La relazione al Parlamento al 2006 su alcol e problemi correlati
Il ministro della salute Livia Turco ha presentato al Parlamento la relazione sugli interventi realizzati in materia di alcol e problemi alcolcorrelati. Il documento si riferisce all’attuazione della Legge n. 125 del 30 marzo 2001 (“Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati” - pdf 134 kb), con i dati su consumi, attività e servizi relativi al 2005, con aggiornamenti al 2006.
Nella prima parte della relazione viene presentato il quadro epidemiologico, da cui emerge che in Italia i consumatori di alcol (almeno una volta all’anno) al di sopra degli 11 anni di età sono il 69,7% della popolazione. Il panorama non è però omogeneo: la percentuale va dal 61,2% in Sicilia al 76,2% in Veneto; le Regioni con la più alta percentuale di consumatori quotidiani sono invece Marche (38,2%) e Liguria (36,8%).
Il rapporto sottolinea che anche in Italia si sta rafforzando, soprattutto fra i giovani, la tendenza molto diffusa nell’Europa settentrionale a bere fuori dai pasti, spesso per ubriacarsi.
«L’alcol è da tempo considerato il terzo più importante fattore di rischio per la salute, dopo il tabacco e l’ipertensione […]. Nel nostro Paese stanno assumendo un andamento preoccupante in questi anni alcuni fenomeni di consumo alcolico a rischio, quali i consumi fuori pasto, i consumi eccessivi e l’ubriachezza, con particolare riferimento alla popolazione giovanile, ma anche alle donne e alla popolazione anziana», ha commentato il ministro nella presentazione della relazione.
Aumentano gli utenti dei servizi alcologici
Nella seconda parte della relazione è presa in considerazione l’utenza dei servizi alcologici, in seguito all’applicazione della Legge 125/2001. Infine, la terza parte illustra gli interventi di attuazione della Legge nelle Regioni e nelle Province autonome.
In totale, gli alcoldipendenti presi in carico presso i servizi alcologici nel 2005 sono 56.234, con un aumento del 4,3% rispetto al 2004. Il problema è soprattutto maschile: il 77,8% sono uomini e il 22,2% donne. L’età media, pari a 44,5 anni, è in diminuzione ed è più alta nelle donne rispetto agli uomini (46 contro 44,1). Il 17% dei nuovi utenti ha meno di 30 anni e i nuovi utenti fra i 20 e i 29 anni passano dal 10% del 1996 al 15,7% del 2005.
Dal punto di vista della distribuzione geografica, le Regioni settentrionali (tranne la Valle d’Aosta) sono ai primi posti: in particolare Veneto e Lombardia sono le Regioni con il maggior numero di utenti (rispettivamente 11.242 e 9.254). L’Abruzzo è invece la Regione con la più alta percentuale di nuovi utenti (56,1% del totale).
Anche per quanto riguarda il tipo di bevande consumate si registra un cambiamento: la percentuale di chi abusa di birra è passata dal 14,1% del 1996 al 23,5% del 2005, mentre è scesa dal 68,3% al 56,1% quella di vino (che pure rimane saldamente la bevanda alcolica più diffusa in Italia). Questo fenomeno è più marcato nei maschi, fra cui il consumo di birra è aumentato del 72,5% (44,4% fra le donne) e quello di vino diminuito del 19,3% (12,4% fra le donne). Per i superalcolici, il dato medio è dell’11,6%, mentre è del 5% per la categoria “aperitivi, amari, digestivi”.
Gli interventi e i programmi del Governo
Gli interventi da parte dei servizi o dei gruppi di lavoro sono stati di natura medica farmacologica ambulatoriale per il 28,2%, per il 26,1% di counselling all’utente o alla famiglia, per il 12,1% socioriabilitativi, per l’11,6% psicoterapeutici, per il 9,8% inserimenti in gruppi di autoaiuto o mutuo aiuto, per il 4% in comunità residenziale o semiresidenziale, per il 4,8% ricoveri ospedalieri o in day hospital e per il 2,4% in case di cura private convenzionate.
Oltre agli interventi dei servizi, la relazione sottolinea la necessità di intervenire per prevenire i danni e per promuovere comportamenti e stili di vita salutari: in particolare, si punta a favorire la conoscenza e la percezione dei rischi correlati ai vari comportamenti.
In questa direzione vanno il recente Piano nazionale alcol e salute, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il 29 marzo 2007 e il programma “Guadagnare salute: rendere più facili le scelte salutari”, proposto dal ministro della Salute per sostenere gli stili di vita salutari della popolazione e facilitare le scelte di salute dei cittadini. Per questo è richiesta la collaborazione di tutte le istituzioni, di ambito sanitario e non, che possono svolgere un ruolo per il raggiungimento di questo obiettivo.
Leggi il testo integrale della relazione (pdf 1,86 Mb).