Soddisfazione degli utenti dei servizi ambulatoriali in un’Azienda Sanitaria
Gianstefano Blengio1, Salvatore Falcone1, Daniela Fasoli1, Daria Franchini1, Federica Michieletto2 e Salvatore Salvato1
1 Azienda ULSS 22, Regione Veneto, Bussolengo
2 Direzione Regionale per la Prevenzione, Regione Veneto, Venezia
L’individuazione e la rappresentazione degli aspetti positivi e degli aspetti critici che caratterizzano l’attività e le modalità d’erogazione delle prestazioni da parte dei servizi di una ASL costituiscono un utile elemento da cui procedere per pianificare azioni di miglioramento della qualità dei servizi erogati.
					
					È possibile, 
					mediante l’applicazione di semplici tecniche di statistica 
					descrittiva, rappresentare, con elevato livello di 
					informatività, le aspettative (importance) e il gradimento 
					(performance) degli utenti al fine di poter successivamente 
					orientare il servizio offerto verso le loro aspettative.
					
					Lo strumento 
					adottato per la rilevazione delle aspettative e della 
					qualità percepita è stato un questionario anonimo composto 
					da 26 domande, esplorative dei principali processi in cui 
					gli utenti di tali servizi sono coinvolti, incluso: 
					prenotazione, accoglienza nel servizio, erogazione della 
					prestazione/visita.
					
					Tale 
					questionario è stato compilato, immediatamente dopo 
					l’accesso alla prestazione, da tutti gli utenti che in 3 
					differenti giorni del periodo settembre 2002-febbraio 2003 
					si sono recati presso i servizi ambulatoriali di 32 diverse 
					strutture della ULSS 22 della Regione Veneto per usufruire 
					di una prestazione; sono stati complessivamente raccolti 3 
					004 questionari.
					
					Per ogni 
					processo esplorato è stata richiesta una valutazione su 
					scala a risposta discreta con 4 valori (scarso, 
					insufficiente, sufficiente, buono) relativa sia 
					all’importanza, sia al giudizio sulle relative prestazioni, 
					quest’ultimo riferito a ogni singolo aspetto indagato.
					
					Per l’analisi 
					dei dati sono stati utilizzati:
					•  
					metodi quantitativi (con risposte da 1 a 4);
					•  
					metodi qualitativi (proporzione di risposte classificate in 
					tre categorie: valutazione insufficiente/scarsa, 
					sufficiente, buona).
					Al fine di 
					superare il cosiddetto “bias da indulgenza” si è preferito 
					esprimere su scala standardizzata i punteggi medi, 
					calcolando lo scostamento dei punteggi rispetto alla media e 
					dividendo per la deviazione standard.
					L’analisi dei 
					risultati, stratificata per sesso ed età, ha evidenziato 
					che:
					•  in 
					termini di importanza, gli utenti intervistati hanno 
					giudicato più importanti gli aspetti inerenti la fase di 
					erogazione della prestazione (+0,97 nella scala 
					standardizzata) rispetto a quelli riferiti all’accoglienza 
					(+0,05) o alla fase della prenotazione (-1,02);
					•  in 
					termini di performance il grado di soddisfazione espresso 
					dagli utenti è elevato: il 70,2% degli utenti intervistati 
					ha dato un giudizio complessivo “buono”; su scala assoluta 
					lo score medio è stato di 3,64; su scala standardizzata, i 
					punteggi più alti sono risultati quelli relativi a cortesia 
					e disponibilità degli infermieri/personale tecnico e 
					assistenza da questi prestata (ambedue i valori +1,1), 
					seguiti da assistenza medica (0,7), cortesia e disponibilità 
					dei medici (0,6) e cortesia e disponibilità dello sportello 
					(0,6). La segnaletica utilizzata per raggiungere il 
					servizio, invece, ha avuto il punteggio più basso (-2,3), 
					seguita dalla procedura pagamento/esenzione (-1,2) e dalla 
					comodità della sala d'attesa (-1,0);
					•  la 
					popolazione più anziana (> 65 anni) risulta 
					significativamente più soddisfatta della popolazione giovane 
					(classe d’età 18-24).
					è stato 
					effettuato un confronto fra i giudizi ottenuti dai vari 
					reparti/strutture, sia attraverso tabelle riportanti i 
					punteggi medi e mediani, ordinati per rango, di ciascun 
					servizio, sia attraverso il confronto tra proporzioni di 
					utenti “soddisfatti”. Attraverso l’analisi della varianza si 
					è constatata una reale (significativa) differenza tra i 
					punteggi medi ottenuti dai diversi servizi (F = 6,40, p < 
					0,0001). Per il confronto formale delle singole strutture 
					fra loro è stato utilizzato il test di Bonferroni.
					
					Si è infine 
					provveduto a illustrare graficamente i risultati ottenuti 
					con la “carta dei quadranti”: nella figura viene riportato 
					il grafico relativo all’analisi riferita all’intero 
					complesso dei servizi esplorati. Sull’asse delle ascisse 
					sono riportati i valori dei punteggi standardizzati relativi 
					alla performance (livello di soddisfazione espresso 
					sull’aspetto indagato), sull’asse delle ordinate quelli 
					relativi all’importanza.
					
					Il quadrante in 
					alto a sinistra, caratterizzato da valori relativamente 
					bassi di performance e da valori relativamente alti di 
					importanza, è definito “quadrante dei punti critici”: le 
					strutture manifestano un mediocre rendimento su aspetti 
					considerati importanti dagli utenti e dovranno, quindi, 
					intraprendere opportune azioni correttive e di 
					miglioramento.
					
					Il quadrante in 
					basso a sinistra, caratterizzato da valori relativamente 
					bassi sia di performance che di importanza, viene definito 
					“quadrante dei punti di minor criticità” del servizio, in 
					quanto le strutture manifestano un livello di comportamento 
					non ottimale, ma su aspetti ai quali gli utenti 
					attribuiscono una minore importanza e una bassa priorità.
					
					Il quadrante in 
					basso a destra, caratterizzato da valori relativamente alti 
					di performance e da valori relativamente bassi di 
					importanza, viene definito “quadrante del mantenimento”.
					Il quadrante in 
					alto a destra, caratterizzato da valori relativamente alti 
					sia di performance che di importanza, viene definito 
					“quadrante dei punti di forza” del servizio in quanto 
					rappresenta un buon comportamento delle strutture su aspetti 
					che gli utenti ritengono importanti. 
					
					In conclusione, 
					i risultati del presente lavoro illustrano l’importanza di 
					verificare il gradimento degli utenti nei confronti dei 
					servizi offerti dalle ASL e di rappresentare i risultati 
					ottenuti con metodi validi e informativi, anche al fine di 
					suscitare confronti e riflessioni volti al miglioramento 
					della qualità complessiva delle prestazioni.
					Viene 
					evidenziato che il giudizio generale degli utenti è molto 
					buono; vi sono tuttavia alcuni aspetti che risultano meno 
					soddisfacenti e che dovrebbero essere migliorati sulla base 
					delle priorità espresse dagli utenti, in modo da orientare 
					il servizio verso le loro aspettative.
					
					
					
					Figura - Carta dei quadranti, analisi 
					generale (tutti i servizi esplorati)
					
					
					Il commento
					Pierluigi 
					Morosini
					Centro Nazionale 
					di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, 
					ISS
					
					Sono ormai molto 
					numerosi i lavori che riportano i risultati di inchieste 
					sulla soddisfazione dei pazienti nei confronti delle 
					prestazioni ricevute. Purtroppo, spesso la qualità 
					metodologica è povera e la possibilità di portare a 
					miglioramenti della qualità esigua.
					Mi è gradito 
					segnalare le caratteristiche non comuni e positive di questo 
					lavoro: •  come 
					contenuto, il fatto che gli autori abbiano chiesto ai 
					pazienti due giudizi per i vari aspetti indagati: uno 
					sull’importanza di quell’aspetto per loro e uno sulle 
					qualità delle prestazioni ricevute;
					•  come 
					analisi delle riposte, il fatto che le abbiano imperniate 
					sulle differenze rispetto alla media generale anziché sui 
					valori originali. Questo accorgimento permette di dare meno 
					peso a quello che gli autori chiamano “distorsione da 
					indulgenza” (la tendenza dei rispondenti in queste inchieste 
					a dare giudizi molto positivi), e anche alla distorsione da 
					selezione, legata alla solitamente bassa proporzione di 
					rispondenti. Si può infatti pensare che questa distorsione 
					influenzi di più il valore assoluto delle risposte che non 
					le differenze tra le risposte ai vari item. Nel complesso 
					questa analisi dovrebbe quindi permettere di individuare più 
					facilmente gli aspetti su cui sui avviare iniziative di 
					miglioramento.
					
					I risultati sono 
					abbastanza interessanti. Si scopre che segnaletica, 
					procedure di pagamento/esenzione e comfort della sale di 
					attesa ricevono valutazioni molto più negative, anche se 
					sono giudicate relativamente poco importanti. Ma sono anche 
					quelle per cui probabilmente è più facile fare qualcosa.
					
					Si conferma, 
					come in tutte le inchieste di questo tipo, che l’aspetto 
					importante per il quale la soddisfazione minore è 
					rappresentata dalle informazioni ricevute, e in particolare 
					da quelle che riguardano il cosa fare dopo. Si tratta di un 
					problema generale che andrà prima o poi affrontato 
					seriamente, possibilmente con qualche studio controllato 
					perché non è chiaro che cosa sia meglio fare.
					
					Stupisce come al 
					solito il giudizio molto positivo sulla 
					cortesia/disponibilità dei medici, dati gli innumerevoli 
					aneddoti sulla loro maleducazione nei confronti dei 
					pazienti. Voglio sperare però che a Bussolengo sia davvero 
					così e siano poco influenti la distorsione da indulgenza e 
					quella da selezione del campione.
					
					E ora qualche 
					domanda: Qual è stata la proporzione di rispondenti? Si è 
					pensato a qualche accorgimento per ridurre le distorsioni 
					suddette, ad esempio affidando la rilevazione a 
					un’associazione di volontariato? Il questionario è stato 
					validato, almeno con un piccolo studio di riproducibilità 
					test-retest? Quando hanno influito sui giudizi la percezione 
					dei benefici ricevuti dal servizio?
					Purtroppo, come in quasi tutte le inchieste di questo tipo, 
					manca una domanda sugli esiti percepiti dai pazienti.
					
					
					Riferimenti bibliografici
					
					1. Chopard P, Perneger TV, Gaspoz JM, et al. Predictors of 
					inappropriate hospital days in a department of internal 
					medicine. Int J Epidemiol 1998;27:513-9.
					2. Federici A, Loiudice M. Il contributo dell’analisi dei tempi 
					di attesa al miglioramento dell’attività ambulatoriale. Mecosan (Management ed Economia 
					Sanitaria) 1999;31:99-106.
					3. Streiner DL, Norman GL. From 
					items to scale. health measurement scales. A practical guide 
					to their development and use. Second edition. Oxford: 
					University Press; 1998. p. 85-103.

 Bollettino epidemiologico nazionale
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