Valutazione degli effetti delle nuove norme del codice della strada
Marco Giustini
Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria,
ISS
Nel luglio 2003 è entrato in vigore il Decreto sul nuovo
codice della strada, successivamente convertito in legge il
1° agosto. Il nuovo codice che ha introdotto la patente a
punti, prevede che alla patente vengano assegnati 20 punti
decurtabili a ogni infrazione della legge. I punti da
decurtare possono essere da uno a dieci: un punto viene
dedotto, ad esempio, per aver tenuto i fari spenti quando
invece è obbligatorio accenderli, 5 punti per il mancato uso
delle cinture di sicurezza, 10 punti per guida in stato di
ebbrezza.
Una valutazione svolta nel novembre 2003 (1) ha dimostrato
che la nuova legge ha avuto come effetto un’immediata
notevole riduzione del numero di incidenti e delle loro
conseguenze nel periodo luglio-ottobre 2003 rispetto
all’analogo periodo dei due anni precedenti, con una
diminuzione di circa il 19% degli incidenti, e una
diminuzione ancora più consistente del numero dei morti
(28%) e dei feriti (21%).
I dati relativi al primo anno di applicazione della patente
a punti (sostanzialmente relativi agli ambienti stradali
“autostrade”, “strade statali” e “strade provinciali”, che
nel seguito saranno indicati complessivamente con l’acronimo
ASP), dimostrano che se confrontato con il periodo luglio
2002 a giugno 2003, il numero di incidenti occorsi negli
stessi mesi nel periodo 2003-2004 è diminuito del 14,5% (da
189 181 a 161 696), una differenza assoluta di -27 485.
Nello stesso periodo, i decessi sono diminuiti del 18,8% (da
4 569 a 3 712, differenza assoluta -857), e anche i feriti
sono diminuiti del 17,9% (da 136 733 a112 228, differenza
assoluta -24 505).
Naturalmente, l’effetto non è stato uniforme nel corso
dell’anno. Nei primi mesi dell’applicazione della legge
(luglio-settembre 2003), la diminuzione degli incidenti
rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente è stata
assai più marcata (tra il 25% e il 30% a seconda
dell’indicatore sanitario prescelto), successivamente, si è
riscontata una riduzione dell’effetto anche se poi la
situazione è sembrata stabilizzarsi (Figura).
Dai risultati del progetto DATIS (DATi Incidenti Stradali) è
stato stimato che a ogni morto corrispondono almeno 2
invalidi gravi (nella gran parte relativi a traumi
cranio-encefalici e spinali) e circa 20 ospedalizzazioni.
Applicando questi rapporti è possibile stimare che,
relativamente alle ASP, nei primi 12 mesi vi siano stati,
oltre ai 857 morti in meno, anche circa 1 700 invalidità
gravi e 17 000 ricoveri evitati. Il beneficio economico
complessivo che si evidenzia in base alle voci considerate,
già acquisito al 30 giugno 2004 e relativo a quanto accaduto
in ambito extraurbano, in termini di perdita di capacità
produttiva evitata e di costi di assistenza sanitaria
risparmiati, risulta essere pari a circa 1,2 miliardi di
euro.
Poco si sa circa gli effetti della patente a punti sulla
riduzione degli incidenti stradali in zona urbana.
Certamente le dinamiche della circolazione stradale appaiono
assai differenti tra le due realtà, tuttavia il forte
incremento dell’uso dei dispositivi di sicurezza
concomitante con l’avvento della patente a punti osservato
proprio in città, unitamente al fatto che le velocità
mediamente più basse della circolazione urbana rendono tali
dispositivi più efficaci, porta a ritenere che il beneficio
ipotizzabile in ambiente urbano non sia inferiore a quello
registrato fuori città.
Tuttavia, applicando le stesse diminuzioni osservate nelle
ASP alle zone urbane, si può stimare che la nuova legge
complessivamente consentirebbe di evitare 1 391 morti, 2 782
invalidità gravi, e 27 824 ricoveri, con un beneficio
economico totale di quasi 2 miliardi di euro nel primo anno
dall’introduzione della legge.
Esistono evidenze certe sul fatto che la nuova legge e la
sua applicazione abbia portato a una riduzione del numero di
morti dovuti a incidenti stradali (2).
I dati relativi ai primi 12 mesi di patente a punti indicano
una sostanziale diminuzione del numero di incidenti, feriti,
e morti. Si osservi che quanto osservato in Italia è
paragonabile a quanto è accaduto in Irlanda dove la patente
a punti è stata introdotta nel novembre 2002 e ha prodotto
una riduzione del 19% del numero di morti e del 21% dei
feriti gravi (3).
Ovviamente anche un sistema come la patente a punti per
essere efficace nel tempo ha bisogno di essere accompagnato
da un’organica strategia repressiva. Non a caso nell’ultimo
anno le infrazioni contestate da Polizia Stradale e
Carabinieri su strade extraurbane sono state oltre 3
milioni, mentre i punti tolti sono stati oltre 2 milioni e
mezzo. Proseguire su questa strada non abbassando la guardia
sui controlli è quindi condizione necessaria per avvicinarci
all’obiettivo fissato dall’Unione Europea di una riduzione
del 50% dell’incidentalità stradale entro il 2010.
Riferimenti bibliografici
1. Giustini M, Pitidis A, Taggi F. Valutazione
di efficacia delle nuove norme del codice della strada.
Notiziario dell’Istituto Superiore di Sanità - Inserto BEN
2003;16(11).
2. Task Force on Community Preventive Services.
Motor-vehicle occupant injury: strategies for increasing use
of child safety seats, increasing use of safety belts and
reducing alcohol-impaired driving. MMWR 2000;49(RR-12):1-11.
3. Department of Transportation. Road safety in
Ireland.