ICONA 2003: Indagine nazionale sulla copertura vaccinale infantile
A cura del gruppo di lavoro ICONA
La vaccinazione dei bambini è uno dei più importanti interventi di sanità pubblica e l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che i programmi di immunizzazione siano sistematicamente valutati in termini di adeguatezza, efficienza ed efficacia. Insieme all’andamento dell’incidenza delle malattie prevenibili,infatti, la copertura vaccinale rappresenta uno dei principali indicatori per valutare le strategie intraprese. La copertura vaccinale indica la percentuale di vaccinati rispetto alla popolazione target in Italia dove questo dato viene rilevato routinariamente dalle autorità sanitarie regionali e trasmesso su base annuale al Ministero della Salute. Fino alla metà degli anni ’90, tuttavia, questi dati erano disponibili solo per il 50% circa delle regioni. In passato sono state condotte a livello locale e regionale varie indagini ad hoc; le indagini campionarie, pur costituendo un impegno addizionale per i servizi, consentono di stimare la copertura vaccinale laddove manca il dato routinario, di validarlo dove questo è disponibile, e di ottenere informazioni aggiuntive quali i motivi di mancata vaccinazione.
					
					Nel 1998 è 
					stata condotta per la prima volta un’indagine che ha 
					coinvolto 19 delle 20 regioni italiane e Province Autonome 
					(PA) (studio ICONA), che ha permesso di stimare la copertura 
					vaccinale su tutto il territorio nazionale utilizzando il 
					metodo del campionamento a cluster, messo a punto 
					dall’Expanded Programme of Immunization (EPI). I risultati 
					hanno evidenziato come la copertura vaccinale per difterite, 
					tetano, polio, epatite B fosse elevata in tutte le regioni, 
					quella per la pertosse fosse raddoppiata rispetto ai primi 
					anni ’90, raggiungendo il 90%, mentre la percentuale di 
					vaccinati per il morbillo fosse ancora insoddisfacente (56% 
					in media a livello nazionale), con grandi differenze tra 
					regioni.
					
					Lo studio 
					ICONA 1998 ha quindi fornito dati indispensabili per 
					identificare le aree prioritarie di intervento, in 
					particolare l’aumento della copertura vaccinale per il 
					morbillo. Tra le azioni intraprese in tal senso citiamo la 
					pubblicazione del Piano Nazionale Vaccini, della Circolare 
					“Controllo ed eliminazione di morbillo, rosolia e parotite 
					attraverso la vaccinazione”, e del nuovo calendario delle 
					vaccinazioni per l’età evolutiva. Questo calendario include 
					tutte le vaccinazioni pediatriche per cui esiste una 
					strategia nazionale, senza distinzione tra obbligatorie e 
					non. Inoltre, l’età di vaccinazione per morbillo, rosolia e 
					parotite (MPR) viene anticipata a 12 mesi, in contemporanea 
					con la terza dose delle altre vaccinazioni previste nel 
					primo anno di vita, in modo da ridurre gli accessi ai 
					servizi vaccinali e aumentare quindi l’adesione alla 
					vaccinazione.
					
					A distanza 
					di cinque anni, è stato condotta una nuova indagine basata 
					sullo stesso metodo dello studio precedente, denominata 
					ICONA 2003. Hanno aderito all’indagine tutte le regioni e PA 
					italiane. In ogni Regione e PA è stato identificato un 
					coordinatore, il cui compito è stato quello di coordinare 
					l’indagine, individuando un gruppo di lavoro locale ed 
					effettuando la formazione del personale (medici e/o 
					assistenti sanitari) per la selezione del campione di 
					famiglie con bambini di età tra i 12 e i 24 mesi e la 
					conduzione delle interviste domiciliari. Complessivamente 
					sono state intervistate le famiglie di 4 602 bambini; nel 
					95% dei casi la madre ha risposto all’intervista. I 
					risultati di ICONA 2003 mostrano un miglioramento rispetto 
					alla precedente indagine e il raggiungimento degli obiettivi 
					nazionali previsti dal Piano Nazionale Vaccini per tutte le 
					vaccinazioni, tranne per l’Haemophilus influenzae di tipo b 
					(Hib) e MPR. La percentuale media nazionale dei bambini tra 
					i 12 e 24 mesi vaccinati contro difterite, tetano, pertosse, 
					poliomielite ed epatite B varia dal 95% al 96%. I risultati 
					sono soddisfacenti anche per quanto riguarda le stime 
					locali, dato che tutte le aree considerate, tranne la PA di 
					Bolzano, hanno raggiunto il 90%.
					
					Per altre 
					malattie, invece, rimane ancora qualche passo da compiere: 
					la percentuale del campione vaccinato contro l’Hib è 
					dell’87%, e solo del 77% contro MPR. Anche se i dati 
					regionali evidenziano un incremento delle coperture 
					vaccinali rispetto ai risultati delle precedente indagine 
					condotta nel 1998 (Figura), permangono notevoli differenze 
					tra le varie regioni, indicando che non tutti i bambini 
					italiani hanno le stesse opportunità di prevenzione.
					I dati dettagliati saranno presto diffusi attraverso un 
					Rapporto ISTISAN edito dall’Istituto Superiore di Sanità.

 Bollettino epidemiologico nazionale
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