Episodi di sospetta intossicazione alimentare da Istmina
Francesco Zilioli, Gian Luca Giovanardi, Angela Ulvani e Giancarlo Valentini
Dipartimento Sanità Pubblica, Azienda USL di Parma, Distretto di Fidenza
					
					Nei primi giorni di agosto è 
					stato osservato, nel Comune di Busseto (Parma), un episodio 
					di intossicazione alimentare riferibile, in base ai sintomi 
					e al fatto che le persone intossicate avessero mangiato 
					tonno, all'assunzione di istamina.
					
					Il 4 agosto, verso le ore 
					16.30, un medico di medicina generale segnala al Servizio di 
					Igiene Pubblica che due suoi assistiti sono stati colpiti da 
					sintomi simili, pressoché contemporaneamente, e dopo aver 
					consumato un pasto insieme. I sintomi che le due persone 
					hanno manifestato sono: cefalea improvvisa e intensa, 
					importante rash cutaneo con ponfi in tutto il corpo e, 
					successivamente, diarrea. In uno dei due casi, il medico 
					curante ha inizialmente ipotizzato addirittura una patologia 
					acuta neurologica centrale.
					
					Dall'inchiesta epidemiologica 
					effettuata immediatamente dal Servizio di Igiene Pubblica, 
					vengono confermati i sintomi, confermata la presenza di un 
					pasto comune appena consumato presso un pubblico esercizio 
					del paese, individuata la presenza, nel pasto delle ore 
					13.00, di tonno, componente di un'insalata mista con 
					pomodoro, mozzarella, mais e insalata, e definito il tempo 
					intercorso tra il consumo del pasto e l'esordio 
					sintomatologico. Emerge altresì che anche altre due persone 
					hanno manifestato sintomi simili e consumato lo stesso pasto 
					(Tabella). Tre di questi 4 intossicati hanno consumato la 
					colazione insieme, mentre il quarto intossicato ha mangiato 
					con altre persone che non hanno consumato l'insalata 
					sospetta e non hanno manifestato sintomi.
					
					Non è stato possibile 
					rintracciare altre persone che hanno pranzato presso 
					l'esercizio pubblico. Pertanto si è provveduto verso le ore 
					17 a contattare tutti i medici curanti del comune dove è 
					avvenuto l'episodio, oltre che i Pronto Soccorso degli 
					ospedali di Fidenza e di Fiorenzuola d'Arda, ospedali più 
					vicini al comune interessato, per verificare l'esistenza di 
					altri casi riconducibili.
					
					I sintomi, il breve periodo di 
					incubazione e il fatto che tutti i casi avessero mangiato 
					l’insalata con tonno indirizzano la diagnosi verso 
					un'intossicazione da istamina. Il Servizio di Igiene 
					Pubblica ha effettuato un sopralluogo presso il bar dove era 
					stato consumato il pasto, bar autorizzato alla preparazione 
					e somministrazione di prodotti gastronomici, constatando 
					l'assenza di avanzi del pasto sospetto. Infatti, dopo che un 
					utente aveva manifestato sintomi di malessere già 
					all'interno del bar, i titolari avevano provveduto a non 
					servire più, e a eliminare, le insalate con il tonno.
					
					Si è però potuto ricostruire 
					che il tonno proveniva da confezioni del peso lordo di circa 
					2 kg e che il tonno utilizzato per produrre l'insalata del 4 
					agosto era stato aperto il 2 agosto. Non è stato invece 
					possibile risalire con precisione a quanto tempo, in questi 
					due giorni di apertura della scatola, sia trascorso a 
					temperatura ambiente e senza la copertura dell'olio. C'è da 
					tenere presente che in quei giorni le temperature sono state 
					molto elevate, prossime ai 40 °C.
					Su un campione prelevato da 
					una confezione chiusa di tonno simile a quello utilizzato, 
					l'analisi, effettuata presso l'Istituto Zooprofilattico 
					della Lombardia e dell'Emilia-Romagna di Brescia, ha dato 
					esito negativo per la ricerca di istamina.
					
					La letteratura segnala come 
					l'intossicazione da istamina sia più frequente dove c'è 
					l'abitudine a consumare il tonno in confezioni più grandi; 
					la causa è da riportare alla mancata applicazione delle 
					norme igieniche per una corretta conservazione nelle fasi di 
					preparazione/somministrazione (1).
					
					L'eziologia 
					dell'intossicazione non potrà mai essere confermata, in 
					quanto non è stato possibile campionare avanzi del pasto, ma 
					i sintomi, i tempi di incubazione, la presenza nel pasto 
					incriminato di tonno proveniente da una confezione grande e 
					il fatto che le poche persone individuate che non lo hanno 
					mangiato non si sono ammalate, rendono fortemente 
					sostenibile l'ipotesi prospettata.
					
					Nonostante alcune carenze 
					nell'inchiesta epidemiologica e le dimensioni estremamente 
					ridotte dell'episodio, trattasi di intossicazione finora 
					abbastanza rara nella regione Emilia-Romagna (13 
					segnalazioni negli ultimi 10 anni) (2), ma sicuramente 
					d'attualità, anche per le mutazioni climatiche in atto. 
					Secondariamente, vista la brevità del periodo di 
					incubazione, è risultata una patologia contenibile con 
					segnalazione precoce dei sintomi.
					
					
					Riferimenti bibliografici
					
					1. Cenci T. 
					Avvelenamento da istamina causato dal consumo di pesce 
					fresco o conservato. Episodi di intossicazione rilevati in 
					Umbria e nelle Marche negli ultimi cinque anni. Webzine 
					Sanità Pubblica Veterinaria, n. 14, maggio 2002.
					2. Servizio Sanità 
					Pubblica. Epidemiologia delle malattie trasmesse da alimenti 
					in Emilia-Romagna. Periodo 1988-2001. Assessorato alla 
					Sanità. Regione Emilia-Romagna, giugno 2003.

 Bollettino epidemiologico nazionale
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