Profilo quantitativo e qualitativo della prescrizione di antibiotici sistemici in età pediatrica nell' ULSS 4, Alto Vicentino
					Mario Saugo1, 
					Michele Pellizzari1, Elena Mosele2, 
					Roberto Dall'Amico3, Giovanna Ziglio4 
					e Pierpaolo Benetollo5
					
					1Servizio Epidemiologico, ULSS 4, Alto Vicentino
					2Servizio Farmaceutico, ULSS 4, Alto Vicentino
					3Unità Operativa Pediatria, ULSS 4, Alto 
					Vicentino
					4Pediatra di Libera Scelta, ULSS 4, Alto 
					Vicentino
					5Direzione Sanitaria ULSS 4, Alto Vicentino
					
					L’appropriatezza degli interventi sanitari, intesa come 
					efficacia delle cure in rapporto all’ottimizzazione delle 
					risorse disponibili, è un concetto che si sta sempre più 
					diffondendo tra gli operatori del Servizio Sanitario 
					Nazionale (SSN). Anche i cittadini, nel duplice ruolo di 
					utenti e finanziatori dell’SSN, chiedono sempre più spesso 
					conto sia della qualità dei servizi erogati che della 
					gestione delle risorse. Il corretto utilizzo dei farmaci e, 
					in particolare, degli antimicrobici rappresenta un 
					importante obiettivo di salute pubblica. In quest’ottica si 
					pongono le indagini di valutazione dell’uso degli 
					antimicrobici il cui impiego appropriato, soprattutto in 
					pediatria, è una delle metodologie cruciali nel controllo 
					della diffusione delle farmaco-resistenze nell’uomo.
					
					Obiettivi dell’indagine sono la descrizione dell’uso di 
					antibiotici sistemici in età pediatrica nell'ULSS 4 
					attraverso l’analisi della prescrizione, il confronto con 
					diverse realtà nazionali e internazionali.
					
					La fonte dei dati è l’archivio informatizzato delle 
					prescrizioni farmaceutiche dell’ULSS 4, nel quale ciascuna 
					prescrizione è riferita all’assistito e al medico (curante e 
					prescrittore). Esso non fornisce informazioni sui farmaci 
					non a carico dell’SSN e sulle eventuali confezioni 
					acquistate direttamente in farmacia. Sono state estratte 
					dall’archivio le prescrizioni di antibiotici sistemici 
					(classe ATC: J01) effettuate a favore di bambini in età 
					pediatrica (0-14 anni) nel corso del 2002. La fonte dati per 
					la popolazione è l'anagrafe assistibile; i bambini in età 
					pediatrica sono 26 912 e il 61,1% di questi ha come medico 
					curante un pediatra di libera scelta (PLS).
					
					I bambini che nel corso del 2002 hanno ricevuto almeno una 
					prescrizione di antibiotico (definiti come trattati) (1) 
					sono il 40,8% della popolazione pediatrica. I determinanti 
					della prescrizione antibiotica sono stati esaminati con 
					l’analisi di regressione univariata e multivariata. I 
					risultati di quest’ultima evidenziano l'importanza di 
					fattori legati al bambino (in particolare l’età, con un 
					picco di trattati in corrispondenza dell’entrata in comunità 
					e la cittadinanza italiana), al medico curante (Medico 
					Generalista - MMG, sesso maschile) e al sistema territoriale 
					e di servizio (Distretto sanitario 2), che sono associati a 
					una maggiore quota di trattati tra gli assistiti. In 
					particolare i curanti MMG, dopo aggiustamento per gli altri 
					fattori, mostrano un’attitudine prescrittiva superiore del 
					21% a quella dei PLS (Tabella 
					1).
					
					La scelta dell’antibiotico e delle modalità di 
					somministrazione è ovviamente guidata dalla diagnosi, 
					dall’età del bambino, dalle sue condizioni generali, dalle 
					conoscenze epidemiologiche sulle specie batteriche coinvolte 
					e la loro resistenza agli antibiotici; anche fattori legati 
					alla maneggevolezza del farmaco e alle aspettative dei 
					genitori possono però giocare un ruolo importante. è 
					definito operativamente trattamento la serie di 1 o più 
					prescrizioni in cui la successiva è effettuata entro 10 
					giorni dalla precedente (1). L’amoxicillina risulta 
					l'antibiotico più utilizzato al di sotto dei 2 anni (40,7% 
					dei trattamenti), mentre nell’età di massima esposizione al 
					consumo di antibiotici (2-7 anni) i farmaci più prescritti 
					sono l’associazione amoxicillina-clavulanico e le 
					cefalosporine (28,4% e 29,8% dei trattamenti); nel bambino 
					grande (8-14 anni) prevalgono i macrolidi (35,4% dei 
					trattamenti).
					
					L’indagine evidenzia una frequenza di ricorso a farmaci 
					antimicrobici sistemici in età pediatrica leggermente 
					inferiore rispetto a quanto osservato in altre realtà 
					italiane (1-3). Se si effettua invece il confronto con i 
					Paesi Nord-europei (4), il consumo di antibiotici registrato 
					anche nella ULSS 4 appare significativamente più elevato, e 
					anche lo spettro qualitativo della prescrizione risulta 
					spostato verso le penicilline protette, le cefalosporine e i 
					macrolidi (Tabella 
					2).
					L’archivio aziendale delle prescrizioni farmaceutiche 
					presenta importanti limiti, perché non fornisce alcuna 
					informazione sulla diagnosi formulata dal medico; con la 
					partecipazione attiva dei curanti peraltro è agevole 
					effettuare degli approfondimenti con semplici disegni 
					descrittivi campionari o caso-controllo. La Regione Veneto 
					ha recentemente adottato (5) d'intesa con i PLS alcune linee 
					guida diagnostico terapeutiche sulle comuni infezioni 
					dell'infanzia, che forniscono criteri importanti e condivisi 
					per l'interpretazione della prescrizione di antibiotici.
					
					Si ringraziano Nicola Bertoncello (Servizio Farmaceutico) e 
					Stefano Rigoni (Coordinamento Distretti).
					
					Il commento
					
					Alberto Eugenio Tozzi
					Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione 
					della Salute, ISS
					
					Le modalità di prescrizione degli antibiotici in pediatria 
					sono un parametro importante per misurare la qualità 
					dell’assistenza sanitaria. L’ottimo lavoro di Saugo e 
					colleghi descrive una realtà locale di qualità se 
					confrontata con la situazione media italiana e suggerisce 
					alcune riflessioni sull’uso di questi dati. Monitorare le 
					modalità di prescrizione serve a migliorare la qualità 
					dell’assistenza. I punti critici sono due: la quantità di 
					trattamenti antibiotici prescritti inutilmente e il tipo di 
					molecola prescritto. Sappiamo bene che l’uso indiscriminato 
					di questi trattamenti ci ha portato ad affrontare problemi 
					non indifferenti che riguardano sia la spesa sanitaria che 
					l’induzione di fenomeni di antibioticoresistenza.
					
					Modificare i comportamenti della prescrizione è difficile, e 
					il sistema più efficace è anche il più faticoso. Costruire 
					linee guida che siano condivise dai protagonisti 
					dell’assistenza sanitaria significa affrontare prima di 
					tutto un percorso formativo che sia basato sullo studio dei 
					dati disponibili in letteratura e successivamente sulla 
					formulazione di appropriate raccomandazioni opportunamente 
					condivise. Questa è l’unica via per indurre una 
					modificazione consapevole dei comportamenti e fornire 
					un’informazione corretta alle famiglie che talvolta fanno 
					una forte pressione sul medico perché prescriva un 
					trattamento antibiotico.
					
					I principi che le linee guida dovrebbero promuovere sono 
					tanto ovvi quanto difficili da mettere in atto. Il primo è 
					l’attesa prudente. Buona parte delle affezioni respiratorie 
					che sono la causa più frequente di prescrizione antibiotica 
					in pediatria riconosce un’eziologia virale e guarisce 
					spontaneamente in pochi giorni e così altre malattie 
					infettive. In assenza di segni che orientino per 
					un’eziologia batterica è bene ritardare di 2-3 giorni 
					l’inizio di un’eventuale terapia antibiotica anche perché 
					essa non è efficace nel prevenire eventuali complicanze 
					batteriche.
					
					L’altro principio riguarda la scelta di molecole adeguate e 
					l’abbandono dell’uso degli antibiotici di seconda scelta in 
					prima battuta. L’ansia delle famiglie spesso induce a una 
					prescrizione precoce di un trattamento antibiotico. La 
					scelta di una molecola antibiotica complessa in luogo della 
					quasi universale amoxicillina risente di due fattori. La 
					preoccupazione di trovarsi di fronte a un’infezione 
					batterica resistente all’amoxicillina è una di queste. La 
					scelta di una penicillina protetta o di una cefalosporina, 
					tuttavia, non è quasi mai giustificata nemmeno nelle 
					situazioni epidemiologiche nelle quali è documentata 
					un’elevata resistenza dei batteri più comunemente implicati 
					nelle forme infettive pediatriche. La seconda preoccupazione 
					è quella di prescrivere un antibiotico che richieda 2 o 3 
					somministrazioni al giorno e che quindi possa indurre una 
					scarsa compliance. Alcune cefalosporine orali hanno fatto la 
					loro fortuna proprio sullo schema di somministrazione che 
					prevede una unica somministrazione al giorno.
					
					Sarà importante sapere se l’implementazione delle linee 
					guida sulla corretta prescrizione degli antibiotici nella 
					regione Veneto produrrà un impatto rilevante sul 
					comportamento dei pediatri e dei MMG.
					
					Riferimenti bibliografici
1. Regione Emilia-Romagna - Agenzia Sanitaria Regionale. Farmaci antimicrobici in età pediatrica. Consumi in Emilia-Romagna. Dossier 71; 2002.
2. Rossi e, De Rosa M, Bonati M, et al. La prescrizione farmaceutica pediatrica nell’ambito delle cure primarie. Rapporto della banca dati ARNO. Giornale italiano di farmacia clinica 2001; 15(1).
3. Borgnolo G, Simon G, Francescutti C, et al. Antibiotics prescription in Italian children: a population-based study in Friuli-Venezia Giulia, north-east Italy. Acta Paediatrica 2001; 90:1316-20.
4. Thrane N, Flemming H, Steffensem, JT, et al. A population-based study of antibiotics prescription for Danish children. The pediatric infectious disease journal 1999; 18(4):333-7.
5. Regione Veneto, Direzione Regionale per la Programmazione Sanitaria. DGRV 3889 del 31 dicembre 2001. Accordo Regionale per la medicina convenzionata di cui agli AACCNN resi esecutivi con i DDPPRR 270-271-272/00 - Progetto Cure Primarie. Venezia, 31 dicembre 2001.

 Bollettino epidemiologico nazionale
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