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping, ISS