English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


La sorveglianza delle infezioni da salmonella nel 2000: il sistema enter-net Italia

Simona Gorietti, Tiziana Pichiorri, Giuliano Siepi, Alberto Eugenio Tozzi (Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica, ISS), Luca Busani, a nome del Gruppo Enter-net Italia: Alfredo Caprioli (Laboratorio di Medicina Veterinaria, ISS), Ida Luzzi (Laboratorio di Batteriologia e Micologia Medica, ISS) e i referenti dei laboratori di microbiologia del sistema di sorveglianza.

 

Le infezioni da Salmonella in Italia provocano circa 12 000 casi/anno e rappresentano un importante problema di sanità pubblica sia per l’elevata morbosità, sia  per il peso economico che esse comportano (1). Per controllare la loro elevata capacità di diffusione, anche oltre i confini delle singole nazioni, è attivo un sistema di sorveglianza denominato ENTER-NET che comprende al momento 23 Paesi europei e 3 Paesi non europei. I microbiologi dei laboratori di riferimento e gli epidemiologi responsabili delle attività di sanità pubblica a livello nazionale sono i protagonisti di questo network.

 

Dal 1997 è attivo a livello nazionale il sistema ENTER-NET Italia, basato su una rete di laboratori di microbiologia attualmente costituita da 29 laboratori di riferimento (2). L’intera rete è coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che afferisce al centro di coordinamento europeo, presso il Public Health Laboratory Service Communicable Disease di Londra.

 

Gli obiettivi primari sono la sorveglianza delle infezioni da Salmonella, da Escherichia coli O157 e altri E. coli produttori di vero-citotossina (VTEC), di infezioni sostenute da altri batteri enteropatogeni e il monitoraggio dell’antibioticoresistenza in queste specie batteriche. Lo scopo è confrontare l’epidemiologia  delle malattie trasmesse attraverso gli alimenti in Paesi diversi e di riconoscere tempestivamente episodi epidemici a livello nazionale e/o internazionale, basandosi sulla tipizzazione dei ceppi batterici isolati e sul rapido assemblaggio dei dati in un database comune (3).

 

I laboratori coinvolti effettuano gli isolamenti di Salmonella, E. coli O157 o altri batteri enteropatogeni, da fonte umana e non umana e raccolgono in un’apposita scheda di notifica le informazioni clinico-epidemiologiche, microbiologiche e di sensibilità agli antibiotici relative al ceppo isolato. Tali dati devono essere inviati all’ISS ogni 30 giorni in modo da poter essere tempestivamente analizzati. L’ISS compie un’analisi dei dati rilevando eventuali incrementi inusuali nello spazio e nel tempo di particolari sierotipi di Salmonella e valutando i trend nazionali e regionali degli isolati notificati. L’ISS trasmette periodicamente i dati al PHLS di Londra e provvede al feed-back delle informazioni ai laboratori partecipanti attraverso messaggi di allerta, report periodici e il sito Internet (www.iss.it/laboratori/leb/enternet/enternetalia.htm).

 

Nel 2000 la sorveglianza delle infezioni da Salmonella ha coinvolto complessivamente 19 laboratori di riferimento e numerosi laboratori periferici del Sevizio Sanitario Nazionale. Il numero totale degli isolamenti è stato di 10 864, di cui il 54,9% da fonte umana, il 10,2% da animali e il 34,2% da alimenti e dall’ambiente. Si è riscontrato un aumento quasi doppio di isolamenti non umani rispetto al 1999, mentre la percentuale degli isolamenti provenienti da fonte non nota è diminuita dall’1,5% del 1999 allo 0,7% del 2000.

 

La distribuzione delle notifiche di Salmonella non è stata uniforme: la maggior parte degli isolamenti proveniva dalle regioni del nord Italia (71,1%) e si è evidenziato un addensamento stagionale tipico delle patologie gastroenteriche, con valori massimi nel periodo estivo e inizio-autunnale (Figura).

 

S. typhimurium e S. enteritidis sono stati gli isolati più frequenti in Italia da fonte umana e non umana (Tabella). Complessivamente, S. enteritidis è stato il sierotipo più frequentemente isolato dall’uomo, mentre S. typhimurium si confermava il sierotipo più ubiquitario poiché ampiamente diffuso nell’uomo (31,0%), negli animali (24,8%), negli alimenti (23,8%), e nell’ambiente (15,9%). Anche S. Derby, S. Bredeney e S. Blockley avevano una distribuzione ubiquitaria. Sembra invece che altri sierotipi abbiano occupato “nicchie ecologiche” con specifici serbatoi di infezione e diverse capacità di contaminare l’ambiente e gli alimenti.

 

Durante il 2000, ENTER-NET Italia ha raccolto informazioni sui sierotipi di Salmonella circolanti sul territorio nazionale, consentendo di descrivere trend stagionali e di comparare queste informazioni con le situazioni in altri Paesi. Ha inoltre fornito indicazioni di carattere ecologico confrontando dati ottenuti da diverse origini (infezioni umane, controlli su alimenti, animali e ambiente). Nel corso dell’anno sono stati raccolti dati su altri patogeni enterici, quali Campylobacter spp e VTEC. Tuttavia, riguardo agli scopi per cui è stato attivato, questo sistema presenta ancora dei limiti: non fornisce dati relativi all’incidenza delle infezioni e non è in grado di rilevare tempestivamente epidemie a causa della difficoltà nella raccolta e nel flusso dei dati, anche se i messaggi di allerta inviati durante situazioni “anomale” sensibilizzano i laboratori delle rete e consentono di definire l’entità di eventuali episodi epidemici. Recentemente si è svolto presso l’ISS un workshop, a cui hanno partecipato i protagonisti della rete ENTER-NET Italia, durante il quale sono stati esaminati i punti critici del sistema e sono stati pianificati gli interventi futuri necessari a migliorare le attività di sorveglianza. ENTER-NET Italia rappresenta comunque un esempio concreto dell’importanza che un sistema di sorveglianza nazionale può avere come parte integrante di un programma europeo.

 

Riferimenti bibliografici

1.Demicheli V, et al. MECOSAN 1994; 11: 8-15.

2.Tozzi AE, Gorietti S, Pichiorri T, et al. Microbiol Medica 2001; 16(1):114-7.

3.Fisher IST, on behalf of the Enter-net participants. Eurosurveillance 1999; 4(5): 52-5.

TOP